Un oliveto di collina |
Un esito produttivo di olive molto incoraggiante,
perciò in netta controtendenza rispetto
all’andamento mondiale, quello di Mongardino e ciò ha convinto i soci del
consorzio ‘degli olivilcoltori dei colli bolognesi’ a riprendere l’attività
con maggiore determinazione.
E’ stata una vera iniezione di energia constatare
che la mosca dell’olivo ha risparmiato diverse coltivazioni dell’Appennino,
come appunto quelle di Mongardino, dove la quantità di prodotto è stata anzi riconfermata
se non addirittura incrementata. La terribile nemica degli olivicoltori deposita
le uova all’interno della
“Per fare qualche paragone che esalta l’olivicoltura
appenninica” , precisa Maria Grigatti consigliere del consorzio, “la Spagna,
maggior produttore del mondo, quest’anno
ha perso il 50 % del suo prodotto e
l’Italia circa il 40 %. Considerando l’intero globo disponiamo di una
produzione ridotta di circa il 17 %. Si salvano un po’ i paesi nord africani e quelli del medio oriente”.
A cosa è dovuto questa attacco tanto impattante?
“L’andamento climatico anomalo dell’ inverno scorso, in cui la temperatura difficilmente è
andata sotto lo 0 e una estate
particolarmente mite ne hanno favorito il proliferare. Nel primo caso non si
sono prodotte le morie naturali
dell’insetto, nel secondo si è favorito
la riproduzione della larva e il suo facile trasferimento. Le due anomalie hanno portato sull’ulivo un numero tale di
mosche olearie da produrre questo pessimo risultato”.
Voi siete stati risparmiati, perché ?
“Una discreta ventilazione nella nostra zona ha
disorientato gli insetti, l’uso di un numero efficace di disorientatori a base di ferormoni e il
fatto che in Appennino gli appezzamenti di ulivo siano ancora contenuti hanno
risparmiato l’arrivo dalle terribili mosche.”
Come sarà quindi il futuro dell’olivo in Appennino “
“Dovremo stare molto attenti perché quando le mosche ti scoprono non ti mollano più. Purtroppo tutto fa pensare che le anomalie
climatiche diventino una costante”.
Il consorzio cosa farà?
“Dovrà rendersi più disponibile come punto
organizzativo della categoria per avviare una attività di prevenzione armonica
ed efficace. Inoltre essere veicolo di
comunicazione fra gli olivicoltori. La collaborazione è una delle carte
vincenti”.
Maurizio Garagnani nel suo oliveto di Le Mingarine a Mongardino |
Gradirei conoscere dove acquistare questo olio.Grazie Angelo
RispondiElimina