domenica 2 novembre 2014

La storia dei Vigili del Fuoco di Castiglione dei Pepoli in un libro di Giovanni Petracchi e Giampaolo Bacchetti.


La copertina

Da La Voce
di Castiglione dei Pepoli.

Nel 1971 un grave incendio investì la Chiesa di Castiglione dei Pepoli. Non c’erano in loco Vigili del Fuoco e i primi ad arrivare, dopo molto tempo, furono quelli di Bologna.
Il disastro per il tempo necessario all’arrivo dei soccorritori fece avvertire a tutti  la necessità di avere i Pompieri anche a Castiglione e nel 1977 il sindaco Giancarlo Carboni e l’ingegnere Mario Zucchelli del CNEN, oggi ENEA, cominciarono ad impegnarsi per l’apertura di un Distaccamento di Vigili del Fuoco Volontari.

A supporto dell’esigenza di avere un Presidio che garantisse un immediato ed efficace intervento di  tutela  vi erano la presenza della Centrale Nucleare del Brasimone, allora in costruzione, della Direttissima, della trafficata A1 e centinaia di appezzamenti boscati a rischio incendio.
I presidi dei Vigili del Fuoco più vicini a Castiglione dei Pepoli erano a quaranta chilometri, sia sul versante bolognese, sia su quello toscano.
Inizialmente gli aspiranti volontari selezionati erano 12: Paolo Bacchetti, Silvio Marinaci, Michele Mattei, Tiziano Brunetti, Orlando Totti, Giordano Nucci, Ettore Ruggeri, Luciano Giannerini, Saverio Giovanardi, Danilo Bartolomei, Gabriele Evangelisti e Pierluigi Cavicchi.

Fu messo generosamente a disposizione il piano terra della casa, allora in costruzione, di Enrico Nencini, Richino per tutti, in via Toscana 100, perché vi si ricavasse la caserma. Con l’aiuto e il lavoro volontario di alcuni cittadini, il sostegno  dell’imprenditore Paolo Degli Esposti che fornì il materiale edile necessario, la ‘caserma’ fu organizzata in modo utile al suo scopo e poterono iniziare i corsi di addestramento dei futuri pompieri.
Mentre procedevano in modo efficace i lavori per la caserma, gli addestramenti dei volontari e i necessari adempimenti del Comando, arrivò ‘fra capo e collo’ una ‘mazzata’ burocratica-organizzativa: il Ministero degli Interni comunicò di poter abilitare soltanto tre dei dodici aspiranti Vigili del Fuoco, in quanto tutti gli altri nel frattempo avevano superato i limiti di età.
Non ci si perse d’animo. Paolo Bacchetti, Gabriele Evangelisti, Giancarlo Carboni e il comandante provinciale, ingegner Cesare Sangiorgi, si recarono a Roma e con determinazione riuscirono a risolvere la situazione: il Ministero, con un decreto speciale, abilitò i dodici aspiranti Vigili.
Una domenica mattina furono sostenuti gli esami per il conseguimento delle patenti ministeriali e domenica 3 dicembre 1978, festa di S.Barbara, ci fu l’inaugurazione della  sede dei Vigili del Fuoco di Castiglione dei Pepoli, con ricevimento presso il Palazzo Comunale, visita alla sede e l’immancabile rinfresco ( tutti i Pater finiscono in Gloria).

Erano presenti il Prefetto di Bologna, l’ispettore regionale del Servizio Antincendi, il Comandante Provinciale, alcuni Ufficiali del Comando di Bologna, il direttore del Centro CNEN Brasimone, diversi vigili permanenti della Provincia di Bologna, i Carabinieri, le Guardie Forestali, le Polizie Stradale e Ferroviaria e alcuni amici che avevano sostenuto l’impresa e aiutato  quali Enrico Nencini, Paolo Degli Esposti, Mario Nucci, i fratelli Mannori ed altri ancora.
A fine serata venne organizzato il primo Veglione dei Vigili del Fuoco ai ‘Tre Pini’ con il mitico Complesso Castiglion Folk.
Il 15 aprile 1979 il Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castiglione dei Pepoli divenne operativo effettuando il primo intervento nella zona del Santuario di Boccadirio
“Quel giorno”,  racconta con emozione Paolo Bacchetti, all’epoca Comandante del Distaccamento, “i Pompieri furono chiamati per un incendio boschivo e ricordo che ‘eravamo carichi come delle molle’  pensando all’incendio che ci aspettava, tanto che il fuoco sembrò spegnersi da solo, soffocato dal solo ‘sentirci arrivare’…”.
 

Era nata così un Associazione Volontaria d’importanza vitale capace di garantire su tutto il territorio un servizio di soccorso continuo giorno e notte e per tutto l’anno. I volontari erano in grado di operare in zone impervie, spesso in situazioni tutt’altro che agevoli, tra dirupi, fossati, strade sterrate e folta boscaglia. Il Distaccamento di Castiglione dei Pepoli è stato il primo Distaccamento aperto in Appennino dal dopoguerra.
All’inizio il parco mezzi era costituito solamente da un’Autopompa OM Tigre e da una Fiat Campagnola e nel primo anno di attività si svolsero più di 50 interventi.
Già dall’anno dopo ci furono nuovi ingressi e si cercarono fondi con tutti i mezzi: il veglione con i Castiglion Folk fu una delle occasioni. Le riuscitissime rappresentazioni canore del ‘Mucchio Selvaggio’ sono state e sono da sempre una fonte importante di risorse che ha permesso l’acquisto di materiali e attrezzature indispensabili per l’attività dei Pompieri.
Il 2 agosto 1980,  alle  10,25, ci fu l’esplosione stragista che semidistrusse la Stazione Ferroviaria di Bologna e che causò decine di morti e tantissimi feriti. Fu una esperienza tremenda per i nostri Pompieri che scavavano con le mani selezionando tutto ciò che non era detriti. Una esperienza di dolore e di rabbia che rimarrà indelebile nel loro animo.
Il 24 giugno 1984, la piazza della Libertà a Castiglione, ospitò una bella festa: il Lions Club di Castiglione dei Pepoli donò un’attrezzatura con una dotazione all’avanguardia. Fu un giorno di vicinanza con la popolazione che dimostrò apprezzamento per l’opera volontaria e gratuita dei Pompieri e fu anche l’occasione di conoscere meglio l’ingegnere Adolfo Melchionda che diventò un prezioso amico dei Pompieri, sempre presente con la umiltà che esaltava la grandezza d’animo che lo contraddistingueva.  La sua perdita ha creato veramente un vuoto in tutti i Vigili del Fuoco di Castiglione dei Pepoli e non solo.
Moltissimi sono stati gli interventi a Castiglione e nel territorio circostante: dalla eccezionale nevicata del 1985 agli incendi, dai pericolosi incidenti stradali al salvataggio dii animali.
Il 30 settembre 1993, mentre i volontari accorrevano per soccorrere i feriti di un incidente sull’autostrada, fra Pian del Voglio e Rioveggio,  furono coinvolti in un grave incidente. L’automezzo di soccorso fu distrutto e i sei volontari dell’equipaggio, Luciano Giannerini, Danilo Bartolomei, Marco degli Esposti, Pierluigi Cavicchi, Silvio Marinaci e Gabriele Giannerini,  rimasero feriti  in modo grave. Fortunatamente  riuscirono tutti a guarire e ad assicurare ancora il loro prezioso contributo al corpo volontario.
Con il tempo la dotazione strumentale e il numero dei volontari erano lievitati. La sede storica era quindi divenuta ‘un po’ stretta’. Nel 1994 il Comune mise a disposizione dei Vigili alcuni locali alle Cavanicce e nel 1998 venne terminata e inaugurata la nuova sede.
Tra le migliaia di interventi effettuati, quelli che hanno lasciato un ricordo indelebile sono stati senza dubbio la strage alla Stazione di Bologna e la strage del 23 dicembre 1984, del Rapido 904 nella galleria prima dell’uscita della stazione di San Benedetto Val di Sambro.

Nel 2008 i mezzi a disposizione dei Vigili erano: due autopompe-serbatoio, un’autobotte, un polisoccorso 4x4 e un Defender. Statisticamente il reparto effettuava più di 300 interventi l’anno.
A Cristina Malferrari , nel 2010, il Corpo Nazionale Vigili del fuoco ha conferito l’onorificenza della Stella in riconoscimento dell’attività svolta a sostegno del Distaccamento Volontario di Castiglione dei Pepoli.
Nel 2011 la dotazione era di   5 automezzi e di un gommone, quest’ultimo attrezzato  per i soccorsi in caso di inondazioni. 

Attualmente il gruppo è composto da 21 Volontari, con sede nella nuova caserma appositamente costruita dalla Comunità Montana e concessa in comodato al Ministero dell’Interno in località Le Cavanicce.
I Volontari sono: Cristian Bartolomei, capo-distaccamento dal 27 febbraio 1998, Gianluca Bartolomei, Alessio Balli, Daniel Bartolotti, Gilberto Bartolotti, Maurizio Bartolotti, Marco Benamati, Alessandro Benassi, Claudio Benassi, Matteo Bombara, Enrico Cavicchi, Roberta Colonna, Alfredo Giannerini, Matteo Giannotti, Orazio Giocolano, Giuseppe Lazzarini, Angelo Milani, Luca Malavasi, Francesco Nerini, Massimiliano Pigatto, Marco Ruggeri.

Il miglior modo per chiudere è la recita della preghiera dei Vigili del Fuoco in memoria e sufragio di quei ‘ragazzi’ volontari che non sono più fra noi:

“Iddio che illumini i cieli e colmi gli abissi, arda nei nostri petti perpetua la fiamma del sacrificio. Fa più ardente della fiamma il sangue che ci scorre nelle vene vermiglio come un canto di vittoria. Quando la sirena urla per le vie della città, ascolta il palpito dei nostri cuori votati alla rinuncia.
Quando a gara con le aquile verso te saliamo, ci sorregga la tua mano piagata.
Quando l’incendio irresistibile avvampa, bruci il male che s’annida nelle case degli uomini, non la ricchezza che accresce la potenza della Patria.
Signore, siamo i portatori della tua croce e il rischio è il nostro pane quotidiano, un giorno senza rischio è non vissuto, poiché per noi credenti la morte è vita, è luce nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi.
La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio. Per Santa Barbara Martire. Così sia.

Presso l’edicola Bardazzi o la sede della Pro-loco, è disponibile il volume scritto da Giampaolo Bacchetti su i due primi venti anni di attività!

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