Di Carlo
Amabile
Rinviato per
la nevicata d'inizio febbraio, a Vergato, sabato prossimo 21 marzo alle 10, nella sala dell'Unione dei Comuni, si svolgerà
l'incontro organizzato da L'Altra Emilia Romagna sul tema, 'L'Appennino vive con
la Ferrovia Porrettana!’
"La
Ferrovia Porrettana rappresenta, per l'Appennino, la garanzia base minima per
la sua vivibilità, e necessita di una rivisitazione in chiave moderna, per
assicurare collegamenti alla gente di montagna, sviluppo alla Valle del Reno e
per garantire a Bologna un fluido accesso del notevole traffico". Così scriveva tredici anni fa
l'ingegner Luigi Marino, all'epoca direttore Compartimentale FS in Emilia
Romagna, il quale negli anni '80 attuò i cadenzamento dei treni sulla
Porrettana, sintetizzando ottimamente il valore e l'importanza della Ferrovia
per il nostro Appennino. Continuava ancora Marino: "Le grandi città,
come Bologna, devono pretendere che le direttrici di traffico confluenti
nell'area urbana siano dotate di una funzionale, non inquinante,strada ferrata.
Se già esiste deve essere potenziata, se non c'è va realizzata rapidamente, in
chiave moderna. Occorre un salto "culturale" che garantisca
correttamente, mobilità per le persone e movimentazione per le merci. Non si
tratta di demonizzare l'auto-trasporto che è stato di estremo valore per il
nostro sviluppo e lo sarà ancora di più nel futuro, ma di programmare ed
incentivare un "sistema" che armonizzi ed integri le varie modalità
di trasporto. Non esiste modalità di collaborazione fra una Ferrovia semi
abbandonata ed una gomma attrezzatissima. Ma la Ferrovia è vecchia solo come
anni di funzionamento, mentre è modernissima come struttura e, se ben
utilizzata, addirittura futuribile". E concludeva: "La
Porrettana nella Valle del Reno è, a tutti gli effetti, una metropolitana
suburbana ed urbana. Ciò comporta che si realizzi, in tempi brevi,un potenziamento
della linea dotandola di materiale rotabile di qualità per il confort del
viaggiatore e per velocizzare i trasporto. Si dovrà, inoltre, aumentare la
potenzialità di circolazione agendo su sezioni di "distanziamento"
più favorevoli riducendone la lunghezza e aumentando gli impianti di incrocio.
Ma occorrerà anche intervenire sul tracciato per aumentare, in mirate tratte,
la velocità ed eliminando i passaggi a livello."
Concetti
molto chiari, e di semplice buon senso ed espressi da una figura di grande
competenza, esperienza e spessore tecnico. Ma purtroppo dobbiamo constatare che
sono in larga misura disattesi se non addirittura clamorosamente contraddetti.
Oggi è
necessario riprendere con convinzione e senza soluzione di continuità, quel
percorso virtuoso che a metà degli anno '80 salvò questa linea da chiusura
decretata, e, grazie alla lungimiranza e al coraggio politico degli
Amministratori dell'epoca, avviò il primo cadenzato orario su binario
unico.
Con questa
iniziativa intendiamo sollecitare l'avvio un processo permanente che veda
uniti, con l'obiettivo di arrivare ad avere un servizio ferroviario efficiente
e adeguato per la vita e lo sviluppo dell'Appennino, i cittadini, le
istituzioni, i sindacati, gli operatori del commercio e dell'imprenditoria,
l'associazionismo e le forze politiche.
http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=41ea02f1-3ba7-c97a-e01f-550c192f84f1&dl_id=1&dl_t=html&dl_a=y&ev=0
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