lunedì 30 dicembre 2013

Il Presidente Errani: "Fondi strutturali, riforme, sostegno alle aziende. Così la Regione contrasta la crisi".



Il Gruppo Consiliare PD in Regione scrive: 

“Un 2013 complesso e un 2014 che si prospetta difficile. Ma un’Emilia-Romagna che, pur non essendo fuori dalla crisi più grave della nostra storia per occupazione e lavoro, tuttavia ha i conti a posto e registra significativi risultati nell’utilizzo delle risorse a disposizione e nel contrasto alle difficoltà dettate dall’economia. Ecco come la Regione Emilia-Romagna ha agito per contrastare la crisi e io continuerò a lavorare senza fare un passo indietro”.

Così, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha  tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso davanti all’Assemblea legislativa, chiamata a discutere una relazione sullo stato di attuazione del programma di legislatura.
Ha dato rilievo alla difficile congiuntura partendo dal dato dei “9 punti di Pil persi dal 2008” e al 8,9 per cento di disoccupazione in Emilia Romagna, “un dato elevatissimo per la nostra regione, pur a fronte di un 12,2 per cento di media nazionale”. Dunque “calo della produzione, difficoltà per una parte significativa delle imprese, crisi del credito, aumento delle diseguaglianze e fenomeni di precarizzazione sociale, non solo lavorativa”. Dati “preoccupanti” cui nella propria relazione il presidente ha sommato la crisi delle istituzioni, a indicare “la necessità di riforme profonde a partire dall’Unione europea”.

In questo quadro l’Emilia Romagna “ha cercato di lavorare per attraversare la crisi mettendo allo stesso tempo in campo strategie di una crescita intelligente fondata su economia verde e qualità sociale”.
“Il lavoro che abbiamo fatto – ha affermato Errani – è di assoluta qualità. Abbiamo gestito, insieme alle forse sociali e datoriali, migliaia di crisi. Strumento fondamentale insieme al sostegno al credito sono stati gli ammortizzatori in deroga: questa Regione ha usato per la mobilità solo il 3% dei fondi, meno di chiunque in Italia”. L’altra leva “è stata quella del sostegno al credito: sono convinto che le scelte da noi fatte con i consorzi fidi e di garanzia abbia consentito a centinaia di imprese di non chiudere. Ma alcune norme europee e nazionali vanno riviste, come anche nel campo degli ammortizzatori in deroga”.

Altri risultati, ha aggiunto Errani, sono stati registrati nel campo dell’export (+2% nel manifatturiero negli ultimi 3 anni, pur non recuperando il Pil) e dell’agricoltura, con una produzione lorda vendibile significativamente cresciuta tra il 2007 e il 2012.
Un passo importante della propria relazione il presidente della Regione lo ha dedicato alla chiusura della programmazione dei Fondi strutturali europei 2007/2013: “Questa Regione, come sempre, non lascerà nemmeno un euro nell’utilizzo di questi fondi, e siamo più che soddisfatti di questo risultato. Ora – ha aggiunto – si decida dove investire e come sulla base di chi ha saputo dimostrare di essere efficiente e di qualità per una nuova programmazione, anche integrata con i fondi regionali, perché si tratta delle risorse più importanti di cui disporrà questo Paese dal 2014 al 2020, bisogna che non perdiamo questa opportunità”. In questo senso, ha specificato Errani, “le Regioni hanno già fatto un primo accordo col ministro Trigilia”.

Infine, il presidente della Regione si è soffermato sulle politiche socio-sanitarie (“la nostra sanità ha i conti in regola, continueremo a investire su un nuovo welfare”) e sulla ricostruzione post terremoto. In relazione a quest’ultimo aspetto, il presidente e commissario per ricostruzione ha sottolineato come il processo di rinascita nell’area “non è certo compiuto ma è in corso”, e dopo aver ricordato “il raggiunto obiettivo non semplice dell’utilizzo al 100% dei fondi europei per l’emergenza, per cui c’era uno scetticismo di molti”, ha annunciato che “entro il 23 dicembre saranno varate una serie di linee guida per rendere omogenei i percorsi per i professionisti”.
Quindi il nuovo piano rifiuti (che sarà presentato entro gennaio) e gli investimenti per la sicurezza del territorio, 1 miliardo negli ultimi 6 anni (“vogliamo diventare la prima Regione ad avere un piano di gestione dei rischi”).
“Questa Regione è ciò che fa e io – ha concluso Vasco Errani rivendicando con orgoglio il proprio ruolo e operato – continuerò a lavorare discutendo, confrontandomi, affrontando eventuali polemiche senza mai fare un passo indietro rispetto alle mie responsabilità”.

4 commenti:

  1. Ha si si vede come sostengono....si si sostengono loro stessi rubando e sguazzando.
    Ma che vadano a...

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  2. solita politica fatta di bandierine.

    La Regione è istituzione pubblica che si regge coi soldi delle tasse dei cittadini e delle imprese. Non col PD nè altri simboli.

    Ergo queste dazioni di denaro pubblico devono rientrare nelle comunicazioni ISTITUZIONALI e non di partito.

    Ma tanto si parla di nulla se poi a natale tra gli auguri ci rtitroviamo il simolo del PD

    http://notiziefabbriani.blogspot.it/2013/12/gli-auguri-ai-lettori.html

    Esponete la bandierina quando restituirete i soldi dei rimborsi elettorali (comunque soldi pubblici).
    O come protagonisti della nuova legge sui nuovi finanziamenti "privati???????" ai partiti:

    http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-12-28&atto.codiceRedazionale=13G00194&elenco30giorni=false

    facendo rilevare, che contemporaneamente le detrazioni fiscali sono state ridimensionate con la legge di stabilità (di chi poi non si sa):

    http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-12-27&atto.codiceRedazionale=13G00191&elenco30giorni=false

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  3. Manca il capitolo delle ruberie e delle chiarificazioni che anche lui stesso avrebbe dovuto dare Che pena.

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  4. Mitico Errani, alias signor addizionale regionale IRPEF, sanguisuga puntuale tutti i mesi sulla busta paga, sei in politica da 30 anni, a 10.000 € al mese ci sei già costato 3.600.000 € e sei ancora qui a farci il predicozzo autocelebrativo. Alla gogna in piazza Maggiore, non meriti altro.

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