venerdì 8 agosto 2014

Maltempo: serve una vera politica di difesa del territorio, con il presidio degli agricoltori.




Pietro Sabbioni (nella foto), vice direttore  della Confederazione Italiana Agricoltori bolognese (CIA), riporta ancora una volta l’attenzione  sulle necessità che si arrivi in tempi brevi a ‘rimettere in agenda ’ una ‘vera’ politica di difesa territoriale, per l’attuazione della quale  gli agricoltori possono essere l’esercito ‘già  in campo ’.

Sabbioni scrive:
Purtroppo  sta diventando un problema strutturale: i cambiamenti climatici hanno accentuato il grave problema generato dell’incuria e dal degrado che è seguito alla cementificazione selvaggia , in soli 20 anni, di ben 2 milioni di ettari di suolo agricolo.
E’ la vera falla che porta il nostro Paese ad una continua ‘emergenza maltempo’ che purtroppo spesso si trasforma in tragedia. Siamo privi di una concreta  politica di difesa e conservazione del suolo. In questi anni poco si è fatto per tutelare il territorio da incuria e degrado e per evitare l’abbandono da parte degli agricoltori, la cui opera di presidio e manutenzione è fondamentale.
I vigneti e più in generale i terreni coltivati, assieme a quelli boschivi , giocano un ruolo essenziale per stabilizzare e consolidare i versanti e per trattenere le sponde dei fiumi. Questo  grazie  alla loro capacità di assorbimento e di riduzione dei tempi di corrivazione delle acque. Ne deriva un concreto aiuto per  scongiurare frane e cedimenti del terreno.
La situazione sta diventando incontrollabile e molto pericolosa. Occorre intervenire con celerità. Servono nuove ed adeguate politiche di prevenzione del territorio e modifiche radicali e sostanziali a leggi, ipocrite, sbagliate ed inadeguate. I regolamenti e le leggi oggi impediscono di fatto ogni intervento logico e sensato di pulizia dei fossi, dei boschi e dei versanti per i quali impongono lunghe, costose ed inutili pratiche burocratiche che  aggravano  i problemi anziché risolverli. E’ necessario arrivare a definire al più presto norme operative che vedano una azione in partenariato pubblico-privato, con il coinvolgimento in primis degli agricoltori.
Il rischio idrogeologico in Italia coinvolge circa il 10% della superficie nazionale e riguarda 6.633 comuni. Questo vuol dire che oggi un cittadino su dieci si trova in aree esposte al pericolo di alluvioni e frane.

10 commenti:

  1. Ancora una volta parliamo di agricoltori ?
    Davvero dura la vita di montagna
    Pensiamo con rispetto a tutti quelli che ancora vivono,lavorano e la custodiscono la montagna !!
    Cioè i veri contadini,agricoltori !!
    Mantenere un minimo di ordine tra quelle colline richiedeva e richiede ancora un lavoro continuo di generazioni.
    GLI ULTIMI ABITANTI VENGONO SOLO PER IL FINE SETTIMANA,E PER LORO NULLA SI PUÒ FARE E NEMMENO TOCCARE.
    MA' il lavoro che non finiva mai,SI È INTERROTTO.
    LA MONTAGNA LE COLLINE SE VENGONO ABBANDONATE INEVITABILMENTE NE'RISENTONO CON I FREGUENTI SMOTTAMENTI CON GLI ALBERI CADUTI CHE OSTRUISCONO I TORRENTI DI FRANE DI MURETTI COSÌ PAZIENTEMENTE COSTRUITI.
    CIOÈ,LA MANO ACCORTA DELL'UOMO AGRICOLTORE.
    G.BONANTINI DI CASALECCHIO
    ALTRUISTA PER NATURA
    PER FORTUNA CHE CE' SABBIONI !!!!!!!

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  2. Eh già, i cambiamenti climatici, questo è terreno minato, meglio SorVolare…..
    Eh già, la cementificazione selvaggia, la speculazione edilizia, tutto già romanzato da Italo Calvino nel 1963……
    Eh già, la burocrazia asfissiante degli apparati statali, la bulimia legislativa-regolamentatrice dei politicanti nostrani di ogni grado e colore, che mette solo ostacoli sulla via di chi vuole lavorare, sai che novità….
    Quindi? Volete finanziamenti dalla BCE, o dalla Commissione europea, o dalla Regione, o dal Comune? Sai che novità!Purtroppo l'età d'oro dei finanziamenti a fondo perduto è finita ed a quei tempi voi agricoltori non vi preoccupavate certo del territorio. I veri argomenti a vostro favore non li usate, cari agricoltori, strano.

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  3. Secondo la mia opinione il nostro amico contro gli agricoltori non ha capito di che cosa stiamo parlando !!
    Sicuramente e' un falso ambientalista !!
    La montagna non rispettata farà del male a tutti anche a valle !!
    Cioè chi può curare un po' questo male,ci restano solo gli agricoltori che il sig. Sabbioni cerca in qualche modo di aiutare,aiutando gli agricoltori si aiuta tutta la collettività.

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  4. vuoi mettere essersi occupati del bunga bunga

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  5. Signor Bonantini, meno male che c’è lei che capisce sempre di cosa stiamo parlando! Si faccia sentire, gliele canti lei ai responsabili dei cambiamenti climatici in corso (sicuramente lei sarà un esperto di scienza del clima, di effetto serra, di scambio di quote di emissione di CO2,di influenza delle dinamiche solari sul clima terrestre, di geoingegneria, di terraforming, di tecnologie per la guerra climatica, di bombe d’acqua, di leggere velature in cielo), gliele canti lei anche ai palazzinari che costruiscono case, capannoni, strade, parcheggi in mezzo ai boschi, sui greti dei fiumi, sui terreni franosi, gliela canti lei ai politici che tartassano gli agricoltori con divieti di potare, di tagliare, di bruciare, di spandere, di vendere, di impedire il transito e tutto il resto, gliela canti lei ai banchieri ed ai privati che non vogliono concedere fondi agli agricoltori per risistemare il territorio. Signor Bonantini, lei si che è un ambientalista, inforchi la sua motocicletta e vada a scorrazzare tra i campi ed i boschi, sui monti e nelle valli, gli agricoltori le saranno grati.

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  6. A Refrontolo (TV) il territorio è uno dei più manutenuti che esistano in tutto lo stivale, arriva la solita Bomba d'acqua a far morti su una festa locale e subito qualcuno ben organizzato spara a zero sull'incuria del territorio, e sul prosecco, nessuno che alzi gli occhi al cielo e denunci la visibilissima attività di modifica climatica in atto anche sui Comuni della valli del Setta e del Reno, aspettiamo il morto? A Grizzana morandi, qualche anno fa (2008-2009) un eroico Consiglio comunale chiese chiarimento ad ARPA, ASL, SSN, in merito al fenomeno delle cosiddette SCIE CHIMICHE, le risposte furono banalizzanti e depistanti, forse qualcuno sa ma non parla, in attesa del solito negazionista di turno, cordialmente saluto

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  7. Leggo che il falso ambientalista la presa male e mi dispiace,il BONANTINI ha girato in moto in montagna per oltre 40 anni,mi presenti un contadino che non e' grato della mia presenza, non sono grato dai falsi ambientalisti della domenica.

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  8. Ahahah... ancora c'e' GGente che crede alle scie cOmiche...???

    Quanto all'interrogazione vorremmo conoscere chi la promosse e voto' , in modo da potergli non dare piu' il voto alle prossime elezioni.
    Ma rob de matt !!!

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  9. Anonimo negazionista spandiconcime delle 15.10, FIRMATI!

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  10. Analonimo (Ma rob de matt!!!) din dun vennett???

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