Si è
tenuto ieri, 10 settembre, l’incontro fra
proprietà e rappresentanze sindacali Kemet per fare il punto organizzativo dello
stabilimento di Pontecchio Marconi.
A dare all’incontro una forte valenza, l’annuncio dall'azienda di un esubero di 50 addetti (la quantificazione è
stata ricavata dal rapporto fra operai e
impiegati attuato dal gruppo. Pontecchio sforerebbe appunto di 50 unità di
impiegati). Sul tavolo anche la richiesta sindacale di nuovi investimenti e di portare a Pontecchio Marconi
nuova produzione, al fine di non ridurre l'organico.
Kemet si è detta decisa nel voler riportare il rapporto operai e impiegati a quello in uso
nei suoi stabilimenti. E di voler
concludere la trattativa su questo tema entro ottobre.
La
RSU e i sindacati hanno ‘bocciato’ in modo unitario ogni ipotesi di riduzione
di organico e si sono detti disponibili ad accettare dimissioni solamente se
volontarie.
La
proprietà ha comunque ipotizzato investimenti nel prossimo triennio
e un potenziamento del volume lavorato con un possibile aumento sull'occupazione di 30 unità.
Le parti hanno ribadito la
necessità di dare ‘stabilità e serenità’ alla Kemet sassese concludendo la
trattativa in modo definitivo e soddisfacente per entrambi.
Le delegazioni
si sono lasciate dopo aver fissato un altro incontro per il prossimo 23 settembre, nella speranza che la
parentesi di tempo ‘porti buoni consigli’.
Siamo al solito ricatto 50 esuberi per 30 assunzioni nel triennio .
RispondiEliminaQuesta favola la tirano in ballo dal 2008 con investimenti su nuovi prodotti ecc. ecc. fino ad ora balle o poco piu' , domande dove è il centro di ricerca o RD tanto esclamato in accordi precedenti?
Dove sono i nuovi prodotti (Finlandia) ? Qualche nicchia che da occupazione a poche decine di unita' con poca efficienza scarto altissimo e macchinari fatiscenti questi sono gli investimenti promessi dal 2008 ad ora. Attenzione ai sindacati ed alle istituzioni giocate bene questa partita facendo si che prima realizzino poi si discute ma niente licenziamenti e niente modifiche ad orari e turni i lavoratori hanno dato ora è kemet che deve dare!!!!!!!!
Siamo alle solite il ricatto è quello del 2008 promesse in cambio di nulla invesimenti quasi nulli e al di fuori dello stabilimento nuovo di Pontecchio bello ma pieno di macchinari vecchi e fatiscenti! I macchinari fiore all'occhiello della ora defunta Arcotronics sono tutti all'estero.
RispondiEliminaI lavoratori hanno dato ora non devono cedere ed i sindacati pure e piu' di tutti le istituzioni che hanno speso tanto ora basta!
Alla Kemet on frega niente della occupazione in italia!
Questi di Kemet non hanno scrupoli in italia rimarranno solo uffici tecnici e commerciali.
Fabbriani spero che pubblichi il sopra per fare sapere come stanno le cose
Come mai sulla Kemet vi sono veti di non pubblicare commenti i lavoratori srivono e voi non pubblicate le lobbi sindacali e PD
RispondiEliminalo vietano ?
La Kemet è una agonia e a rimetterci come al solito i lavoratori e le lavoratrici.
RispondiEliminaSindaco Mazzetti cosa ne pensi?
I sindacati sono minacciati si è capito nell'ultima assemblea ai lavoratori, dulcis in fundo i lavoratori stanno perdendo i diritti ottenuti con le lotte del passato!
Trattate con l'imprenditore Fortuzzi !!!!! Gira voce che Fortuzzi abbia un piano di riqualificazione degli esuberi. Fortuzzi è il manager che tutte le azienda vorrebbero avere.
RispondiEliminaDIMMETTITI FORTUZZI E CHIEDI SCUSA AI RAGAZZI DI UAS CHE HAI PRESO IN GIRO CON I TUOI GIOCHETTI DA PICCOLO UOMO.
Le sparate di Fortuzzi sono comicita' di paese, Fortuzzi sa benissimo che la situazione Kemet è molto delicata.
RispondiEliminaMi auguro che sia Fortuzzi sia il sindaco Mazzetti e tutta la giunta al momento di stare vicini ai lavoratori Kemet si presentano davanti ai cancelli per dimostrare con essi ; questa è una lotta dura ed i lavoratori dovranno uscirne vincenti se lo meritano dopo anni di sacrifici e preoccupazioni.
Mi rivolgo a tutti i cittadini ed ai lettori siate solidali con chi sta rischiando il posto di lavoro in un momento di crisi come questo.