mercoledì 20 maggio 2015

Italiasicura, dopo 30 anni nuove linee guida per la progettazione di opere contro il dissesto idrogeologico.



Da GOVERNO ITALIANO. Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un lettore sollecita:


Dopo trent'anni arrivano nuove linee guida essenziali per le 7153 opere previste dal piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico. Vietati gli interventi di cementificazione e restringimento delle sponde fluviali o la copertura di fiumi e torrenti che hanno enormemente aumentato alluvioni e allagamenti. In coerenza con prescrizioni che saranno emanate da tutte le autorità di bacino, saranno possibili diversi interventi, sia strutturali come casse di espansione o vasche di laminazione delle piene e canali scolmatori, sia nuove opere previste come obbligo dallo Sblocca Italia dei 'contratti di fiume' per riqualificare e rinaturalizzare tratti fluviali.
"È un lavoro urgente e necessario di aggiornamento della vecchia idraulica che raddrizzava e tombava corsi d'acqua innescando, come abbiamo visto da Genova a Messina, vere e proprie bombe ad orologeria. Le nuove linee guida saranno adottate per ogni intervento sulle aste fluviali, e stiamo spingendo tutte le Regioni ad apporre prima possibile vincoli e salvaguardie per l'inedificabilità assoluta nelle aree più fragili. Il Governo per la prima volta cambia pagina e sta investendo nel ciclo finanziario 2015-2020 circa 7 miliardi e trasformando in cantiere gli oltre 2 miliardi recuperati dai fondi non spesi negli ultimi 15 anni contro frane, alluvioni ed erosione costiera". Così Erasmo D'Angelis, capo struttura di missione #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, sulla riunione operativa che si è tenuta oggi a Palazzo Chigi. Il lavoro di aggiornamento è coordinato dal direttore della struttura Mauro Grassi e da Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi. Alla riunione hanno partecipato i vertici di ministeri, enti di ricerca e strutture titolari o impegnati nel lavoro contro il dissesto idrogeologico: dai Ministeri dell'Ambiente e Infrastrutture con il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici alla Protezione Civile, da Ispra all'Associazione Consorzi di Bonifica, dal Centro italiano per riqualificazione fluviale al Consiglio nazionale delle ricerche.
"È importante il contributo di tutti - ha spiegato Gianvito Graziano - abbiamo bisogno di un quadro chiaro per le nuove progettazioni, con una forma più snella per un'applicazione più facile e con grande attenzione ai territori, alle nuove tecnologie, ai monitoraggi e alla valutazione del rischio, al piano delle manutenzioni, al quadro giuridico". Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni. Le nuove linee guida saranno applicate per il 90% delle 7153 opere contro frane e alluvioni nelle regioni italiane, che risultano ancora da progettare. Per colmare questo clamoroso ritardo, tra i primi 700 milioni già stanziati dal Cipe per il piano città metropolitane, è stato attivato un fondo di rotazione progettazioni per 100 milioni di euro.




Interventi, costi, finanziamenti e stato della progettazione con i crono-programma delle opere per ridurre il rischio allagamenti e frane nelle più grandi città italiane e le rispettive aree metropolitane.
E’ stato presentato questa mattina a Palazzo Chigi il primo stralcio del piano nazionale 2014-20: Oltre un miliardo di euro per 69 interventi per la sicurezza nelle dieci città metropolitane e in altre città delle regioni a statuto speciale.
Per Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Reggio Calabria, e per Cagliari, Messina, Palermo e Catania, per la prima volta, è scattato un piano di prevenzione e di opere o progetti di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. Il Governo utilizzerà una corsia preferenziale che prevede un anticipo di finanziamento del piano nazionale, chiesto alla Bei e sostenuto dalla garanzia dei 110 milioni presenti nel Dl Sblocca Italia. Sono 69 i primi interventi già cantierabili per 1.063,65 milioni, individuati dalle Regioni con il supporto tecnico e scientifico delle Autorità di bacino, sulla base delle mappe di rischio di Ispra e Cnr. Riguardano opere decisive, alcune in ritardo di anni come quelle per Genova, Milano, Firenze, Napoli.
Nel vertice di oggi a Palazzo Chigi con tutti i rappresentanti delle città metropolitane, delle Regioni e delle Autorità di bacino, organizzato dalla Struttura di missione #italiasicura e coordinato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, del Sindaco di Firenze Dario Nardella, Coordinatore delle Città Metropolitane, e di Erasmo D’Angelis, Capo della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto idrogeologico sono state condivise le prime azioni e gettate le basi per quella che il Governo definisce come “la più importante opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno”. Entro il 4 dicembre tutte le Regioni dovranno presentare a Palazzo Chigi gli elenchi di opere e interventi con una scala di priorità definita dal livello di pericolosità e validata dalle Autorità di bacino e dalla Protezione Civile.
Complessivamente per l’intero territorio nazionale è previsto nel periodo 2014-2020 un investimento di 9 miliardi: 5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, 2 miliardi di cofinanziamento delle regionali e con fondi europei, e altri 2 miliardi sbloccati dalla struttura di missione dai fondi assegnati e non spesi negli ultimi 15 anni.
Gli interventi presentati oggi per la messa in sicurezza delle aree metropolitane riguardano 1.130 comuni dove vivono oltre 21 milioni di persone, circa il 40% della popolazione italiana. Nel corso dei lavori sono state anche esaminate puntualmente le singole necessità delle diverse aree metropolitane, ed è stata accolta con soddisfazione il primo fondo per 10 milioni nel Collegato Ambientale per l’abbattimento e la delocalizzazione di edifici in aree fluviali. Gli interventi sono così definiti nel dettaglio:
ROMA - 3 interventi immediatamente cantierabili per un valore di 5.2 milioni di euro. I primi lavori inizieranno a dicembre 2014 e l’ultimo dei cantieri, delle tre opere individuate, terminerà a settembre 2015.
TORINO - Per la riduzione del rischio idrogeologico è stato individuato un intervento del valore di 60 milioni di euro, e verrà finanziata la progettazione definitiva dell’opera.
MILANO - Il progetto Seveso si compone di 10 interventi per un valore di 145.3 milioni di euro. Doppio cantiere per la messa in sicurezza e per opere di depurazione e reti fognarie. I primi cantieri sono già aperti e la chiusura dell’ultimo intervento è prevista per dicembre 2016.
VENEZIA - Nell’area metropolitana di Venezia è prevista la realizzazione di un intervento del valore di 61.86 milioni di euro. L’inizio dei lavori è previsto a giugno 2015, per terminare a giugno 2017.
GENOVA - Sono finanziati tutti gli interventi previsti per ridurre il rischio alluvioni: complessivamente 10 interventi per 438 milioni di euro, di cui 59.23 milioni di euro già disponibili, e gli ulteriori 379 finanziati con Accordi di programma 2014-20120 e lo “sblocca Italia”. L’apertura del primo cantiere è prevista per i primi mesi del 2015, gli ultimi lavori nel 2020.
BOLOGNA - Sono 27 gli interventi individuati per la mitigazione del rischio idrogeologico nell’area del bolognese, per un valore di 20.8 milioni di euro. L’inizio dei lavori è stato pianificato a giugno del 2015, per terminare a ottobre 2017.
FIRENZE - Cinque opere per mettere Firenze e la Toscana centrale al riparo dalla possibilità che le acque dell’Arno invadano strade della città e comuni vicini. I Cantieri, di cui uno già in attività, serviranno a realizzare lavori per 111 milioni di euro. La fine dei lavori già iniziati è prevista per giugno 2018.
BARI - Per il capoluogo pugliese e per le aree circostanti è prevista la realizzazione di 4 interventi per 11.8 milioni di euro. L’apertura dei cantieri è stata programmata per giugno 2015 e la fine lavori per dicembre 2017.
NAPOLI - nell’ambito delle opere del progetto “grande Sarno” si inseriscono interventi per l’area metropolitana di Napoli. Le opere per la sicurezza, divise in cinque lotti, hanno un valore di 217.5 milioni di euro, interamente finanziati. E’ prevista per giugno 2015 l’apertura dei cantieri che vedranno la conclusione dell’ultimo intervento nel giugno 2020. Parte anche un piano per il disinquinamento per 180 milioni.
REGGIO CALABRIA - Per le fiumare che interessano l’area metropolitana del capoluogo calabrese sono in programma 7 interventi mirati alla riduzione della pericolosità. E’ previsto il finanziamento delle progettazioni per 10.10 milioni di euro.
CAGLIARI - Saranno finanziati con le risorse degli Accordi di programma 2014-2020 i due interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e idraulico del capoluogo sardo per un valore pari a 35 milioni di euro.
MESSINA - Sono 4 gli interventi già individuati per la riduzione del rischio idrogeologico nella città dello stretto ed è previsto il finanziamento per l’intero valore, 16.66 milioni di euro. Si prevede l’apertura dei cantieri a gennaio 2015 e la fine lavori a giugno 2016.
“Il primo dovere che abbiamo è usare bene i fondi a disposizione e la Struttura di missione ha già operato in questo senso – ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, aprendo la conferenza stampa di presentazione –, e presenteremo la programmazione del piano nazionale in Europa. Con Regioni e sindaci abbiamo fatto un buon lavoro, decidendo di concentrare le risorse dove ci sono maggiori rischi. Quando il Paese lavora insieme, è in grado di superare i ritardi accumulati”. Sul patto di stabilità, ha aggiunto Delrio, “nella legge di stabilità è previsto per i Comuni l’abbattimento del 70% e la priorità verrà data a edilizia scolastica e dissesto idrogeologico”
"Parte da un forte impegno per le città metropolitane - afferma il ministro Galletti - il nostro piano per mettere in sicurezza il Paese e liberarlo dagli errori del passato. La riunione di oggi segna una svolta nelle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, perché tutte le istituzioni nazionali e locali si sono ritrovate unite su una grande priorità. Il lavoro è lungo e complesso, ma ci sono le risorse e anche una consapevolezza comune di dover affrontare con decisione massima questo problema".
“Abbiamo finalmente, e per la prima volta dopo decenni, un piano chiaro di prevenzione – ha detto il coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura, Erasmo D’Angelis – e il nostro obiettivo è quello di vedere al più presto cantieri aperti nelle maggiori città italiane. Lo Stato e la Pubblica amministrazione si sono messi gli stivali di gomma e abbiamo una filiera di responsabilità che parte dal Governo, passa di Presidenti delle Regioni nominati Commissari contro il dissesto, e dai cittadini che finalmente hanno la possibilità di controllare lo stato di avanzamento dei cantieri dal sito italiasicura.governo.it”.
“E’ importante il lavoro comune che stiamo portando avanti in termini non emergenziali ma con l’obiettivo della prevenzione – ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino –. Ho apprezzato l’impegno del governo di non finanziare gli interventi in modo proporzionale ma dando una scala di priorità legata al rischio. Entro il 4 dicembre invieremo al Governo gli ultimi progetti che, dopo quelli di oggi legati alle Città metropolitane, completeranno il quadro delle richieste di finanziamento”.
“Le Città metropolitane hanno la maggiore concentrazione di abitanti e il maggior consumo del suolo e quindi le più soggette alle conseguenze dei cambiamenti climatici – ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, coordinatore delle Città Metropolitane –. L’elemento più significativo è l’individuazione chiara delle competenze e responsabilità. In questo modo possiamo lavorare in modo più semplice e dare conto ai cittadini di “chi fa cosa” e di quali sono i tempi per realizzare queste opere”.

1 commento:

  1. Quanti bla, bla, bla, di chiacchiere a vuoto i politici ne sanno fare tante, e quando fanno qualcosa fanno solo delle minchiate.
    Se volete vedere la realtà andate a vedere lo stato delle briglie sul torrente Limentra sotto al bacino di Suviana.
    Se si esclude qualche opera di manutenzione fatta dalla Bonifica Renana (e fatta molto bene) su torrenti minori non si vedono grandi cose.

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