Di
Carlo Soricelli
Sono
quattordici i lavoratori morti in questi ultimi due giorni del 2014. Si spera
che le notizie non siano vere, che esiste ancora una fievole speranza di
trovare in vita i cinque autotrasportatori imbarcati con il Tir sulla
Norman Atlantic: si tratta di quattro napoletani e un messinese di cui non si
sa più niente. Anche dei marinai turchi dispersi al largo di
Ravenna dopo una collisione non si trova traccia. A queste probabili vittime
occorre aggiungere altri due lavoratori morti in provincia di Latina e
sull'autostrada A 20 Messina-Palermo.
Come ho già
scritto più volte si sta chiudendo un anno orribile per chi lavora. E' da
quando ho aperto l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro il 1°
gennaio 2008 che non ci sono tanti morti. Siamo a +12,8% rispetto all'intero
2013 e a +3,1 rispetto al 2008 e questo nonostante si siano persi da quell'anno
milioni di posti di lavoro "buoni". I morti sul lavoro si sono solo
spostati da contratti a tempo indeterminato a quelli precari, in nero e partite
iva individuali. Da chi è assicurato all'INAIL e chi invece ha altre
assicurazioni "precarie" o che addirittura non le ha. E questo
senza che sia ancora entrato in vigore il Jobs act che produrrà un'ulteriore
precarizzazione del lavoro, con conseguente aumento degli infortuni, anche
mortali. Chi si opporrà più alla richiesta di svolgere un lavoro pericoloso se
corre il rischio di essere licenziati con una scusa se si rifiuta? Occorre una
svolta radicale e dare a chi ha un lavoro dipendente e a una falsa partita iva
una rappresentanza politica che adesso non hanno in parlamento. Basta divisioni
nel mondo del lavoro. Impegniamoci tutti per dare una rappresentanza politica
vera e diretta a chi lavora.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Terribile.
RispondiEliminaIl guappo di Firenze che certo non si fa mancare nulla in fatto di presenzialismo a reti unificate h 24, si guarda bene dall'illustrare questa realtà.
L'aumento del numero di morti sul lavoro a fronte di una cosi drammatica diminuzione dei posti di lavoro non ha bisogno di tanti commenti per essere compresa nelle sue cause.
La causa principale si chiama precarietà.
Ed è appunto la precarietà l'unica cosa che è cresciuta con i Governi nominati da Napolitano negli ultimi anni, con una aggravante che è data da quest'ultimo governo che in fatto di precarizzazione del mondo del lavoro batte tutti gli altri con numerose lunghezze.
Se già oggi questo è il quadro, immaginiamo cosa succederà quando comincerà a disvelare le sue micidiali perversità la legge sul lavoro appena licenziata dal Governo Renzi/Alfano, come giustamente fa osservare l'estensore dell'articolo.
Grazie per portare a tutti quelli che sono ancora in grado di valutare, questa triste evidenza sig. Soricelli.
guarda mò, oltre a sel, che colleghi di sinistra hai
RispondiEliminaE mo' vediamo quando aprono il traghetto quanti morti troveranno nel garage, che magari scopriamo che i camionisti trasportavano dei clandestini, e che magari la presenza di quella gente al freddo ha spinto alcuni ad accendere fuochi nella stiva, con le conseguenze che poi si son viste.
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