"Da
Presidente del Consiglio sono qui per inginocchiarmi davanti alla storia del
nostro Paese, per conservare i valori e perché l'Italia sia portatrice di pace,
entusiasmo e bellezza". Lo ha detto il premier Matteo Renzi in visita a
Marzabotto per rendere omaggio alle vittime della strage. "Sono qui per
ringraziare questa comunità, in particolare le persone che hanno vissuto quei
giorni e per una vita hanno portato segnate sulla pelle le ferite
dell'assurdità senza fine".
Tra gli
applausi, con un discreto ritardo rispetto al programma originario il premier
Matteo Renzi è giunto a Marzabotto, per commemorare il 70esimo anniversario della
Liberazione e le vittime della strage compiuta dai nazifascisti. Ad attendere
il Premier, accompagnato dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio,
anche il sindaco di Bologna e metropolitano Virginio Merola, che ha stretto
mani e salutato i simpatizzanti tra il pubblico il presidente
dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il segretario regionale del Pd in
pectore Paolo Calvano e il parlamentare Andrea DeMaria, che ha organizzato la
visita del presidente del Consiglio nel suo ex Comune.
Il premier
ha raccolto l'appello di Marzabotto e di Monte Sole: il parco storico "va
valorizzato". Il
presidente del Consiglio lo ha detto dopo l'incontro con le autorità locali.
"Dobbiamo dire grazie a queste persone per come hanno vissuto la loro vita
e la stanno vivendo", ha detto Renzi parlando dei sopravvissuti della
strage nazifascista. Renzi ha chiesto una "staffetta" coi
giovanissimi, i bambini in prima fila dietro le transenne. "Abbiamo
bisogno di ricordarci che la storia di Marzabotto non è la storia di questo
Comune e di questo territorio, non è la storia del parco che pure, come
giustamente mi hanno chiesto i sindaci, dovrà essere valorizzato, è la storia
di un pezzo d'Italia, una storia drammatica e tragica ma anche di persone che
vogliamo portare nel nostro cuore e nel futuro e abbiamo bisogno di voi", ha
detto il premier indicando ancora i bambini.
"Da
presidente del Consiglio io sono qui soltanto per inginocchiarmi di fronte
alla storia del nostro paese". parole che suonano come una replica ai suoi
detrattori che nei giorni scorsi lo avevano accusato del fatto che la sua
visita a Monte Sole fosse solo "speculazione politica".
Il premier è salito al cimitero di Casaglia per rendere omaggio alla tomba di don Giuseppe Dossetti poi si è recato al monastero per una visita strettamente privata alla Piccola famiglia dell'Annunziata. Anche in questo gesto una risposta, forse, alle polemiche di questi giorni dei comitati dossettiani, contrari alla visita del premier sui luoghi del padre costituente.
Il giro del Presidente del Consiglio a Marzabotto ha anche incluso un passaggio alla Scuola di Pace di Monte Sole, dove ha assistito ad uno spezzone dello spettacolo preparato dai ragazzi sulla Resistenza. E con loro alla fine ha cantato "Bella Ciao".
Il premier è salito al cimitero di Casaglia per rendere omaggio alla tomba di don Giuseppe Dossetti poi si è recato al monastero per una visita strettamente privata alla Piccola famiglia dell'Annunziata. Anche in questo gesto una risposta, forse, alle polemiche di questi giorni dei comitati dossettiani, contrari alla visita del premier sui luoghi del padre costituente.
Il giro del Presidente del Consiglio a Marzabotto ha anche incluso un passaggio alla Scuola di Pace di Monte Sole, dove ha assistito ad uno spezzone dello spettacolo preparato dai ragazzi sulla Resistenza. E con loro alla fine ha cantato "Bella Ciao".
Da Ansa e
Bologna Today
Pubblichiamo l’articolo di Andrea Sangermano per Agenzia DIRE, come ulteriore contributo
alla cronaca della giornata di Matteo Renzi a Monte Sole.
Dopo
Marzabotto, accoglienza calorosa anche a Monte Sole per il presidente del
Consiglio Matteo Renzi. Accompagnato dal ‘fido’ Graziano Delrio, il presidente
del Consiglio si fermato oltre mezz’ora alla Scuola di Pace, dove ha assistito
allo spettacolo sulla Resistenza e i partigiani (citati in particolare Tina
Anselmi e i fratelli Cervi) preparato dai ragazzi della scuola media di
Marzabotto. Insieme a Delrio e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini,
Renzi ha poi piantato gli ultimi dei mille papaveri realizzati dai ragazzi e
sparsi sul prato in ricordo dei mille partigiani della Brigata Stella Rossa.
Fin dal suo arrivo, il premier ha preso sotto braccio l’ex staffetta partigiana
Franco Fontana. “Renzi? E’ un personaggio- sorride Fontana, prima dell’arrivo
del presidente- qualcuno non condivide quello che fa, ma lui ce la mette
tutta. Io mi sono affezionato. La gente non capisce che è un momento
difficile. Quando lo Stato è allo sfascio, tutti cercano di star fuori. Lui
almeno ci prova”.
Che consigli darebbe al premier? “Lui
i consigli li prende come vuole- sorride il partigiano- gli direi di tenere
duro, perchè ha tutti contro. Ma lui ha le tre B: bello, buono e bravo.
Questo bisogna dirglielo”. Fontana, che all’epoca della guerra aveva 15 anni
(era nel terzo battaglione capitanato da Alfonso Ventura), ha consegnato a
Renzi il suo libro (“La Staffetta”), con una dedica: “Con piacere, al
presidente Matteo Renzi”. Infilata nella prima pagina, una cartolina che
celebra i partigiani: “Prima fummo ribelli, poi patrioti e infine uomini
liberi”. A sua volta, Renzi ha firmato la copia del libro di Fontana.
“Le parole lascino lo spazio ai
simboli e ai gesti- afferma Renzi, lasciando Monte Sole- abbiamo cominciato la
settimana che ricorda i 70 anni della Resistenza. Siamo al fianco di chi in
quegli anni ha rischiato la vita e ha visto morire amici e familiari. E lo ha
fatto per dare a questi bambini la libertà”. Secondo Renzi, dunque, “la cosa
più bella di oggi è il messaggio tra le staffette partigiane di allora e questi
ragazzini che, essendo qua, dimostrano che l’Italia è un Paese libero. Grazie
a loro andremo avanti e costruiremo un’Italia più bella“.
Prima di andare via, Renzi ha
firmato il libro della scuola (“Grazie per questa bella iniziativa, Viva la
Resistenza e Viva l’Italia”) che già conteneva un suo messaggio inviato nel
2012 da sindaco di Firenze, quando i ragazzi della scuola di Marzabotto
inviarono al Comune due “gocce di memoria”. Il premier si è poi fermato a
firmare autografi, scattarsi foto e a scherzare con i bambini e le persone
presenti (circa una cinquantina). Un alunno gli ha chiesto di “portare un un
po’ di bambini in Parlamento”. E il premier risponde: “Se non vi spaventate…
ma no, voi non vi spaventate dei parlamentari”.
E poi ci furono le elezioni........
RispondiEliminaChiuderanno anche il reparto maternità dell'ospedale maggiore.
RispondiEliminasei qui perchè ti fa comodo furbetto, sei qui per lavarti la coscenza!
RispondiEliminapoteva anche non venire, solo parole che non servono a niente, poi se non facciamo quello che dice lui ci elimina per 10 giorni?
RispondiEliminaLe parole possono pure non servire a nulla pero' Renzi mi pare metta pure in concreto le parole nonostante gli sgambettatori di professione interni ed esterni al suo partito. I fatti mi pare diano molto fastidio ai tanti pretendenti di poltrone, guarda un po', che strano. Alcuni poi sono gia' stati messi alla prova con risultati deludenti.
EliminaGli italiani in genere, abbiamo capito che hanno un gran talento, criticare criticare e criticare chiunque e di qualsiasi colore mostri volonta' di fare passi avanti. L' immobilismo ha gia'fatto troppo comodo a certi e troppi danni all'Italia, bravo Renzi.
RispondiEliminaMa è possibile che a Marzabotto ogni volta ci debba essere il teatrino dei bimbi che cantano "Bella Ciao"??? una vergogna senza fine!!!
RispondiElimina
RispondiEliminaChe palllllllle !! e gli italiani applaudono gioiosi, al renzi che li sta salvando dalla democrazia.
CHE VERGOGNA FAR CANTARE AI BIMBI "BELLA CIAO" NN MI MERAVIGLIO DI LORO MA DEI GENITORI E PROFESSORI...STIAMO TORNANDO NELL'ERA DEL COMUNISMO
RispondiEliminaE quindi? Cosa avrebbero dovuto cantare proprio in quel posto? "Faccetta Nera" ..."Giovinezza"?
RispondiEliminaai bambini dell' hisis insegnano a sparare, gli italiani ai loro bambini insegnano "bella ciao"
RispondiEliminaGli italiani amano essere PLAGIATI amano che gli si raccontino delle palle, amano che si facciano grandi promesse di grande benessere.....col c......o
RispondiEliminaPrima o poi, la storia insegna che i grandi plagiatori finiscono alla forca, il popolo si sveglia e capisce che ci stanno raccontando delle gran PALLE tutti e che la politica è business per tanti che vogliono avere il denaro facile in tasca. Perciò SVEGLIATEVI!!!! nessuno di questi signori, nemmeno il bel, buono e bravo renzi farà qualcosa.
Bella ciao è un canto popolare antifascista simbolo del periodo fine guerra e liberazione. Non vedo scandaloso come qualcuno dice, anzi è bene non perdere la memoria anche con un canto. Di scandaloso, se vogliamo, attualmente c'è ben altro ! Chi si scadalizza per un canto come Bella Ciao, mi dispiace ma è una povera persona.
RispondiEliminaAll'anonimo di ieri 11:19 : si scrive ISIS e non HISIS.
RispondiEliminaBella Ciao è un canto partigiano. Dovevano cantare qualcosa di tedesco ? Un apprezzamento a genitori e insegnanti che anche con un canto tengono sveglia la memoria.
RispondiEliminaBella ciao è un canto politico, che rinforza nei partigiani e nei comunisti la propria identità. Resta comunque un canto politico, e la politica dovrebbe stare lontana dai bambini. Invece a Marzabotto gliela insegnano il pomeriggio a scuola pensa tu! Paradossalmente facetta nera ricorda il periodo fascista e come tale potrebbe essere intonata tranquillamente per ricordare un periodo buio della nostra storia. Ma guai maiad andare contro i comunisti odierni, sono capaci di tagliarti le gomme o farti sparire dalla circolazione!
RispondiEliminaQuesta dirigente scolastica è nella mani del sindaco, non può contrariare il grande capo, anche se anche lei è di quella razza rossa lì----.
RispondiEliminaRazza rossa? canzone politica?
RispondiEliminaMa la storia del 20° secolo l'avete mai studiata? anzi bastava farsela raccontare da qualche genitore/nonno o popolano autoctono...
"Chi non ricorda il passato è destinato a ripeterlo".
E perché si insegna la storia a scuola se non fosse per non ripetere gli errori del passato...
Lasciate che i bambini cantino, le canzoni non uccidono nessuno.
all' anonimo delle 22.20,
RispondiEliminaa proposito del periodo buio della nostra storia......forse dimentica il nostro presente, non mi sembra così illuminato e quello che verrà sarà peggio del buio, credimi.
hisis si scrive anche così, in italiano isis. Grazie.
Quanto astio nel cuore di molti che si indignano per un innocente canto !
RispondiEliminaE si riempiono la bocca con la parola COMUNISTA e parlano con lingua biforcuta. E questi avrebbero qualcosa da insegnare ?
TUTTI ABBIAMO QUALCOSA DA INSEGNARE E DA IMPARARE. L' Ignoranza non ha mai fine, nel senso che tutti noi ignoriamo qualcosa e al sapere non c' è esaurimento.
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