Riceviamo
e pubblichiamo:
Nel 2006 fu introdotto un cavillo che di fatto
congelava i vitalizi mettendoli al riparo da una futura diminuzione degli
stipendi dei consiglieri regionali. Oggi il M5S con un emendamento presentato
in Assemblea ne chiede la cancellazione. La capogruppo Giulia Gibertoni: “Siamo
di fronte a un privilegio nel privilegio. Incredibile che il vitalizio sia
calcolato su una base di 8.250 euro quando l’indennità di un consigliere è di 5.000
euro lordi”.
“Mentre lo
stipendio dei consiglieri regionali, come è giusto che fosse, negli anni è
andato via via diminuendo i vitalizi continuano a viaggiare su cifre stellari.
E tutto questo grazie a una norma inserita in silenzio nel 2006 che ha di fatto
congelato questo privilegio, ancorandolo alla cifra di 8250 euro lordi al mese.
Siamo di fronte a una vergogna incredibile che deve essere al più presto
cancellata”. È questa la denuncia del M5S dell’Emilia-Romagna che oggi durante
la seduta dell’Assemblea legislativa ha chiesto, attraverso un emendamento,
l’abrogazione dell’articolo 31 della legge regionale 13 del 2006 che ha sancito
l’intoccabilità del vitalizio per i consiglieri regionali. “Bisogna al più
presto sanare questa situazione della quale nessuno fino a questo momento era a
conoscenza. Un segreto che la maggioranza ha custodito per anni nel silenzio
più assoluto – spiega Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione – Oggi, per
effetto di una norma introdotta nel 2006, il calo del compenso del consigliere
regionale in carica non comporta una diminuzione del vitalizio per gli attuali
beneficiari. In pratica chi ha inserito questo cavillo aveva come chiaro
obiettivo quello di garantire che il vitalizio per gli ex consiglieri non fosse
soggetto a tagli o a diminuzioni negli anni. Un privilegio nel privilegio”.
L’emendamento presentato dal M5S prevede che la base di calcolo del vitalizio
passi dagli attuali 8.250 euro a 5.000 euro lordi, ovvero l’indennità base che
oggi percepiscono tutti i consiglieri. “Vedremo se, dopo la bocciatura delle
nostre proposte sulla loro abrogazione retroattiva totale, sull’innalzamento a
66 anni dell’età per usufruirne e di un contributo di solidarietà a favore del
microcredito – conclude Giulia Gibertoni – la maggioranza avrà ancora il
coraggio di difendere questo anacronistico privilegio. Mentre tutti i cittadini
venivano travolti dalla crisi economica i consiglieri regionali si sono
garantiti un vitalizio d’oro”.
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