Silvana Sani |
Frutto di una attenta ricerca, che ha avuto come principale fonte di studio i disegni che
ornano le tombe degli antichi etruschi,
i rievocatori storici di Marzabotto sono risaliti agli abiti con cui i loro
antenati preromani abbellivano il loro corpo, lo coprivano e con cui lo
difendevano dal differenziarsi delle stagioni. Il frutto della ricerca è poi
divenuta una realtà grazie alle mani capaci di molte marzabottesi, già allenate
a soddisfare le richiesti di figli e nipoti impegnati pure loro da anni a dare
corpo ai loro studi scolastici e a rappresentare dei, demoni, sacerdoti,
sacerdotesse, abitanti , artigiani e armati che abitarono la valle del Reno nel
sesto secolo avanti Cristo.
Ultima evoluzione di questa ricerca, che Marzabotto porta avanti con tanta passione, è quella che ha fatto da cornice alla Festa della Donna a Marzabotto al Museo Etrusco. La visita guidata al museo a cura della dottoressa Silvana Sani è stata infatti arricchita dalla mostra degli abiti portati con eleganza e piacere da Atia Caelia (Serena) dalle nobili aristocratiche Rantha e Lasa (Fabiana e Libera) dal nobile principino Avile e da Laris (Roberto e Alessio) e dal generale Velthur (Gianni) che ha sorvegliato l’ingresso.
La ricerca ha individuato anche gli ornamenti e le
tecniche di tessitura. L’ambra, che proveniva principalmente dal Baltico, era
ricercatissima e abbelliva gli abiti delle etrusche che amavano specchiarsi e
compiacersi della loro bellezza. La donna etrusca godeva di piena libertà,
partecipava al banchetto con l’uomo in pari dignità e ha lasciato un esempio di impegno sociale e civile ancora oggi faticosamente
perseguito.
La festa della Donna è quindi stata degnamente
celebrata dalle figure del mondo etrusco, che si sta sempre più scoprendo
evoluto e capace di essere portatore di un esempio di civiltà matura assimilata
e seguita da quella romana.
UN PLAUSO ALLA BELLISSIMA ARISTOCRATICA
RispondiEliminaE DOLCISSIMA : FABIANA DI MARZABOTTO.
http://youtu.be/sp1ANip2Y_g
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