I
Carabinieri di Casalecchio di Reno hanno arrestato due fratelli albanesi,
residenti a Vado, un 18enne incensurato e un 29enne con precedenti di polizia
per violazioni penali al Codice della Strada, per sfruttamento della
prostituzione ed estorsione aggravata in concorso. Il tutto ha avuto inizio
la scorsa settimana quando una giovane 22enne di origini bulgare si è recata dai
Carabinieri di Casalecchio di Reno per denunciare un uomo di cui conosceva
soltanto nome e cognome (che non aveva neanche mai visto scritto, e quindi ne
ignorava la corretta grafia, ma di cui possedeva il cellulare e una foto), il
quale, conosciuto alla fine del 2013, l’aveva avviata all’esercizio della
prostituzione per le strade di Bologna, persuadendola con la rappresentazione
di guadagni facilmente realizzabili. La ragazza iniziò quindi l’attività nel luogo
che l’uomo le indicava (la zona di un ristorante di una nota catena di fast
food situato su via M. E. Lepido a Bologna). L’uomo le aveva messo a
disposizione una camera in un albergo di Casalecchio di Reno. Lo sfruttatore per
un certo periodo l’aveva anche accompagnata sul luogo di “lavoro” e riportata a
casa. Ovviamente dopo qualche tempo erano iniziate le minacce e percosse per
acquisire parte dei proventi del meretricio. Il giorno precedente la denuncia
il soggetto aveva per l’ennesima volta percosso la ragazza pretendendo 1.000
euro che la giovane non possedeva e quindi, per ritorsione, le aveva sottratto
lo smartphone e il solo documento d’identità di cui la donna era in possesso.
La sera l’uomo, accompagnato dal fratello, era andato nuovamente a minacciare
la giovane in via M. E. Lepido, perfino brandendo un coltello da cucina per
essere maggiormente persuasivo e farsi consegnare i 1.000 euro pretesi. Il
fratello più giovane era andato di nuovo dalla ragazza lunedì mattina,
rinnovandole le minacce da parte del fratello, dicendole che le mandava i suoi
saluti e che l’avrebbe ‘lasciata per terra’. La ragazza, temendo gesti
sciagurati nei suoi confronti, promise di consegnare ai due il denaro in cambio
della riconsegna del telefono e del documento il lunedì successivo. Gli
inquirenti hanno avviato le indagini e grazie ad alcuni elementi che la vittima
aveva fornito durante il racconto, sono risaliti al 29enne, autore materiale
dell’estorsione e successivamente anche al complice, il 18enne incensurato. A
quel punto, i militari, venuti a conoscenza dell’appuntamento del lunedì
pomeriggio in cui i due albanesi avrebbero incontrato la vittima davanti al suo
alloggio per riscuotere il denaro e restituirle quanto le avevano preso,
approntavano un servizio di osservazione e, dopo aver documentato lo scambio, hanno
bloccato i due. Gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono
stati rinchiusi nel carcere di Bologna. L’arresto è stato convalidato ieri
pomeriggio.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
Povera donna, si spera che riesca a cambiare vita!
RispondiEliminaFinché in italia continuerà ad arrivare tutta sta feccia dall'est di queste povere donne ce ne saranno parecchie
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