Andrea Defranceschi |
Il
consigliere regionale ANDREA DEFRANCESCHI ha inviato:
Si è
conclusa l’indagine preliminare sugli abusi edilizi perpetuati in
Appennino. E finalmente anche la Procura mi da’ ragione! Aspetto con fiducia
che venga rinviato a giudizio chi ha permesso di edificare ville private
in un’area protetta.
39 fra case,
ville, villette e piscine costruite senza alcuna logica rurale, urbanistica o
paesaggistica. Una vera e propria operazione di lottizzazione abusiva
portata avanti con la complicità di tecnici, amministratori e sindaci che non
solo non hanno impedito la costruzione di decine e decine di edifici, ma hanno
altresì avvalorato l’illecita presunzione dei proprietari abusivi di aver
diritto a tutte le opere di urbanizzazione necessarie. Un denuncia la mia –
corredata da esposti – che mi è valsa una serie di querele da parte dei
soggetti in questione, ma che ora, finalmente, sta per vedere il suo giusto
epilogo.
Tra le opere
concesse: un acquedotto che verrebbe implementato avvalendosi in parte di fondi
europei e in parte con l’aumento delle bollette per tutti i
residenti della Provincia: l’ultimo tassello che mancava per completare
un’opera di lottizzazione abusiva di un’area vincolata.
Nei rogiti,
originati dalla vendita della tenuta, è possibile leggere che: “la parte
acquirente si obbliga di aderire al consorzio che si costituirà fra gli
utenti, al fine di ottenere gli allacciamenti elettrici per uso illuminazione,
nonché ad ottenere gli allacciamenti all’acquedotto e per effettuare le
relative opere”.
Persino il
Consulente Tecnico dell’Ufficio, perito nominato dalla Procura, rimane stupito:
“probabilmente, era già nell’intenzione di molti soggetti l’idea di poter
frazionare la “tenuta Sanguineda” a fini edificatori e di poter anche
realizzare in loco tutte le opere di urbanizzazione necessarie”.
Nel corso
degli anni è stato compiuto uno scempio senza precedenti per tutelare
l’interesse di pochi illustri abitanti, tra cui l’amministratore delegato della
Valsoia Furio Burnelli: autore a fine anni ’90 di una domanda per
“sistemare” a Sanguineda una roulotte in cui riporre, durante i mesi invernali,
le arnie per le api si ritrova ora con una villa di tre piani dotata di piscina
interna. C’è tutto, fuorché le api.
Dopo anni di
battaglie solitarie spero che oggi si possa finalmente mettere un punto
definitivo a una vicenda che ha del paradossale.
E siccome
gli esposti non mi bastano, ho presentato un’interrogazione in cui chiedo alla
giunta se non intenda intervenire presso la Provincia di Bologna perché blocchi
ogni finanziamento a favore del citato acquedotto, finalizzato, con l’acclarata
complicità del Comune di Vergato, e quali azioni intenda porre in essere per
verificare che il Comune adotti le più opportune azioni per il recupero delle
somme dovute e non percepite, per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie a
carico degli edifici illegittimi e per le ordinanze di abolizione o sequestro
degli stessi.
Ora dai 5 stelle è solo sospeso in attesa del risultato del ricorso, se verrà definitivamente espulso sono curioso di vedere in quale partito cofluirà, perchè tutte queste persone una volta sentito il profumo del potere e della politica col cavolo che la abbandonano.
RispondiEliminaIo vengo regolarmente informato dal caro e stimato amico e compagno Valerio Pezzoli sulle vicende di Sanguineda.
RispondiEliminaIo ritengo (e questo ci ha fatto discutere animatamente, visto che siamo in profondo disaccordo) che sia assolutamente necessario NON fornire alcun servizio (acqua luce gas telefono etc.) a coloro che si insediano in luoghi nei quali non sono previsti insediamenti.
L'acqua è un bene comune e ogni essere umano, nei limiti consentiti dalla disponibilità limitata di una risorsa sempre più scarsa, a bere e lavarsi. Tutto ciò premesso, NON c'è alcun diritto a fornire d'acqua o altri servizi nei luoghi nei quali non c'era insediamenti ma ritengo doveroso che le aziende di servizi siano tenute a ripristinare i luoghi come pre allacciamento e a penali molto pesanti.
Questo specialmente nella prospettiva delle sciagurate migrazioni di massa in corso. Combattere in ogni modo possibile ogni germe di baraccopoli o di insediamento umano su superfici verdi, ogni aumento di cubatura, ogni cambio di destinazione che non sia quella “indietro” ad aree agricole, selvatiche, forestali, solo uno degli strumenti di contrasto a crescita demografica e migrazioni di persone e risorse che ne sono le conseguenze.
Nella questione in faccenda però, è stata tagliata anche l'acqua a residenti storici e l'acqua dell'acquedotto di frazione (l'acqua bene comune è giusto e bene che sia gestita e localmente ed oculatamente) è stata di fatto “privatizzata” ad uso esclusivo di una sola persona, a danno degli altri. Peraltro mi risulta che la residenza che ha beneficiato della privatizzazione ad uso esclusivo dell'acquedotto di frazione, fu deprecata da parte di altre persone consorziate del micro acquedotto frazionario per i suoi consumi spropositati di acqua a danno degli altri utilizzatori. Questo è inammissibile e grave.
Quale è la posizione di Andrea De Franceschi su questo punto?
Quindi SI senza se e senza ma ad ogni forma di conservazioni urbanistica (anzi, è necessario quanto prima decrescere la cementificazione e l'urbanizzazione con rinaturalizzazioni e ricostituzione di massa di sistemi biotici) e restauro paesistico, ecologico e di lotta allo sprawl edilizio. Non posso che approvare e sostenere ogni lotta con qualsiasi mezzo alla crescita edilizia, alla crescita dell'antropizzazione.
NO senza se e senza ma alla privatizzazione ad uso esclusivo di uno solo dei soci dell'acquedotto di frazione che l'ha tolta agli altri residenti storici.
Aggiungo che il consorzio che gestisce l'acquedotto di frazione dovrebbe vigilare ferocemente contro l'ingresso di nuovi utilizzatori e per una conservazione radicale dell'esistente.
Il consorzio come si è posto rispetto alle richieste di nuovi allacciamenti?
Si oppose?
Se no perché?
Se così fosse stato ritengo che esso abbia notevole responsabilità nel ginepraio creatosi proprio per non aver contrastato i nuovi allacciamenti o non aver chiuso quelli esistenti a fronte di cambio di destinazione (se tu hai l'acqua per l'orto e poi ci metti 'na villa, perdi il diritto ad avere l'acqua e vieni espulso dal consorzio).
Mi pare che sia uno dei miliardi di casi in cui la crescita porta con se un problema più grosso dell'altro che causano problemi peggiori e più gravi in cascata.
Gli orribili e nefasti condoni berlusconiani che hanno legalizzato queste metastasi antropica ed edilizia certo non aiutano. Perché se così non fosse stato, sarebbe forse più facile iniziare ora a tagliare le forniture a tutti coloro che hanno costruito ripristinando non contestualmente, subito! le forniture alle residenze storiche.
http://unaideadiappennino.blogspot.it/2014/05/vergato-scoppia-la-grana-di-sanguineda.html
RispondiEliminaqui ci sono anche altri protagonisti della storia
Bravo Defranceschi! E bravo chi ha fatto le indagini! Brutta cricca!!
RispondiEliminahttp://www.bolognatoday.it/cronaca/sanguineda-vergato-ville-abusive.html
RispondiEliminadalla lettura di quest'altro articolo pare che vi sia coinvolta, oltre l'ex tecnico anche l'attuale Responsabile dello Sportello unico edilizia del Comune di Vergato
intervengo per chiarire alcune cose di questo post e per chiedere a Fabbriani l'esercizio di una certa attenzione al fine di rimanere uno stumento di circolazione di informazioni e non essere strumentalizzato per altro.
RispondiEliminala lente con la quale il consigliere regionale guarda Sanguineda non è evidentemente quella disponibile a noi in loco, per capire a cosa si riferisce questo post mi sono seviti parecchi riscontri con miei vicini dato che il tono non è certo consono ai fatti.
ciò che a noi risulta è un avviso di fine indagine derivante da un lavoro avviato dalla procura ed eseguito in loco dal CTU (perito del tribunale) ing Oliva e, si deduce, anche dai CC di Vergato.
per far capire ai lettori di questo blog devo dire che è già l'ennesima volta che un CTU viene a rivoltarci perfino i calzini dato che "il magistrato ci vuole vedere chiaro una volta per tutte" e saltano fuori le solite cose: pollaio ABUSIVO, barbeque ABUSIVO, tettoia allungata di 1 metro ABUSIVO, riparo per la legna ABUSIVO, ma NON vediamo CASE ABUSIVE, non vediamo lottizzazioni (questa era una speranza del vecchio latifondista già naufragata verso la metà degli anni 70 del secolo scorso).
non abbiamo la relazione di servizio del capitano CC e sinceramente non saprei come procurarmela, non essendo coinvolto nella comunicazione di fine indagini, ma sarei stupito se una relazione di servizio contenesse giudizi di valore e non fatti.
veniamo al dunque e qui vorrei coinvolgere il "padrone di casa" sig Fabbriani
"39 fra case, ville, villette..."
ma ci siete stati a Sanguineda???
NON ci sono 39 case in tutto, facciamo fatica ad avvicinarci alla metà, sono casa abusive 2 volte???
le case, ville, villette, come le chiama il consigliere 5 stelle, sono tutti edifici o storici o costruiti o condonati o regolarizzati nel secolo scorso, precedenti quindi alle normative seguite a Natura2000, che tanto appassionano il consigliere e che, come dice il nome, sono di questo secolo.
per l'acqua il consigliere 5(-1) stelle sa che concordo con lui sul fatto che l'acquedotto HERA era evitabile
http://notiziefabbriani.blogspot.com/2011/07/lcqua-di-sanguineda-capitolo-2-della.html?showComment=1311948311852#c2889706661474253891
uno spreco quindi di denaro pubblico e privato (ricordo ai lettori che sono forniture a noi costate dai 4 ai 5mila euro a testa) ma allora sig Defranceschi perchè non ci ha aiutati a mantenere viva la gestione popolare e locale dell'acqua di Sanguineda?
Valerio Pezzoli abitante a Sanguineda
vi abbiamo trasmesso il gioco delle tre campanelle.
RispondiEliminaanche Berlusconi si professa innocente.
Anche che c'azzecca ha detto che sua moglie non è sua moglie.
non ci sono piu' le stagioni di una volta.
quarantaquattrogattiinfileperseicolrestodidue.
booooh!?!?!?!?