sabato 6 dicembre 2014

A Marzabotto le tracce degli antichi etruschi trovano forma. Domenica di presentazione delle case degli dei, delle case degli uomini, del Tempio di Tinia e di altri restauri




Domani, domenica 7 dicembre, dalle 10, nell’area archeologica di Marzabotto si va alla scoperta dei restauri del grande Tempio di Tinia, della fornace per ceramiche, della casa 6 e dei manufatti dell'Acropoli, dall’altare D ai monumenti ottocenteschi.
 Il programma è organizzato in occasione della prima Giornata Nazionale dell'archeologia, del patrimonio artistico e del restauro promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Era stato costruito per stupire, per far subito capire ictu oculi l'importanza delletrusca Kainua. Ma il grande tempio di Tinia, somma divinità degli Etruschi, non era solo un colossale edificio capace di competere in grandezza con i più famosi santuari dell’Etruria tirrenica: era un vero e proprio manifesto politico. In quel tempio imponente, edificato nel V sec. a.C., tutto parlava alla greca: le dimensioni (era largo 22 metri, profondo oltre 35 e alto quasi 14), l’uso del piede attico come unità di misura e soprattutto la sua architettura, caratterizzata da ben 22 colonne lungo tutto il perimetro, rivelavano a prima vista la precisa scelta culturale della città.
Scoperta relativamente recente (è stato ininterrottamente scavato dal Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna a partire dal 1988) in un’area archeologica indagata da quasi due secoli, il tempio di Tinia è stato al centro di un importante restauro realizzato dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna con Finanziamenti del Piano Nazionale di Archeologia e dei Fondi Lotto; i restauri hanno riguardato anche una delle case più importanti della città (la casa 6), la Fornace per ceramiche vicino al tempio e i manufatti dell'Acropoli, in particolare l'altare D e i monumenti ottocenteschi.
Domenica 7 dicembre, a partire dalle 10, la prima Giornata nazionale dellarcheologia e restauro promossa dal MiBACT fornirà loccasione per presentare i restauri e approfondire i problemi di valorizzazione, conservazione e interpretazione dei monumenti scavati.

Programma della giornata
ore 10 (Aula Sani) Kainua etrusca: le tematiche della valorizzazione, conservazione e gli aspetti scientifici dei monumenti scavati
Intervengono:
Marco Edoardo Minoja, Soprintendente per i Beni Archeologici dellEmilia-Romagna
Paola Desantis, Direttore del Museo, e Antonella Pomicetti, Direttore dei lavori di restauro: Presentazione dei restauri realizzati con i Fondi del Piano Nazionale di Archeologia e del Lotto
Chiara Pizzirani, Docente di Etruscologia e Archeologia italica dellUniversità degli Studi di Bologna e membro delléquipe di scavo del tempio di Tinia: Il tempio dei cittadini in area urbana
Ore 11-13,30 (Area archeologica) - Visita guidata ai manufatti restaurati con particolare riguardo al Tempio di Tinia e ai monumenti dellAcropoli
a cura di Paola Desantis e Chiara Pizzirani
Sarà a disposizione del pubblico anche l'archeologo Matteo Tirtei (Università di Bologna) per un'ulteriore visita guidata completa al museo e alla città
Ore 15-17,30  - Visita guidata a museo e area archeologica incentrata sulle tematiche del restauro e visita ai laboratori e depositi per conoscere le problematiche della catalogazione e schedatura dei materiali a cura di Tiziano Trocchi, Vicedirettore, e Siriana Zucchini, Servizi educativi del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto

L'evento è promosso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna in collaborazione con il Dipartimento di Archeologia dellUniversità di Bologna.


Marzabotto (Kainua) è l’unico esempio al mondo di città etrusca regolare e pianificata giunta a noi ancora perfettamente leggibile in tutti i suoi settori.
A Marzabotto gli Etruschi avevano non solo progettato la città secondo un modello assunto direttamente dal mondo greco (seppur "mediato" dall'etrusca disciplina), ma i legami culturali e commerciali con lEllade erano quotidianamente alimentati tramite il fiume Reno (che all'epoca sfociava nel ramo spinete del Po), il porto di Spina e lAdriatico.
Di questa grecizzazione sono segno evidente non solo la ceramica attica, la cui presenza nei corredi tombali connota la completa acquisizione dell'ideologia del vino e del banchetto nell'Aldilà, ma anche reperti splendidi come la testa di kouros in marmo greco o la grande kore in bronzo che propongono la possibilità di una produzione anche locale atteggiata fedelmente al mondo greco ma tradotta in stilemi specificamente etruschi.
Risale ai primi anni del Duemila la scoperta del grande tempio urbano dedicato a Tinia (sommo dio degli Etruschi corrispondente allo Zeus dei Greci) che ha cambiato il volto della città.
Il tempio d Tinia fu costruito nel V sec. a.C. allinterno di un isolato regolarmente inserito nella maglia urbanistica della città. La sua posizione era strategica, allincrocio tra lasse viario principale nord-sud su cui si affacciavano le abitazioni più prestigiose e le botteghe, e uno degli assi est-ovest che conduceva direttamente allacropoli a cui il tempio era collegato
Il tempio era allinterno di unarea recintata da mura (temenos) e aveva lingresso monumentale rivolto a sud. Era di dimensioni davvero ragguardevoli, un edificio colossale a pianta rettangolare di m. 21, 92 x 35,50, orientata in senso nord-sud, alto quasi 14 metri.
Affiancavano ledificio alcuni ambienti di servizio e un pozzo/cisterna funzionali alle pratiche di culto.
Delledificio si conservano solo le fondazioni, ma alcuni frammenti riferibili alla decorazione del tetto fanno pensare che il tempio fosse ornato con lastre di terracotta a bassorilievo policrome che coprivano la travatura lignea. Per la sua costruzione furono usati legno e travertino.


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