Il direttore della
Azienda USL di Bologna, Ripa di Meana (nella foto) , interviene in merito alle polemiche che si sono sviluppate sul
trasferimento della funzione di parto dall’Ospedale di Porretta Terme, e
precisa:
“Non abbiamo alcuna intenzione di smantellare, come
qualcuno afferma, l’Ospedale di Porretta Terme, né tanto meno
di penalizzare i cittadini residenti in montagna. Anzi in quest’ultimo anno
abbiamo investito risorse per il rilancio delle attività chirurgiche generali e
specialistiche, con evidenti e notevoli risultati negli ultimi quattro mesi.
Nella decisione assunta dalla Azienda, e nelle riflessioni che l’hanno
preceduta, hanno prevalso l’attenzione e il rispetto per i requisiti di
attività, qualità e sicurezza per le donne e i bambini. Questi requisiti sono stabiliti in maniera incontrovertibile
dal P.S.N. 2011-13 e dall’atto della Conferenza Stato-Regioni del 2010, sulla
base delle indicazione delle società scientifiche, e ripresi ancora di recente
dalle disposizioni previste dalla delibera della Regione Emilia-Romagna
riguardante le ‘Linee di finanziamento e programmazione 2013’, per garantire
una adeguata qualità della assistenza. Rappresentano, ormai, un patrimonio
acquisito e consolidato della comunità scientifica e professionale’, come è confermato
anche dalle dichiarazioni pubbliche di quest’oggi dei Presidenti della Società
Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e della Associazione dei Ginecologi
Ostetrici Ospedalieri Italiani (AOGOI), che raccolgono più del 90% dei
professionisti impegnati in questa area clinica.
Il trasferimento della funzione di parto dall’Ospedale di Porretta Terme ha
seguito l’iter programmatorio previsto nelle sedi istituzionali competenti. E’
stato oggetto di discussione e approvazione all’interno della Conferenza
Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, è stato discusso nel Comitato di
Distretto di Porretta Terme, composto dai Sindaci dei 13 Comuni interessati, e
nel corso di incontri regionali, ultimo in ordine di tempo l’audizione dei
Sindaci in Commissione Politiche per la salute e politiche sociali dello scorso
21 gennaio.In tutte queste sedi è stata ribadita la necessità di procedere al trasferimento delle funzioni di parto dell’Ospedale di Porretta Terme, il cui livello di attività è ben al di sotto dei 500 parti per anno stabiliti come soglia minima per la sicurezza delle donne e dei bambini. Nel 2012 i parti eseguiti presso l’Ospedale di Porretta sono stati 140, nei primi undici mesi del 2013 solo 78.
Le considerazioni che hanno condotto al trasferimento dei parti riguardano esclusivamente la qualità e la sicurezza di quella funzione specifica, e non l’attività complessiva dell’Ospedale, che l’Azienda Usl di Bologna considera strategico, congiuntamente con quello di Vergato, e sul quale continua ad investire come presidio di riferimento per il territorio della montagna e per le aree limitrofe, comprese quelle toscane prossime.
E’ bene ricordare che si tratta del primo ospedale dell’Azienda, e di uno dei primi in Italia, ad avere riorganizzato completamente le proprie aree di degenza secondo il modello della intensità di cura e complessità della assistenza. E’ inserito, inoltre, nella rete metropolitana per la gestione della emergenza, dello Stroke e delle malattie cardiologiche e ha sviluppato una attività chirurgica di eccellenza, potenziando le sue vocazioni storiche, per la day surgery e la media complessità, attività queste ultime che sono state concentrate sull’Ospedale”.
"PONTEZIALO'"????
RispondiEliminaSi si, la solita aria fritta per tener buono il popolo.
RispondiEliminaUna camomilla al bromuro in previsione della manifestazione di domani. Ci considerano veramente dei poveri creduloni.
RispondiEliminaDonne questo e' il momento di farvi sentire,altro che la solita barzelletta delle quote rosa.
i figli nascono solo dagli extracomunitari e all' ospedale di porretta, le italiane ci vanno poco e pochi o niente figli. Perciò la maternità comporta solo un costo a carico sempre della spesa pubblica che paghiamo noi.
RispondiEliminaFatevi un esame di coscienza, ci sono medici, pediatri ed infermieri sempre disponibili in reparto maternità (e pagati) quando bimbi che nascono a porretta sono sempre meno.
Va bene così.
http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=6f01695f-3db9-1196-82cb-52ef94c9c885&dl_id=2&dl_t=html&dl_a=y&ev=0
RispondiEliminaandrà forse bene a te. A bologna le cose non sembra vadano al meglio
Non vorrei essere nei panni di una partoriente di badi...granaglione..capugnano...ecc..che una bella sera d'inverno magari con la neve o il ghiaccio gli vengono le doglie...magari con qualche giorno di anticipo..all'improvviso....chiedo a ripa di minchiana....come la vede???La verità e che a questi non gli importa niente...interessa solo la sedia.
RispondiEliminail lauto stipendio di questo sig. direttore costa più di tutto il reparto . licenziamolo.
RispondiEliminasi con il suo stipendio base si pagherebbero 30 infermieri. con la differenza che gli infermieri servono..
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