mercoledì 6 maggio 2015

GIBERTONI (M5S): “ABROGARE LA NORMA CHE GARANTISCE VITALIZI D’ORO AGLI EX CONSIGLIERI”




Riceviamo e pubblichiamo:

Nel 2006 fu introdotto un cavillo che di fatto congelava i vitalizi mettendoli al riparo da una futura diminuzione degli stipendi dei consiglieri regionali. Oggi il M5S con un emendamento presentato in Assemblea ne chiede la cancellazione. La capogruppo Giulia Gibertoni: “Siamo di fronte a un privilegio nel privilegio. Incredibile che il vitalizio sia calcolato su una base di 8.250 euro quando l’indennità di un consigliere è di 5.000 euro lordi”.

“Mentre lo stipendio dei consiglieri regionali, come è giusto che fosse, negli anni è andato via via diminuendo i vitalizi continuano a viaggiare su cifre stellari. E tutto questo grazie a una norma inserita in silenzio nel 2006 che ha di fatto congelato questo privilegio, ancorandolo alla cifra di 8250 euro lordi al mese. Siamo di fronte a una vergogna incredibile che deve essere al più presto cancellata”. È questa la denuncia del M5S dell’Emilia-Romagna che oggi durante la seduta dell’Assemblea legislativa ha chiesto, attraverso un emendamento, l’abrogazione dell’articolo 31 della legge regionale 13 del 2006 che ha sancito l’intoccabilità del vitalizio per i consiglieri regionali. “Bisogna al più presto sanare questa situazione della quale nessuno fino a questo momento era a conoscenza. Un segreto che la maggioranza ha custodito per anni nel silenzio più assoluto – spiega Giulia Gibertoni, capogruppo M5S in Regione – Oggi, per effetto di una norma introdotta nel 2006, il calo del compenso del consigliere regionale in carica non comporta una diminuzione del vitalizio per gli attuali beneficiari. In pratica chi ha inserito questo cavillo aveva come chiaro obiettivo quello di garantire che il vitalizio per gli ex consiglieri non fosse soggetto a tagli o a diminuzioni negli anni. Un privilegio nel privilegio”. L’emendamento presentato dal M5S prevede che la base di calcolo del vitalizio passi dagli attuali 8.250 euro a 5.000 euro lordi, ovvero l’indennità base che oggi percepiscono tutti i consiglieri. “Vedremo se, dopo la bocciatura delle nostre proposte sulla loro abrogazione retroattiva totale, sull’innalzamento a 66 anni dell’età per usufruirne e di un contributo di solidarietà a favore del microcredito – conclude Giulia Gibertoni – la maggioranza avrà ancora il coraggio di difendere questo anacronistico privilegio. Mentre tutti i cittadini venivano travolti dalla crisi economica i consiglieri regionali si sono garantiti un vitalizio d’oro”.

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