venerdì 19 dicembre 2014

L'animale è una ricchezza. Va rispettato.



Il clamore che ha prodotto la notizia delle violente uccisioni di cani avvenute in un allevamento di Vergato, riportata da Striscia La Notizia,  e le reazioni che sono seguite hanno alquanto irritati i residenti di Tolè, sempre in comune di Vergato.
In molti hanno telefonato, chiarendo però di voler rimanere anonimi per timore di ritorsioni, che nella loro frazione succedono fatti altrettanto crudeli nei confronti degli animali da parte di una comunità di stranieri che ha trovato sede in questa parte dell’Appennino. Si uccidono animali per il consumo delle loro carni in un modo piuttosto spiccio, seguendo certamente le tradizioni di macellazione dei paesi d’origine.
L’ultimo caso di pochi giorni fa, racconta uno dei denuncianti anonimi, è quello di un maiale ucciso in un’area  ai bordi del caseggiato, fra l’altro vicino alla scuola e quindi sotto gli occhi dei bambini, e poi ‘pelato’ con la fiamma ossidrica. Operazione quest’ultima, hanno raccontato sempre i denuncianti, che ha fatto gonfiare l’animale fino a quasi farlo ‘scoppiare’.
In passato, dopo episodi simili, abbiamo telefonato alle autorità e si sono presentati i Carabinieri quando però il misfatto era già stato consumato e le carni già pronte per l’uso per cui i militari hanno stilato un verbale sull’accaduto.  I denunciati hanno poi detto, senza allusioni e in modo diretto, di essere ‘tipi vendicativi’ e in caso di una seconda denuncia di non essere disposti a farla passare liscia e che la cosa non sarebbe passata senza reazioni.
Ne è seguita la più diligente sopportazione con la triste conseguenza che i rapporti fra ‘ospiti’  e residenti sono divenuti difficili: gli immigrati non si spiegavano il perché non potessero più seguire le tradizioni, i residenti si sentivano umiliati poiché erano costretti a tacere nel loro paese e i bambini della scuola piuttosto confusi poiché agli insegnamenti di attenzione al mondo animale si affianca lo spettacolo cruento con vittime gli animali.
Insomma, un assurdo moltiplicato per tre. Forse varrebbe la pena di un chiarimento perché come si suol dire è sempre possibile salvare ‘capra e cavoli’: macellare gli animali nel rispetto delle prescrizioni e lasciare il consumo tradizionale in uso in altri paesi. D'altronde da sempre l’uomo si ciba di carne animale.
Anche in un nostro passato recente si consumavano fatti simili: fino agli anni ’50 ’60 in tutte le aie veniva ogni anno schienato il maiale , scannato quindi sezionato per diventare poi riserva di cibo per l’inverno. E ciò avveniva anche sotto gli occhi dei bambini. Queste pratiche sono poi state superate e oggi siamo più attenti a ridurre il più possibile le sofferenze degli animali da macello e si auspica che anche gli immigrati capiscano tale esigenza e vi si adeguino.

2 commenti:

  1. fabbriani

    se riesce a far avere a defranceshi sta roba

    http://www.mutinanet.com/albovergato/2014/docs/20141016PROT.pdf

    Sanguineda non ha pace

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  2. Do ragione a chi ha scritto l'articolo cercando di fare capire che bisogna cercare di avvicinare due culture diverse. Ma non poi tanto diverse visto che esisteva quel certo allevamento di cani con tutta gente nostrana. A chi tocca lavorare su queste cose? Perche' non ci prova il comune di Vergato?

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