giovedì 31 luglio 2014

L’operazione ‘Fior di Loto’ dei Carabinieri ha messo due centri massaggi sotto sequestro e motivato tre ordinanze di custodia cautelare.





LIAO Dayou

Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno eseguito delle misure cautelari coercitive agli arresti domiciliari nei confronti di tre cinesi residenti a Bologna, due coniugi 42enni, LIAO Dayou, e FANG Meilan e una 32enne, CHEN Lijuan, coniugata con un altro cinese 42enne, WANG Xiangming, destinatario di analoga misura restrittiva ma non ancora individuato. I quattro sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.


 L’indagine, denominata ‘Fior di Loto, ha avuto inizio due anni fa, quando i Carabinieri vennero a
FANG Meilan
conoscenza che in alcuni centri benessere del capoluogo emiliano vi erano delle massaggiatrici cinesi disposte a prostituirsi dietro un compenso economico. In breve tempo, lo spunto investigativo portava gli inquirenti ad identificare il Centro Benessere ‘Papavero’, situato in via Emilia Levante e gestito da LIAO Dayou. Poiché i primi accertamenti confermavano che nel centro indicato venivano svolte anche attività di natura sessuale da parte delle donne che vi lavoravano come massaggiatrici, l’attività investigativa consentì di individuare un altro esercizio commerciale coinvolto nell’attività delittuosa, il Centro Benessere ‘Sirena’,  in via Domodossola e gestito da CHEN Lijuan. Di fatto, i due centri sono riconducibili ad un unico capo,
CHEN Lijuan
WANG Xiangming che per la gestione del Centro Benessere Sirena si avvale della stretta collaborazione della moglie CHEN Lijuan che oltre ad essere stata definita la centralinista del centro (per via della sua padronanza della lingua italiana), svolge anche mansioni di coordinamento della manovalanza delle massaggiatrici da un centro all’altro. La gestione del Centro Benessere Papavero, invece, viene affidata a LIAO Dayou che con l’aiuto della moglie FANG Meilan, si occupa anche dell’indottrinamento e del controllo delle giovani donne, operanti apparentemente come semplici massaggiatrici.





WANG Xiangming 
La suddivisione dei compiti, che prevedeva l’apertura degli esercizi commerciali, la gestione delle attività delle ragazze, il prelievo dei compensi da parte delle medesime, la amministrazione delle somme di denaro ricevute, risulta strutturata all’interno di un disegno criminoso che conferma un impianto di stabile collaborazione tra gli indagati, tutti incensurati e provenienti da Fujian, una provincia situata a Sud-Est lungo la costa della Cina.




Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
 

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