giovedì 12 giugno 2014

Pierluigi Petrini: " Riforme e rischi per la democrazia".

Dante Franchi (nella foto)  di Marzabotto ha inviato, perché fosse riportata,  la denuncia di Pierluigi Petrini apparsa sul sito di Libertà e Giustizia.
Inoltre fa notare che, mentre veniva pubblicata (ieri 11 giugno),  si  registrava l' ulteriore epurazione dalla apposita Commissione del senatore  Corradino Mineo da parte del PD, colpevole di avere una sua idea sulle ‘riforme’ perseguite dal governo.

Scrive Pierluigi Petrini
 
Riforme e rischi per la democrazia


Chi ancora sostiene che la nostra Costituzione debba essere radicalmente rivista perché la sua vetustà impedisce un’efficace e tempestiva azione di governo, mente, o per ignoranza (il più delle volte), o per malafede.
La vita politica del paese, infatti, si svolge con modalità ormai completamente estranee al dettato Costituzionale. Quei “professoroni”, che hanno meritato il dileggio del Presidente del Consiglio, direbbero che la Costituzione materiale si è talmente discostata dalla Costituzione formale da averne tradito la sostanza.
Si è, infatti, ribaltato il rapporto gerarchico tra governo e parlamento. Il potere esecutivo, che si considera il vero depositario della rappresentanza popolare, lascia al Parlamento solo l’insindacabile dovere di sostenere la propria azione anche quando invade campi che sarebbero di stretta pertinenza del potere legislativo quali le leggi elettorali e quelle di revisione costituzionale ex articolo 138.
A riprova di quanto detto è giunta ieri la rimozione dalla prima commissione dell’Onorevole Mauro, colpevole di aver manifestato la propria contrarietà al disegno di legge costituzionale del governo. In quella legge, andando ben oltre al potere di revisione che l’articolo 138 pone in capo al parlamento, il governo si impossessa impropriamente del potere costituente operando una vera e propria palingenesi costituzionale.
Ma, ai parlamentari non è concesso manifestare il proprio pensiero se lo stesso non si uniforma alla volontà del leader. Al parlamento non è concesso discutere della congruità di un disegno di legge figlio di un opaco accordo di vertice e scribacchiato da una giovane avvocatessa di provincia e da un ex macellaio, deve solo ratificarne la volontà. All’opinione pubblica non è concesso sapere perché un Senato eletto indirettamente sarebbe salvifico per i destini del paese e perché un Senato eletto direttamente e sottratto alle camarille della casta sarebbe un insormontabile ostacolo al sol dell’avvenire renziano.
La rimozione del dissenso e la negazione del confronto sono atti d’imperio emblematici della deriva populista della nostra democrazia ormai ridotta all’acclamazione del leader sull’onda delle emozioni mediatiche, al riparo da qualunque ragionamento. Emblematica è anche la supina accettazione di questi accadimenti da parte del parlamento e dell’establishment, incapaci di coglierne il pieno significato e ormai faticosamente impegnati a soccorrere il vincitore.
Agli entusiasti renziani sfugge che queste distorsioni oggi utili alla missione salvifica del loro eroe, potranno un domani essere nelle mani di qualunque altro populista. Sfugge che l’essenza della democrazia non è nella scelta del condottiero ma nel vigile controllo sull’esercizio del potere. Sfugge che ogni potere tende per sua natura a travalicare i propri limiti e che ogni potere privo di limite sconfina nell’arbitrio e nell’abuso.
Naturalmente queste parole saranno accolte dai più con un sorriso di sufficienza a significarne l’esagerazione e la sproporzione. Le democrazie sono sempre degenerate fra l’indifferenza e l’ignavia delle classi dirigenti.

18 commenti:

  1. Questi pseudo sinistroidi che ora si barricano dietro la Costituzione cosa vogliono?. Il tempo dei Bertinotti e vari soci di merenda sono finiti.Certo bisogna fare le modifiche con la massima democrazia ma per favore basta doppismi e le solite diatribe e inciuci.

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  2. "Le democrazie sono sempre degenerate fra l’indifferenza e l’ignavia delle classi dirigenti."
    A parziale risposta al commento 12 giugno 2014 11:17, aggiungo: "e il dileggio da parte degli ignoranti di regime".
    Pierpaolo Lanzarini

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  3. il pd non è un partito nè lo è mai stato.

    lo dimostra l'autoritarismo democratico in atto da parte della colazione renzi.

    solo i sinistri non lo hanno ancora capito e continuano a dormire in quel negozio.

    andate via e fatevi il vostro partito.

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  5. Le riforme da fare mi sembra siano state approvate dalla maggioranza degli organi del PD,perciò chi lo rappresenta nelle istituzioni deve portare avanti le scelte che sono state decise democraticamente e non le proprie altrimenti deve dimettersi.
    Questo deve valere sempre e vale per tutti i partiti, la dietrologia è fuori luogo, altrimenti a questi signori interessa solo mettere veti, perché nulla si faccia.
    Non hanno capito che occorre fare in fretta, poi col tempo se ci saranno delle migliorie da fare , si faranno.

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  6. .....Non hanno capito che occorre fare in fretta, poi col tempo se ci saranno delle migliorie da fare , si faranno.......

    Come hanno fatto per gli esodati suppongo.

    Sia serio Cruciani, sa perfettamente anche lei che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi e quando si parla delle Istituzioni e della Costituzione non si possono accettare avventure.

    Ad ogni modo abbia la compiacenza di rispettare le opinioni espresse correttamente da altri se desidera che siano rispettate le sue.

    La sua pare la versione di chi ha paura del confronto e pensa di risolvere questioni delicate con colpi di mano.....metodo inapplicabile nei sistemi democratici e se ne faccia una ragione se c'è anche chi difende la democrazia.

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  7. Mi sono permesso di introdurmi in questa diatriba anche se non sono un elettore di sinistra. Ma proprio per questo ho detto la mia perché non vorrei che Renzi le prossime elezioni politiche, visto il vostro procedere, prendesse il 60%.
    Ma poi abbiate il coraggio di parlare qualificandovi e non dietro il comodo anonimato, Grazie

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  8. a ridaie con gli anonimi.
    lasciateli stare.
    anche noi abbiamo votato virgola paghiamo le tasse virgola dal 1° lulgio pagheremo di piu' sui depositi dei conti correnti e dei libretti coop virgola pagheremo nel 2015 piu' bollo (15%) virgola pagheremo piu' accise virgola pagheremo piu' ticket sanitari virgola paghiamo sul debito pubblico che proprio oggi hanno annunciato essere piu' alto virgola paghiamo le tasse sulle tangenti virgola paghiamo sui lavori poi fatti al ribasso con materiali scarsi che poi si frantumano nottetempo perchè impastati con la cacca di foca e quindi bisogna indire altro appalto per rifare il lavoro virgola virgola virgola

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  9. questo governo virgola capeggiato da un nominato virgola eletto con primarie (non dicesi elezioni politiche)con tre milioni di elettori che si sono recati alle urne del pd virgola ad ogni provvedimento presentato alle camere virgola o devono porre questione di fiducia virgola o chiedere il voto palese virgola poichè virgola a scrutinio segreto virgola vanno sotto punto.

    L'assurdo virgola che vanno sotto alla Camra dove virgola hanno il premio di maggioranza virgola.

    Poi virgola non possiamo pensare al 41% del PD alle europee virgola poichè virgola quando si muoveranno ad eleggere il Presidente del Parlamento Europeo e formare gli schieramenti virgola molto presto tutto svanirà all'ennesima potenza punto.

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  10. senza parlare di tasi di imu di tari di quando si paga come si paga perchè si paga

    io sono l'alieno...... ma quando si mangia quando si mangia....

    sono tanti i misteri.....

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  11. mo ragassssi mo chi ce lo ha messo su questo a sindaco?

    http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/orsoni_lettera_dimissioni_venezia_sindaco/notizie/743356.shtml

    mo saranno micca degli anonimi?

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  12. http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/13-giugno-2014/terremerse-l-accusa-chiede-due-anni-errani-223391568913.shtml

    MA QUI RENZI, LA MORETTI E COMPAGNIA BELLA NON HANNO NIENTE DA DIRE?

    DAAAAIIIII!!!!

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  13. Qui di seguito il comunicato di Felice Casson, dedicato ai sostenitori della disciplina di gruppo e di partito:

    "La decisione di allontanare i senatori Mineo e Chiti dalla Commissione Affari costituzionali viola non solo l’art. 67 della Costituzione, ma almeno tre norme del Regolamento del Gruppo PD del Senato che all’art. 2 comma 1 recita:

    “Il Gruppo riconosce e valorizza il pluralismo interno nella convinzione che il continuo confronto tra ispirazioni diverse sia fattore di arricchimento del comune progetto politico”.

    Art. 2 comma 3: ” Il Gruppo riconosce e garantisce la libertà di coscienza dei senatori …”

    Art. 2 comma 5: “Su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione Repubblicana e le condizioni etiche di ciascuno, i singoli senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell’Assemblea del Gruppo ed esprimere eventuali posizioni dissenzienti nell’Assemblea del Senato a titolo personale, previa informazione al Presidente.”

    Inoltre nel Regolamento del Gruppo non è previsto che un senatore possa essere sostituito d’imperio in un incarico di Commissione già affidato, essendo previste eventuali altre sanzioni, secondo una procedura ben determinata."

    Felice Casson

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  14. anche un lavoratore aveva il riconoscimento di tanti diritti costituzionalmente tutelati.

    ora la sinistra sta facendo molto per queste tutele.

    il congelamento della democrazia è dato altri sintomi. questo proposto è come un attacco di gastroenterite.

    speriamo in un futuro dove la banana sia digerita inserendola nel buco corretto.

    oggi intanto hanno dovuto fare una colletta alimentare straordinaria.

    che vadano tutti a giocare in autostrada.

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  15. anche lo statuto del contribuente dice tante belle cose come il principio della irretroattività

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  16. qui di seguito altro tipo di raccolta differente da quella alimentare

    http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mose_venezia_giorgio_orsoni_marchese_arresti_domiciliari/notizie/743476.shtml

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  17. CORREVA L'ANNO 2012

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/nel-sistema-pd-delle-tangenti-spuntano-anche-coop-rosse-1027700.html

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  18. i sinistri del non partito meno elle

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/dissidenti-e-malumori-nel-pd-renzi-ai-suoi-dividiamoci-sulle-1027751.html

    come dare credito.....

    dall'altra parte poi come gli ottantaeuromenolatasiimutariilripristinodellefestedell'unita.

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