Pubblichiamo il comunicato di Lega Nord perché riporta dati che meritano certamente attenzione:
“Un
taglio netto di dieci consiglieri, da 50 a 40. E ancora: via enti inutili, in
primis la consulta degli emiliano romagnoli nel mondo”. Il candidato presidente
della Regione Alan Fabbri, sostenuto da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli
d’Italia, tra le prime mosse al capitolo “costi della politica”, se eletto, annuncia
di “mettere mano allo statuto regionale”. “Modificheremo l’articolo 29, comma
2, che blinda a 50 i consiglieri”. “Ciò che fanno oggi 50 consiglieri lo
possono fare benissimo in 40. La politica deve darsi una mossa”. “I risparmi
così ottenuti sarebbero più che rilevanti: si tratta di 7milioni di euro,
circa, all’anno, che per cinque anni fanno 35milioni di euro”. I costi sono
stimati sul totale del consuntivo dell’Assemblea, nel complesso oltre 36milioni
di euro nel 2013, di cui il costo dei consiglieri incide per quasi 35milioni di
euro”. “Mentre Bonaccini giustifica i tagli governativi scaricandoli sui
cittadini, noi diciamo che le colpe della politica devono ricadere sulla
politica e non sugli emiliano romagnoli”.
Il dato ci ha sorpresi poiché se dieci consiglieri regionali costano alla
comunità 35 milioni in 5 anni, ogni consigliere ne costa 3 e mezzo. Il dato ci
sembra inverosimile se paragonato al costo di un normale lavoratore che nello
stesso periodo non supera certamente i 200.000 euro. L’impressione che ne
ricaviamo è che la situazione è, a dir
poco, uscita dalla logica della normalità.
Vogliamo sperare che Lega Nord abbia esagerato nel 'dare i numeri dei costi' e di
molto.
Sì, così ci avviamo verso l'oligarchia anche formalmente.
RispondiEliminaEsattamente al contrario della democrazia diretta, tra l'altro, incompatibile con la scala regionale, visto che l'unica democrazia è quella diretta dell'agorà, comunale o poco più.
Pochi consiglieri possono essere corrotti e controllati molto meglio, ad esempio.
E questo avviene ancora meglio in pagliacciate tipo la truffa bipartitica scoreggiata ad ogni pie' sospinto dai capi del PD(L).
Se non si attua una ripristino sostanziale delle democrazia
o - su scala comunale o poco più che provinciale
o - con divieto di avere accumulo di cariche degli eletti
o - con un numero finito di mandati
o - con elezioni di richiamo
o - con referendum propositivi
o - con referendum propositivi e abrogativi senza quorum o con quorum molto basso (e.g. 10% relativo agli ultimi votanti,non alla base elettorale)
o - con rigida sostenibilità e quindi pareggio (attivo in caso di debito esistente) di bilancio su scala comunale e provinciale, l'unico dispositivo antidemagogico del “botte piena e moglie ubriaca” (a spese di altri)
o - con un drastico federalismo fiscale su base provinciale
o - una sostanziale autarchia o quasi su base provinciale
o - con una conservazione identitaria e lotta alla migrazioni di massa che le stravolgono (le truffe anche elettorali che esse sottendono sono note)
queste sono provvedimenti una-tantum demagogici, paliativi, sono tisane alla rosina e pannicelli tipedidi per un paziente che ha bisogno di chirurgia e di medicinali per affrontare la grave crisi in cui si trova.
o - su scala comunale o poco più che provinciale
RispondiEliminaintendevo
o - su scala comunale o poco più (provinciale)
unico dispositivo antidemagogico del “botte piena e moglie ubriaca” (a spese di altri)
Intendevo
unico dispositivo antidemagogico contro il “botte piena e moglie ubriaca” (a spese di altri e dell'ambiente)
C.Z.