Don Giuseppe |
Oggi, martedì 25 marzo, alle 18.30, nella chiesa di
Santa Maria del Fossolo a Bologna si festeggeranno con una funzione religiosa i
70 anni di sacerdozio di don Giuseppe Zaccanti e il suo 96esimo compleanno
avvenuto il 15 febbraio scorso. E se è vero il detto ‘solo i fortunati invecchiano’,
don Giuseppe è veramente fortunato e ha certamente la benevola attenzione del
Creatore evidentemente grato per la fedeltà del suo servo.
Nato a Tolè il 15 febbraio 1918, don Giuseppe entrò in
Seminario nel 1932. E’ stato ordinato sacerdote il 25 marzo 1944 a S.
Marino di Bentivoglio. Nominato vice Rettore del Seminario Arcivescovile il 1°
luglio 1944, fu inviato come cappellano militare a Brindisi, quindi a Vallona (
Albania) e a Zagabria ( Croazia).
Infine, rientrato a Bologna, prestò la sua opera all' Ospedale di Guerra. Dal 1945
al 1956 fu Arciprete a Bisano di
Monterenzio. Dal 1956 al 30 Giugno
2005 ha retto la parrocchia di S. Maria Annunziata di Fossolo. Per ben 49 anni,
nonostante i tanti impegni in parrocchia, ha insegnato in vari istituti
prestigiosi della città di Bologna, fra i tanti, il Fermi e il Minghetti.
Quando gli è stato consentito, è andato in pensione ed è tornando al suo paese nativo di Tolè, che sempre ha tanto amato. Ma anche a Tolè ha continuato a servire il Signore e a seguire la comunità religiosa rendendosi disponibile come cappellano del parroco Don Eugenio e confessore di una vasta zona.
Quando gli è stato consentito, è andato in pensione ed è tornando al suo paese nativo di Tolè, che sempre ha tanto amato. Ma anche a Tolè ha continuato a servire il Signore e a seguire la comunità religiosa rendendosi disponibile come cappellano del parroco Don Eugenio e confessore di una vasta zona.
“Conosco Don Giuseppe fin da quando era seminarista. Abbiamo
la data del 15 di febbraio che ci accomuna: per lui è quella della di
nascita, per me quella del matrimonio,”
racconta Dante Lolli che spesso ha accompagnato il sacerdote nel suo
peregrinare di chiesa in chiesa, senza mancare di fargli anche da ‘chierichetto’.
“Le sue funzioni erano attese e i fedeli rimanevano affascinati dalla sua
grande capacità di sentesi e dalla semplicità della narrativa che caratterizzavano
le sue omelie. Riusciva in un sol giorno a dire Messa in 4 parrocchie, Tolè, Sibano, Pioppe e Prunarolo affrontando
nelle sue prediche la stessa tematica senza mai ripetersi. Un grande
sacerdote, servitore di Dio e del suo popolo,” conclude Lolli.
ieri 9 novembre 2014 Don Giuseppe è rinato al Paradiso. Mi piace pensare, da cugina di II grado acquisita, e che lui ha seguito ed aiutato da lontano e da vicino
RispondiEliminanei decenni, che da ieri abbiamo tutti un santo in più nei giardini dell'eternita'.Ciao Don Giuseppe, tieni sempre su di noi la tua santa mano benedicente di Sacerdote di Dio, servo buono e fedele. Nucci con Pierpaolo Francesca e Alessandra
Ricordo anni fa quando a Tole', durante la processione di Natale diretta al presepe, hai allungato il passo e senza dir nulla mi hai preso il braccio. L'imbarazzo iniziale si e' presto trasformato in piacevole conservazione, come accade con un amico.
RispondiEliminaAscoltare le tue prediche, anche per chi non e' credente, era a dir poco affascinante.
Diretto, chiaro, coinciso; capace di passare dal latino al dialetto bolognese con una natularezza disarmante.
Un esempio da seguire per tutti i sacerdoti.
Lorenzo Z.