Il consigliere regionale Andrea Defranceschi, ha
trasmesso un comunicato dal titolo ‘ Regione: QUEL DIFFUSO VIZIETTO PER LE AUTO BLU’, nel
quale si legge:
Dopo Richetti ci riprovano:
"Zero auto blu. Tranne che nelle occasioni istituzionali”, parola di
Bonaccini. Motivo sufficiente per andare a controllare.
Ecco quindi, come avevo promesso,
alcuni dei risultati del mio accesso agli atti alle fatture della Giunta. Prontamente
accompagnato da un esposto indirizzato alla Corte dei Conti e per
eventuali profili di competenza alla Procura di Bologna.
Lo sappiamo, gli slogan sono a costo
zero. Così come lo è farsi accompagnare a casa, alla Festa dell’Unità o in via
Rivani. Chi paga? Ma il cittadino ovviamente. C’è poi la questioncina del
partito: è lecito che un assessore del Pd presenzi a un evento del Pd
usando un auto blu pagata da noi contribuenti come fosse un impegno
istituzionale?
Dunque. Solo nel 2013 le
“spese viaggi di servizio e missioni della Giunta” (come da dicitura regionale
presente sul sito stesso della Regione) ammontano a ben 944.944.71 euro,
comprensivi, ça va sans dire,
di vitto e alloggio per missioni, rimborso forfettario per missioni su
territorio regionale, viaggi di servizio, trasporto alla sede istituzionale con
riferimento all’auto propria, delle auto dell’amministrazione, delle auto a
noleggio con conducente e dei treni. 1 milione di euro per viaggiare di
cui la metà, 501.408,02 euro solo per il noleggio
con auto e conducente. 250.709,45 euro invece sono stati spesi per
utilizzare auto dell’amministrazione con autista.
Piccolo dettaglio: sulla base
della delibera di Giunta 875 del 2010 l’utilizzo delle auto Ncc (noleggio
con conducente) non è permesso per coprire il tragitto casa-lavoro (o
viceversa). Sono infatti previsti rimborsi sui mezzi pubblici o utilizzo
auto propria. Cosa che gli assessori sembrano dimenticare con frequenza: sulle
fatture è un fiorire di “casa”, “abitazione”, “domicilio”. Andata e
naturalmente ritorno. E’ incredibile: non riescono a rispettare nemmeno le
regole che hanno scritto loro.
Ad aggravare questa arbitrarietà a
spese del contribuente, sulle fatture non c’è scritto assolutamente nulla:
alcuna motivazione o spiegazione o evento che sia, che giustifichi spostamenti
e rimborsi. Che fine hanno fatto i famosi “giustificativi”?
Vero è che forse non ce n’è bisogno
quando ti fai venire a prendere a casa e portare in ufficio come spesso ha
fatto l’assessore Lusenti: a gennaio, per esempio, su 12 fatture tutte e
12 riguardano esclusivamente il tragitto casa/Aldo Moro e viceversa per un
totale di 1677,05 euro. Considerando che un abbonamento annuale al treno in
prima classe per la stessa tratta costa circa 954 euro quanti treni avrebbe
potuto prendere Lusenti?
Anche l’assessore Bianchi ama
farsi venire a prendere comodamente a casa propria: su 9 viaggi, sebbene tutti
partano da casa, 5 sono quelli solo casa/Aldo Moro
C’è poi il capitolo Errani:
il Presidente, ovviamente, viaggiava molto. Nel novembre del 2013 la procura di
Bologna iniziava ad analizzare le spese per le auto blu di Vasco
Errani del 2011. E nel 2013?
A gennaio sono almeno 20 i tragitti
compiuti ma di questi 10 solo tra casa e Aldo Moro. Poi si sa, tutte le
strade portano a Roma. E allora ecco per esempio i 1506,76 euro per
andare alla Conferenza delle Regioni. Intervento più che legittimo, sia
chiaro. Meno comprensibile è l’utilizzo dell’auto blu per raggiungere la
capitale. Stessa cosa all’Aquila, dove è andato per un convegno della Cgil,
costatoci 1.127,57 euro.
Ed eccoci agli
spostamenti dedicati al partito: il primo febbraio l’assessore Rabboni va a
Ferrara. Impegno istituzionale? Insomma: c’era un dibattito dal titolo “Il
futuro dell’agricoltura secondo il Pd”. Il 20 febbraio c’è una iniziativa per
Bersani, all’epoca candidato premier, dal titolo “Costruiamo insieme
l’Italia giusta” a Casina. Presenti Lapo Pistelli, responsabile nazionale
esteri PD e candidato (all’epoca) alla Camera dei Deputati e Simonetta
Saliera. A quale titolo vi si reca? Personale? Come Assessore? Come
consigliera? Fa’ niente, in ogni caso paghiamo noi.
Ancora: il 5 febbraio Errani era ad
Ancona. Perché? Ma per Bersani naturalmente. Ironico titolo dell’iniziativa: “Ancona
per Bersani. L’Italia giusta. Con Bersani il Pd al governo del Paese per la
forza e le idee dei territori. Iniziativa pubblica prevista per martedì 5
febbraio alle ore 18 ad Ancona promossa dal Partito Democratico
regionale”. Già che c’è, il Presidente ne approfitta e si fa portare a Roma per
la modica cifra di 1.368, 35 euro.
A proposito: andare in via
Rivani, sede del Pd, da viale Aldo Moro è lecito? Forse. Etico? Sicuramente
no.
Vizietto che accomuna Teresa
Marzocchi, Carlo Lusenti e tutti gli altri signori. Peri scrive in fattura
direttamente “sede Pd”, Rabboni ne approfitta e da lì si fa anche portare a
casa, a ottobre Errani fa un giro e a dicembre ci ritorna anche Lusenti.
E le feste dell’Unità (ora
Festa del PD)? Sono impegni istituzionali? Per Rabboni, festa dell’Unità di
Modena, e Bianchi, festa del PD di Modena, sicuramente sì.
Lusenti anche a febbraio viaggia
comodo: 8 viaggi casa/Aldo Moro (1.295,97 euro), 7 viaggi Bianchi, 6 Saliera, 2
Melucci. Sempre Lusenti a marzo (oltre ai consueti passaggi a casa, 9 volte)
fattura 3 volte con la dicitura via Rivani (una ne approfitta e si fa portare a
casa direttamente)
Ad aprile Patrizio Bianchi
va a “Chef e produttori, sommelier e vignaioli, cibo e cultura, si incontrano
all'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense per la seconda edizione del
convegno evento organizzato dall'Associazione Chef To Chef”. Strano impegno
istituzionale la degustazione, per un assessore alla Scuola.
Bianchi, fra l’altro, approfitta
spesso dell’auto blu oltre che per andare a casa propria anche per passare
nella sua vecchia Università, quella di Ferrara dove fino al 2010 faceva il
rettore: l’11 giugno e il 2 settembre per esempio. Certo, si potrebbe
obiettare, è l’assessore all’Istruzione ma perché va solo in quella di Ferrara?
Sarà perché è in aspettativa?
I nostri assessori hanno sempre
ammesso di viaggiare in lungo e in largo per il territorio e non esageravano
affatto: quando sconfinano c’è sempre un auto blu pronta a recuperarli in aeroporto
e portarli comodamente a casa. Rabboni e Saliera dal Marconi, così come Peri da
Linate, Bianchi da Treviso, Errani da Fiumicino.
Il Presidente di questa Giunta,
Vasco Errani, quando gli venne contestato l’uso disinvolto delle auto blu,
dichiarò: “Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività
politico-istituzionali del gruppo al quale appartengo e l’attività di
Presidente”. Ebbene, dalle fatture non si direbbe proprio. La differenza non
l’ha chiara né lui né i suoi assessori, altrimenti non avrebbero avuto il
“coraggio” di andare alla campagna elettorale per Bersani facendolo passare per
un impegno di governo. Ora, avrei potuto avere accesso ad altrettante fatture,
se nel frattempo la legislatura non fosse caduta a causa della condanna del
Presidente per falso ideologico. Quando dissi che ‘mentono sapendo di mentire’,
mi querelarono. Fate voi.”
Caro Defranceschi, grazie per questo lavoro meritorio. Trovo disgustoso che molti di coloro che hanno approfittato delle auto blu siano ancora sulla scena politica, mentre a lei il M5S ha imposto il passo indietro . Faccia una cosa buona per tutti, resti in politica con qualcun altro.
RispondiEliminaCordiali saluti
Un simpatizzante
Anche Lei mi querelò, e forse mi querela ancora. Mandò Carabinieri e Procura dietro a quegli abitanti di Sanguineda (Vergato) che segnalarono al M5S la Sua attività in Regione a favore della "privatizzazione" del BENE COMUNE ACQUA della suddetta località Sanguineda.
RispondiEliminaQui Lei usò carta intestata e forse anche avvocato del M5S, di cosa si tratta? avvocato "blu"? da quali tasche esce quella parcella? dalle Sue, dalle mie o da quelle del movimento?
distinti saluti a tutti i lettori
Valerio Pezzoli
Quel signor Pezzoli farebbe molto meglio a tenere il becco chiuso piuttosto che a fare quesioni ridicole dalla posizione in cui si trova.
RispondiEliminaSanguineda è ancora aperta.
RispondiEliminavedremo alla fine della fiera cosa raccontarci
nessun saluto a Pezzoli