mercoledì 10 giugno 2015

Appennino tosco-emiliano nei siti Unesco, è una ottima notizia. Dell’Orco e Ferraresi: “ Approvare subito legge M5S sui piccoli comuni montani”.



Riceviamo e pubblichiamo. 
 
“L’ inserimento dell' Appennino Tosco-Emiliano all'interno dei siti UNESCO patrimonio dell'umanità è un’ottima notizia e una opportunità che le nostre terre non  possono lasciarsi sfuggire per valorizzare in maniera sostenibile il territorio e le economie locali”. Lo dichiarano i deputati emiliani Michele Dell’Orco e Vittorio Ferraresi ( nella foto) a proposito del voto  all’unanimità del Consiglio internazionale di coordinamento dell’UNESCO, nell’ambito del programma ‘Uomo e Biosfera’ (MAB), per l’iscrizione di tre nuovi siti italiani nel prestigioso network mondiale delle riserve UNESCO, l’Appennino Tosco-Emiliano, il Delta del Po nell’area sul confine fra Veneto e Emilia Romagna, e il sito Alpi Ledrensi e Judicaria che si estende dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda nella Provincia di Trento. 

“Abbiamo la fortuna di poter godere di queste preziose risorse naturali ma è necessario anche averne maggiore cura e ora il ‘bollino’ dell’Unesco deve essere uno stimolo in tal senso.  Come Movimento 5 Stelle –sostengono i penta stellati - riteniamo che in particolare per favorire lo sviluppo sostenibile e la promozione dell'Appennino Tosco-Emiliano possa essere importante anche l'approvazione del disegno di legge del Movimento 5 Stelle a prima firma Terzoni, unificato con il testo di legge Realacci (Pd), sulla valorizzazione dei piccoli comuni montani e marginali che svolgono da sempre anche un importantissimo lavoro di cura del territorio. Ci auguriamo quindi –aggiungono Dell’Orco e Ferraresi – che si proceda spediti all’approvazione di questa proposta di legge già in discussione alla Camera da qualche settimana e che potrebbe concorrere in maniera decisiva allo sviluppo sostenibile dei piccoli comuni del nostro Appennino, valorizzando ancor di più il riconoscimento UNESCO. Il Parlamento –concludono - non può perdere l’occasione di tornare nuovamente protagonista, approvando finalmente una legge di buon senso e largamente condivisa come è accaduto già con le leggi sugli eco-reati e sulla class-action, a cui anche il Movimente 5 Stelle ha contribuito in maniera decisiva”.



8 commenti:


  1. La rivalsa dell' appennino EWWWWWWIVA e dopo lo sfruttamento dannoso del territorio da parte del progetto VAV, finalmente un alto riconoscimento da parte dell'unesco è grandioso.
    Sono state cancellate oasi ambientali protette è stato stravolto il territorio e le stesse borgate facenti parte assieme agli stessi fiumi e ad un territorio massacrato delle sue priorità (in particolare il setta , per fare spazio al cemento.
    Hanno risentito degli interminabili lavori del nuovo valico appeninico gli abitanti, che ora sperano in una riqualificazione del territorio con garanzia che nulla e nessuno possa di nuovo contaminarlo con lavori che alla fine risolvono ben poco dei problemi esistenti nell' attraversamento dell' appennino tosco-emiliano.

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  2. Caro anonimo delle 15:27, purtroppo l'Appennino tosco-emiliano che è stato inserito tra i siti dell'UNESCO è quello parmense e non il bolognese. Quindi la valle del Setta, che come dici è effettivamente stata massacrata, non ne avrà nessun beneficio... Quando ho approfondito la notizia e ho visto che non ci riguardava ci sono rimasto male perché, nonostante alcune porcherie, anche l'Appennino bolognese è sicuramente di grande valore paesaggistico, ambientale e storico...

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  3. Evidentemente i due signori 5 stelle non hanno fatto una distinzione di territorio e quando si parla dell' appennino tosco-emiliano a scuola mi hanno insegnato che appartine tutto il territorio emiliano e romagnolo senza limiti.
    Che poi per far parte dell' unesco abbiano inserito solo l' appennino parmense o modenese, assieme al delta del po è un' altro paio di maniche, vale a dire che è una questione di scelte politiche, solamente. Grazie comunque di avermi illuminato non avevo capito che per far parte dell' appennino dell' unesco, ci vogliono certi attributi che i nostri amministratori locali non hanno.

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  4. Dell' orco e ferraresi conoscono la valle del reno e quello del setta ??? vengano a vedere le bellezze di questa parte dell' appennino e se non lo fanno......non sanno quello che si perdono, esistono paesi di montagna e borghi da proporre alla vista dei rappresentanti dell' unesco e fare di tutto l'appennino un grande parco protetto con nesso e connesso, salvaguardando i fondi destinati alla riqualificazione del territorio con le sue bellezze che vadano nella direzione giusta.

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  5. anonimo della notte, il valore dell' appennino citato, oltre che ambientale ha un valore inestimabile storico........... facciamo un pò di polemica, facciamoci sentire e chissà che i due grillini nella foto (sono di parma o ferrara?? non li conosco)prendano in considerazione la proposta di far conoscere anche questa parte di appennino che non può essere scisso in due nord-sud ....in fondo l' appennino è l' appennino ed è unico.
    e se i due grilli rispondessero ??......forse no!!!! c' è stata una cappellata.

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  6. Appennino Tosco-Emiliano - Frontiera climatica euro-mediterranea, il territorio è compreso tra la Regione Toscana e l'Emilia-Romagna: si sviluppa per oltre 223mila ettari e conta 1300 abitanti. L'Unesco evidenzia come questo sito sia unico per aver sviluppato, all'interno di aree protette dal punto di vista ambientale, un turismo eno-gastronomico basato su prodotti tipici e tradizionali.
    Un "tesoro" tutto italiano - Salgono così a tredici le aree dello Stivale presenti nell'elenco del patrimonio naturalistico mondiale. "E' la prima volta che l'Italia riesce ad iscrivere tre siti tutti insieme" sottolinea il curatore dei dossier, Pier Luigi Petrillo, che ha negoziato le candidature italiane. "In tutti questi tre casi - ha precisato il prof. Petrillo - l'Unesco ha evidenziato come sia possibile assicurare lo sviluppo economico di un territorio nel rispetto dell'ambiente e del suo ecosistema, puntando su pratiche agricole tradizionali e su produzioni tipiche come il Parmigiano Reggiano nell'Appennino Tosco-Emiliano". Un autentico "tesoro" naturale che conferma ulteriormente la specificità dell'Italia come "culla della biodiversità".

    L'elenco dell'Unesco - Il Programma Mab dell'Unesco è nato nel 1971 per valorizzare delle aree protette dal punto di vista ambientale in cui l'attività umana sia presente. La lista delle riserve di biosfera include, quindi, gli esempi migliori di sviluppo economico di un territorio rispettoso dell'ambiente, dell'ecosistema e della biodiversità. Di seguito una breve descrizione delle tre aree protette appena inserita nella Lista Biosfera dell'Unesco:

    Delta del Po - Si tratta di un territorio tra il Veneto e l'Emilia-Romagna, di circa 140mila ettari, con una popolazione di 120mila abitanti. "Il paesaggio del Delta del Po rappresenta una identità unica e un patrimonio estremamente significativo di biodiversità" si legge nella motivazione data dal Consiglio intergovernativo dell'Unesco.

    Alpi di Ledro e Judiciaria - Sito compreso tra le Dolomiti, il Lago di Ledro, il Lago di Carera e il Lago di Garda, di circa 47.500 ettari, comprendente diversi habitat e culture tradizionale, con una popolazione di circa 15.800 abitanti. Qui l'agricoltura è la principale fonte di reddito, in particolare la viticoltura, l'olivicoltura, la coltura di frutta e verdura tradizionale.

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  7. Avranno contato le baracche abusive in giro, i boschi pieni di pneumatici usati che qualche bravo gommista, per non pagare lo smaltimento, distribuisce in giro, non c'è bosco senza la sua gomma, avranno pesato i numerosi frigoriferi ed elettrodomestici sparsi in ogni dove nel territorio di porretta, o i pergolati che diventano stanze aggiunte alle case montane.

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  8. Vado contro corrente.
    Il nostro Appennino è bellissimo è bisogna salvaguardarlo, ma sono contrario a che l'Unesco ci metta becco. Se ci mette becco non sarà più nostro ma loro (altro pezzo d’Italia regalata allo straniero) , deve rimanere esclusivamente nostro e di nostra competenza. Se passerà sotto l'Unesco non lo sentirò più anche mio pertanto non me ne potrà fregar di meno e lo potranno anche distruggere.

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