martedì 24 febbraio 2015

Granaglione e Porretta si ‘fondono’. Un referendum stabilirà il nome del nuovo Comune. Le ipotesi sono: Acque Alte, Alto Reno Terme, Granaglione Porretta Terme.



Un lettore ha inviato questo articolo del Corriere di Bologna.

La provincia di Bologna insegue la sua seconda fusione di Comuni. Tocca questa volta a Granaglione e Porretta Terme, sull’Appennino tosco-emiliano. Il progetto di legge regionale, approvato dalla Giunta Bonaccini lo scorso 26 gennaio, inizierà domani l’iter in commissione in viale Aldo Moro. Il percorso era già iniziato con la Giunta Errani, poi interrotto per le dimissioni dell’ex governatore. Dopo le elezioni regionali del 23 novembre, la Regione ha chiesto ai due sindaci di confermare l’assenso all’avvio della fusione, già approvata dai rispettivi Consigli comunali nel 2013. L’ultima parola, però spetterà ai cittadini, che si esprimeranno col referendum. Oltre al sì alla fusione, i residenti dovranno anche scegliere il nome del nuovo Comune. Tre le possibili scelte: Acque Alte; Alto Reno terme; Granaglione Porretta terme. Il nuovo Comune avrà poco più di 7.000 abitanti e un’estensione di 73,5 chilometri quadrati. La sede provvisoria sarà a Porretta. Se la fusione avrà semaforo verde, sia dall’Assemblea legislativa sia dai cittadini, il Comune avrà piena operatività a partire dal 2016 e potrà contare, come per le altre fusioni, su sostanziosi contributi: 200.000 euro all’anno per 15 anni, più altri 150.000 euro per tre anni, a cui si aggiunge lo sblocco del Patto di stabilità.

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