Di Giuseppe
Tomas
Continuiamo
a segnalare l'interessante rassegna cinematografica in corso sulla linea
ferroviaria Bologna-Porretta che prevede, fino a marzo, alle 16, di ogni
sabato, presso il ‘Magazzino della Socialità e Cultura’, ubicato nella stazione
di Pioppe di Salvaro, incontri e filmati dedicati ad alcuni grandi misteri
della storia dell'Italia Repubblicana.
Sabato
prossimo 1 Marzo, alle 16, è in programma una iniziativa in
onore di Giuseppe (Pippo) Fava, ucciso dalla mafia nel 1984: proiezione di alcuni film-documentari dei
quali Pippo Fava fu sceneggiatore e regista (Vedi Volantino allegato),
approfondimento della conoscenza della Sicilia, luogo simbolico della ‘bellezza’
e culla della nostra civiltà, offesa e deturpata da un endemico potere
malavitoso.
E' un
appuntamento al quale non si può mancare per recuperare memorie storiche che ci
illustrano il cammino tormentato della nostra Repubblica aiutandoci,
soprattutto, ad interpretare il nostro presente ed a conoscere la figura di un
compianto eroe dei nostri tempi che con le armi della cultura e di un
denunciare , frutto di genuina passione politica, lottò per un mondo basato
sulla Legalità e per il contestuale riscatto della sua amata terra !
Attenzione! Per partecipare a questo ed ai futuri
appuntamenti promossi dall'Associazione ‘Il Campanile dei Ragazzi’ non serve
utilizzare l'auto, ma ci si può spostare comodamente in treno : i convogli
della linea Porrettana, infatti, nelle fermate del Sabato, fermano tutti nella
stazione di Pioppe di Salvaro e tutti gli incontri si svolgono in coincidenza
con i treni da e per Bologna e Porretta - per chi parte da Sasso Marconi c'è un
treno alle ore 15,31 ( da Borgonuovo alle ore 15,25 ) con arrivo a Pioppe di Salvaro
alle ore 15,46; per i rientri si possono utilizzare, per entrambe le direzioni,
i treni in partenza alle ore 18,45 e 19,45 ( arrivo a Sasso Marconi e
Borgonuovo dopo circa 20 minuti ).
COSTITUZIONE, RAPPRESENTANZA E DEMOCRAZIA,
RispondiEliminaLAVORO E DIRITTI, ACQUA E BENI COMUNI
Sono questi gli argomenti al centro dell'ASSEMBLEA POPOLARE che si terrà
Domenica 30 Marzo a Marzabotto alle ore 15 presso il Teatro Comunale
Perché mettere assieme temi di importanza primaria ma così diversi?
Il 12 ottobre scorso decine di migliaia di persone hanno manifestato a Roma per difendere la Costituzione dal tentativo di stravolgerla sospendendo l'efficacia dell'articolo 138.
Se questo pericoloso disegno è stato momentaneamente accantonato, permangono tuttavia prospettive di riforme insidiose e confuse. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali alcuni determinanti aspetti della legge elettorale, giudicandoli in contrasto con tutti i principi della democrazia rappresentativa, anche la bozza per la nuova legge elettorale, condivisa da Renzi e Berlusconi ma fortemente contestata da molti autorevoli costituzionalisti, non risolve ed anzi accentua gli aspetti negativi dell'incostituzionale Porcellum.
Ma questa compressione della rappresentanza e della democrazia a cosa serve?
E i prospettati cambiamenti della costituzione a quale logica rispondono?
Noi pensiamo che sia in atto un tentativo di restringere la democrazia al fine di poter imporre ricette politiche impopolari, senza dover tenere in alcun modo conto del dissenso e opposizione dei cittadini.
Il contesto Europeo vede già lo strapotere di istituzioni non elette e non democratiche come BCE, FMI ecc. funzionali ad imporre politiche di austerità e privatizzazioni col ricatto finanziario ad interi paesi e comunità.
Ma la compressione della democrazia, avviene quotidianamente ed in modo sistematico; ne sono l'esempio i lavoratori sotto ricatto a causa delle minacce di delocalizzazione, un panorama sempre crescente di precarietà, un sistema degli appalti al massimo ribasso.
Con una disoccupazione che ha ormai assunto le dimensioni di fenomeno di massa, si cerca di imporre riduzione dei diritti individuali e collettivi, del reddito, della sicurezza. Ai sindacati che non piegano la testa, vengono sequestrati i diritti di agibilità sindacale e di contrattazione. La costituzione viene stracciata nei fatti.
Ai 26 milioni di cittadini che hanno votato al referendum contro le privatizzazioni dell'acqua e dei servizi pubblici locali, contro la mercificazione dell'acqua, che rappresenta un diritto vitale riconosciuto dall'assemblea dell'ONU, si risponde rilanciando le privatizzazioni e confermando il profitto in bolletta.
Gli Enti locali, strangolati dal patto di stabilità e dalla distruzione dei meccanismi di finanza pubblica, come ad esempio lo stravolgimento della Cassa Depositi e Prestiti sostanzialmente privatizzata, sono costretti a tagliare i servizi e a privatizzare ed esternalizzare la gestione dei servizi pubblici, ad alienare il patrimonio pubblico e ad usare l'urbanizzazione e l'edificazione dei suoli per aumentare le entrate. I cittadini non potranno più decidere nulla sulle questioni decisive per le loro comunità ed il loro territorio. Sarà una società locale senza democrazia e senza voce.
Per questi motivi e per contrastare questi processi riteniamo sia necessario mettere al centro dell'iniziativa la questione democratica e l'attuazione della Costituzione.
L'Assemblea del 30 marzo a Marzabotto rilancia il percorso de “LA VIA MAESTRA”, avviato nell'ottobre scorso a Roma, con l'obiettivo di far dialogare associazioni, sindacati, movimenti e singoli cittadini, che nelle loro identità ed esperienze diverse costruiscono progettualità ed insieme possono imporre una diversa agenda politica per l'Italia e l'Europa.