mercoledì 18 dicembre 2013

Pontecchio Marconi. ll commosso addio a don Tonino.



C’era tutto il popolo di don Tonino ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio e molti  avevano gli occhi arrossati. L’amico di tutti, la presenza sicura li ha lasciati dopo una lunga battaglia con un male incurabile. Sicuramente saranno pochi  coloro che  si consoleranno presto. “Non fiori ma opere di bene, possibilmente per l’asilo di Pontecchio” è l’esortazione finale di don Tonino nel testamento spirituale letto all’altare dal Cardinale Carlo Caffarra . “Desidero essere sepolto a terra nel cimitero di Pontecchio”. Poche parole che rivelano il grande amore del sacerdote per la sua comunità e la sua terra. 
Con le ultime volontà ha voluto riaffermare la sua piena appartenenza a Pontecchio alla cui terra ha voluto essere affidato in perpetuo e l’importanza dell’asilo parrocchiale quale strumento collaterale indispensabile alla chiesa. Lo ha ancora una volta affidato al ‘buon cuore’ dei suoi parrocchiani cui ha ribadito le esortazioni di sempre ‘Ricordatevi di santificare le feste”.  Semplice e dolce lo scritto come  semplice e dolce ‘don Tonino’ è stato in vita. “Intendo morire nella fede cristiana,” inizia il testamento, “ e nella fedeltà alla Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Vi ringrazio tutti. Vorrei ricordarvi uno ad uno, ma l’elenco sarebbe troppo lungo.  Se ho offeso qualcuno chiedo perdono”. Ecco il ‘tesoro’ che don Tonino ha lasciato al suo gregge.  
 “Servo buono e fedele” lo ha identificato il Cardinale Caffarra nell’omelia di commiato. Il cardinale  ha ricordato, per rimarcare quanto i pontecchiesi apprezzassero il loro sacerdote, che nell’ultima visita pastorale, quella di due anni fa,  fu affrontato dai fedeli  per il timore  che l’età avanzata e la salute malferma di don Tonino consigliassero al cardinale una sostituzione: “Lo lasci in mezzo a noi” gli dissero. “Non ha importanza se si ammala. Lo cureremo noi. Ci basta sapere che lui c’è”. E sì, come qualcuno ha detto, un vuoto difficile da colmare quello lasciato da don Tonino. 

Alla funzione relegiosa erano presenti anche il sindaco di Sasso Marconi,  Stefano Mazzetti e il presidente della Fondazione Marconi, Gabriele Falciasecca. 







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