sabato 5 luglio 2014

Sasso Marconi. COME GESTIRE IL POST ‘PIENA’.



Eugenio Salamone, capogruppo consiliare di Un'Altra Sasso, ha inviato un suo comunicato relativo alla questione ‘piena dei fiumi’" e ai problemi che questi fenomeni si portano dietro. Le foto scattate nei pressi di Ponte Albano mostrano  la massa di legna che spinge contro la struttura del ponte.

Pensiamo sia giunto il momento di risolvere l'annoso problema della gestione delle piene dei fiumi e della successiva sistemazione di argini, ponti ed aree interessate dalle piene, una volta per tutte.

Se la Regione non ha le risorse per far fronte alla situazione, demandi il tutto ai Comuni, ma faccia in modo che i Comuni abbiano libertà d'azione e non li vincoli ad assurde delibere che vanno nella direzione opposta a quella sperata.
I tempi biblici di decisione, una burocrazia infinita e scelte legislative sbagliate, non fanno che peggiorare le cose e trasformano un'opportunità di lavoro e di reperimento  risorse, in un rischio per tutti.
Le masse di legna che le varie piene hanno creato, spingono contro i  ponti e gli argini sono tutti da sistemare. In passato eventi come questi hanno portato al crollo di alcuni ponti (Ponte Albano, Pioppe, ecc.), ora, in un momento nel quale lo Stato fatica a reperire risorse da destinare persino ai servizi primari, non possiamo pensare, neanche per un secondo, di far fronte a una simile evenienza e dobbiamo provvedere in proprio a rimediare ai danni che l'incuria dell'uomo e l'irrompente forza della natura potrebbero provocare.
Per questo motivo, chiediamo che la Regione permetta (attraverso una delibera e non attraverso una deroga alle sue stesse delibere data a quello o a quell'altro Comune...) agli enti locali di affidare questi lavori a ditte specializzate, specificando il fatto che venga data la preferenza ad aziende del territorio.
Questa operazione, oltre a creare lavoro e a togliere ogni costo a carico del Comune (perchè le aziende del settore ammortizzerebbero la spesa sostenuta con le risorse di legna recuperate), permetterebbe di mettere finalmente in sicurezza gli argini, liberando il passaggio del fiume dai tronchi che lo ostruiscono.

Eugenio Salamone







11 commenti:

  1. Buona proposta, ma prima che la regione la prenda in considerazione penso che passeranno molti anni.

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  2. Qualcuno che parla di ponte albano? Finalmente! Pensavo che il comune si fosse dimenticato che ci siamo anche noi. Solo quando si tratta di chiedere le tasse ci sono sempre. E come disse Totò: e io pago!

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  3. Mi sembra una proposta giusta e condivisibile, mi meraviglio che si sia aspettato tutto questo tempo prima di intervenire.
    Il sindaco segua il consiglio di un'Altra Sasso e faccia sentire la sua voce nelle sedi preposte.

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  4. Per una volta arrivate tardi, la Regione ha già provveduto in merito e in comune dovrebbero esserne a conoscenza.
    Autorizzazione alla raccolta del legname caduto in alveo.
    http://www.comune.marzabotto.bo.it/upload/marzabotto/gestionedocumentale/autorizzazione%20raccolta%20legname%202014ult_784_4129.pdf
    Vitaliano

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  5. Era ora che qualcosa si muovesse. E Salamone guardi che una colonna del ponte è già stata danneggiata quindi stia allerta perchè quello che lei dice sta già succedendo.....
    Le segnalo inoltre di dare un'occhiata al potabilizzatore che è rimasto danneggiato e da allora nessuno ha fatto niente.
    Grazie per l'attenzione.
    Robby

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  6. Mi spiace deludere i due anonimi qui sopra (quello delle 16:05 e quello delle 17:36), ma siamo al corrente di tutte le interrogazioni fatte in Regione, delle loro rispettive risposte e anche dei provvedimenti che la stessa ha deciso di attuare.
    E infatti è proprio per questo che siamo intervenuti.
    Nella comunicazione inviata ai Comuni, della quale parlava l'anonimo delle 17:36, trovate scritto:

    "La modalità di raccolta dovrà essere esclusivamente manuale e dovrà rispettare le seguenti prescrizioni:
    1. Per l'accesso alla zona di intervento dovranno essere utilizzate prioritariamente le piste e strade esistenti e non dovrà essere assolutamente alterato lo stato dei luoghi.
    2. Il taglio delle piante cadute per ridurne le dimensione potrà essere eseguito unicamente mediante motosega o altro strumento di taglio manuale.
    3. la raccolta del legname dovrà comprendere anche l'allontanamento della ramaglia connessa.
    4. Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per garantire la sicurezza degli operatori e della pubblica incolumità con particolare riguardo alla presenza di piene improvvise.
    5. Tutte le attività inerenti e conseguenti la raccolta autorizzata saranno a totale carico di coloro che eseguono la raccolta medesima.
    6. La presente autorizzazione è fatta unicamente nei riguardi idraulici indipendentemente dalle condizioni che possono venire richieste dalle altre Amministrazioni interessate, ed è vincolata a tutti gli effetti alle vigenti disposizioni di legge in materia di polizia idraulica e di protezione ambientale.
    7. Il risarcimento per eventuali danni che venissero arrecati all'Amministrazione concedente o a terzi per i lavori assentiti saranno a totale carico degli esecutori della raccolta.
    8. Per le aree ricadenti all’interno del sistema regionale delle aree protette dovrà essere acquisito il parere dell’Ente competente.
    Le Amministrazioni comunali sono pregate di dare ampia informazione alla cittadinanza."

    Punto primo, "l'ampia comunicazione" NON è stata fatta ed erano a conoscenza della cosa solo qualche amministratore e qualche altro addetto ai lavori.
    Punto secondo, le modalità di raccolta sono talmente restrittive e "domestiche" che è impossibile pensare a un piano di intervento su vasta scala che possa davvero essere efficente.
    Di recente sono venuto a conoscenza che un dipendente del nostro Comune si è preso la briga di chiedere alla Regione una deroga e la Regione dovrebbe avergliela concessa, ma questa è una cosa impensabile sul lungo periodo. Bravo il dipendente ad attivarsi in tal proposito, ma qui serve avere un'indicazione precisa che permetta ai Comuni, anche per il futuro, di agire.
    Avendo un'azienda del territorio in grado di svolgere quel compito, raccogliendo anche i legni dispersi in acqua e sistemando gli argini, senza far spendere NULLA al Comune, non vedo per quale motivo non si possa sfruttare la cosa, dando così un po' di lavoro (duro e poco remunerativo) a chiunque si renda disponibile a farlo.

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro, ma se così non fosse, resto comunque a vostra disposizione al 3389240752 o alla mail saloman@alice.it

    Cordiali saluti
    Eugenio Salamone
    Capogruppo di Un'Altra Sasso

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  7. Quella del Signor Vitaliano è niente altro che un'opportunità che la Regione, a causa della sua impotenza, dà ai cittadini privati.

    Altra cosa, è l'OBBLIGO della Pubblica Amministrazione ad adempiere.

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  8. !) se già sapeva tutto, faccia sapere anche a noi tutto quando ci propone le sue notizia tramite Fabbriani e Reno News così non perdiamo tempo a scrivere.

    2) leggendo la risposta prot. 18482 in data 8 maggio 2014, all'atto ispettivo 5334, si legge, al capoverso in calce alla prima pagina che prosegue in seconda pagina:

    Tuttavia.....debba essere mantenuta libera dal concessionario, cioè dal soggetto che gestisce l'opera stessa.

    Il ponte Albano, che poggia su area demaniale:
    a) chi ne ha ricevuto l'autorizzazione a costruirlo;
    b) chi ne è proprietario;
    c) chi gestisce l'opera.
    Presa dal mazzo la risposta, si chiama il soggetto e gli si dice di pulire.

    Sta roba qui qualcosa deve significare.

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  9. Signor Vitaliano,
    dal momento che anche Lei è un estimatore dell'albo pretorio, le sottopongo la lettura di questa determinazione

    http://www.comune.marzabotto.bo.it/servizi/albopretoriointegrato/albopretoriointegrato_fase03.aspx?ID=5773

    Dopodichè le chiedo:
    Secondo Lei (ma anche secondo gli altri lettori di questo blog) dal momento che il Giudice di Pace ha annullato il verbale elevato dalla Polizia Municipale, i soldi per pagare le spese di recupero e sosta del veicolo vanno prese dal capitolo di bilancio del Comune (quindi dei cittadini contribuenti residenti nel Comune di Marzabotto) oppure, devono essere rifuse dal verbalizzante?

    Io per il momento mi sono solo posto il quesito. La risposta ancora non la so dare compitamente.
    Mi interesserebbe la Sua opinione ma, anche quella degli altri commentatori.

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  10. Rispondo all'anonimo del 06/07/14 ore 16,37
    Sicuramente a pagare non deve essere il verbalizzante che ha rispettato la legge,(se ciò che si dice risponde al vero) un'automobile su suolo pubblico priva di assicurazione deve essere confiscata non ci piove. Alla luce di ciò sarebbe interessante leggere la sentenza del Giudice di Pace di Vergato per capire i motivi della sua inspiegabile sentenza, ma non essendo io Berlusconi posso permettermi (per le sole informazioni in possesso sul caso) di criticarlo, quindi per ora e con riserva di cambiare idea se la sentenza mi convincesse è a lui che farei volentieri pagare le spese.
    Saluti
    Vitaliano

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  11. Signor Vitaliano, nel ringraziarla per avermi fornito la Sua rispettabile opinione, se posso io Le estendo la mia.

    Indipendentemente dalle motivazioni, il verbale è stato annullato.

    Per par condicio, ci si puo' chiamare anche Bersani ma secondo me la cosa cambia poco.

    Se la bontà del verbale veniva riconosciuta dal Giudice di Pace, l'automobilista doveva anche pagare il doppio della sanzione.

    Non capisco la coerenza rispetto all'annullamento del medesimo e il mettere a carico dei comunisti le spese.

    Comunque.

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