Domani, sabato 18
ottobre in Piazza Nettuno, dalle 9 alle 18, una task force di 40 rianimatori
dell’Azienda Usl di Bologna sarà a disposizione di cittadini e studenti per
illustrare come riconoscere un arresto cardiaco, allertare correttamente il
118, eseguire la rianimazione cardiopolmonare e utilizzare i defibrillatori
semiautomatici. 400 ragazzi delle scuole Copernico, Giordano Bruno, Itis
Belluzzi, Righi e Serpieri saranno addestrati alle manovre di rianimazione, nel
corso della mattinata di sabato.
Insegnare in pochi minuti e in maniera semplice, le tecniche di rianimazione cardiopolmonare è l’obiettivo con il quale Azienda Usl e Comune di Bologna aderiscono a VIVA!, la settimana europea della rianimazione cardiopolmonare promossa dall’Italian Resuscitation Council (IRC), in programma dal 13 al 19 ottobre.
Per partecipare ai corsi di rianimazione cardiopolmonare in Piazza Nettuno è
sufficiente presentarsi nel corso della giornata di sabato presso lo stand
dell’Azienda Usl di Bologna. L’addestramento sarà eseguito in una delle 30
postazioni allestite in Piazza Nettuno, dove i rianimatori dell’Azienda Usl di
Bologna, con l’ausilio di manichini e materiale informativo, illustreranno le
tecniche rianimatorie, a cominciare dal massaggio cardiaco, lasciando poi
spazio alla diretta esecuzione delle manovre salvavita da parte di studenti e
cittadini. Insegnare in pochi minuti e in maniera semplice, le tecniche di rianimazione cardiopolmonare è l’obiettivo con il quale Azienda Usl e Comune di Bologna aderiscono a VIVA!, la settimana europea della rianimazione cardiopolmonare promossa dall’Italian Resuscitation Council (IRC), in programma dal 13 al 19 ottobre.
Chi vorrà proseguire, successivamente, la propria formazione di soccorritore troverà presso lo stand tutte le informazioni per iscriversi al corso di primo soccorso più vicino al proprio domicilio.
La diffusione della conoscenza delle manovre rianimatorie cardiopolmonari elementari è riconosciuta, sempre di più, come un elemento essenziale per aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Manovre elementari, che possono salvare una vita e che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria professionale, può eseguire. Queste manovre, praticate tempestivamente prima dell’arrivo dei soccorsi, e la presenza di defibrillatori, anticipano i tempi di intervento, dimezzandoli rispetto a quelli garantiti dalla rete del 118, e triplicano le possibilità di sopravvivenza di chi è colpito da arresto cardiaco. In Italia ciò avviene solo nel 15% dei casi, a fronte di percentuali intorno al 50% nei paesi scandinavi. Nella provincia di Bologna sono all’incirca un migliaio, ogni anno, le persone colpite da arresto cardiaco. Solo una su cinque di esse sopravvive, nonostante il tempestivo intervento del 118, garantito entro 10 minuti dalla chiamata alla Centrale Operativa. Una percentuale che, seppur in linea con i migliori sistemi di emergenza europei, è comunque ancora troppo bassa.
331 defibrillatori, 1.500 soccorritori non sanitari, 13 centri di formazione. L’impegno ultradecennale dell’Azienda Usl di Bologna per il soccorso non sanitario
L’Azienda Usl di Bologna è in prima linea nella promozione della diffusone sempre più capillare dei defibrillatori in luoghi molto frequentati e nella formazione diretta di soccorritori non sanitari. Dal 2001 è attivo Pronto Blu, progetto per la diffusione dei defibrillatori presso luoghi pubblici e privati ad elevato afflusso di persone.
241 sono i defibrillatori installati a tutt’oggi presso centri commerciali, aziende pubbliche e private, scuole, istituzioni, ai quali si aggiungono i 90 presenti sulle ambulanze e auto mediche del 118.
1.500 sono i soccorritori non sanitari addestrati e costantemente aggiornati alle manovre di rianimazione con il defibrillatore, attraverso una rete che conta su 13 centri di formazione, tutti autorizzati dall’Azienda Usl di Bologna e coordinati nell’ambito del progetto Pronto Blu. Inoltre si svolgono regolarmente corsi di tecniche di primo soccorso Basic Life Support, che vedono ogni anno 300 istruttori impegnati nella formazione di centinaia di cittadini, grazie anche all’impegno delle Pubbliche Assistenze.
dove si impara a non aspettare mesi per un esame diagnostico?
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