L’Unione dei comuni della Bassa Valle del Reno è già un nodo al pettine.
Sasso Marconi ‘farà squadra’ con Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Monte San
Pietro e il nuovo Comune della Val Samoggia dove si sono ‘fusi’ , formandone
uno unico, gli ex comuni di Monteveglio,
Castello di Serravalle, Savigno, Bazzano e Crespellano.
Il Consiglio comunale di Sasso Marconi ha già
affrontato il tema con una prima informazione cui è seguita la votazione dello
statuto, non risolutiva poiché non è stata raggiunta nella votazione il
consenso di una maggioranza qualificata dei due terzi come richiesto. La minoranza
compatta si è pronunciata per il NO
mentre la maggioranza, altrettanto compatta nel votare a favore, non aveva i numeri per raggiungere il quorum richiesto
dei due terzi di consensi.
I contrari hanno motivato il loro diniego. Il gruppo
di Sasso Libera con la proposta
territoriale dell’unione: il capogruppo Veronesi, come già chiarito in passato, ha
ritenuto più omogenea per collocazione geografica e uniformità storico-culturale
l’unione con un comuni delle basse valli del Reno e del Setta. Il gruppo misto
e il PDL hanno invece giudicato troppo precipitosa la scelta poiché non si
conoscono ancora gli estremi della Città metropolitana di Bologna che dovrebbe
comprendere quantomeno Casalecchio e Sasso . Il nuovo ente potrebbe quindi
essere in contrasto con l’unione.
C’è comunque l’intenzione della maggioranza di
procedere ugualmente nella proposta e si
dovrà quindi attendere un nuovo voto, quando basterà la maggioranza semplice. Allora
basteranno i voti della maggioranza (un
po’ come per l’elezione del Presidente del la Repubblica).
Fra gli assenti al voto il consigliere di minoranza Eugenio Salamone, ricoverato
in ospedale ad Ancona per un intervento
di sistemazione dell’arto inferiore rimasto fortemente danneggiato nell’incidente
sulla Porrettana di cui è rimasto vittima circa un anno fa: al consigliere sono
state applicate due protesi e l’intervento è fortunatamente ben riuscito.
Salamone conta di essere di nuovo a Sasso Marconi entro una quindicina di
giorni.
Abbiamo incontrato il sindaco Stefano Mazzetti (nella foto) per capirci di più e il primo cittadino di
Sasso Marconi ha voluto sottolineare
come chi oggi amministra debba
affrontare il tema ‘fusione’ nella logica dei benefici in prospettiva e ‘lavorare’ quindi per agevolare i futuri amministratori. “La soluzione futuribile non
può essere chiusa da una sterile visione localistica,” ha detto. “Stiamo vivendo un momento storico per cui o
governiamo il cambiamento o lo subiamo”.
Gli abbiamo chiesto innanzitutto che differenza c’è
fra fusione e unione dei Comuni ?
“La fusione crea un nuova municipalità e cancella
quelle fuse. L’unione lascia le municipalità preesistenti e mette in comune solo alcune funzioni ora
seguite dai singoli comuni. L’Asc ne è un esempio con la gestione sovra
comunale dei servizi sociali”.
A Sasso Marconi cosa succederà ora ?
“In ottemperanza alla legge regionale è già stato
votato l’ambito territoriale che è quindi un dato acquisito. E’ ora stato
votato lo statuto che non è ancora stato approvato, ma che lo sarà a breve
quando basterà la maggioranza assoluta . Allora l’unione sarà una realtà”
Quali sono queste funzioni gestite in modo sovra
comunale ?
“Oltre a quelle di legge: polizia municipale,
servizi sociali, urbanistica e protezione civile, ce se ne saranno altri al
momento non decisi poiché, essendo noi in finale di mandato, abbiamo preferito
lasciare la scelta a chi verrà . Certamente considereranno opportuno gestire in
forma associata personale e politica ambientale. Comunque ai ‘posteri’ la
scelta”.
Sembra comunque che ci sia poca sostanza.
“La gestione in sinergia garantirà certamente
riduzione dei costi e una migliore efficienza e organizzazione del lavoro. Ci
sono già numerose esperienze che testimoniano quanto ho affermato. Inoltre
Sasso Marconi è da tempo impegnato su questa linea. Già in tutta la provincia
si sono formate da tempo unioni dei comuni”,
Con la forte presenza di Casalecchio nell’unione dei
comuni della Bassa Valle del Reno, Sasso Marconi non rischia di perderci ?
“Tema superato nei fatti: il Distretto sanitario,
che comprende anche questi due comuni, ne è una prova evidente. Lo statuto prevede un
consiglio formato da 21 componenti e i 5 sindaci. Si vota a maggioranza. Per i
temi ‘macro’ non basta la maggioranza numerica ma quella territoriale (3 comuni
su cinque)”.
Le prove di unione le stanno facendo mazzetti e veronesi per le prossime elezioni. Forza Salomoni rimettiti presto e torna alla carica!
RispondiEliminaGrazie x continuare a citare il mio cognome
RispondiEliminaMarco Veronesi
Sasso Libera
Pubblicità buona o cattiva non ha importanza, l'importante è che se ne parli...
RispondiEliminaChe tristezza. Certi politici sono ridotti proprio male.
C'e' davvero una fretta indiavolata da parte del PD nel concludere a tutti i costi queste fusioni/unioni prima delle prossime elezioni amministrative!!
RispondiEliminaOggi alcuni amici mi hanno portato un pc in ospedale, così ho potuto finalmente "collegarmi" in maniera più comoda al resto del mondo.
RispondiEliminaRingrazio il primo anonimo per gli auguri, ma non mi interessa entrare nella diatriba fra i due commentatori e Veronesi, voglio solo ribadire quello che avevo dichiarato nella delibera n.6 del 18/02/2013 e che avrei ripetuto anche nell'ultima seduta consiliare, se solo mi fosse stato possibile parteciparvi.
"Tutta la procedura appare quanto meno nebulosa. La delimitazione dell'ambito è di fatto già delineata dalla legge regionale e la prospettiva di economie di scala è al momento solo un'ipotesi. In ogni caso, l'Unione dei Comuni è una soluzione che limita fortemente l'autonomia dei singoli enti, che possono invece creare forme di collaborazione con i Comuni vicini attraverso semplici convenzioni."
In quella sede ho anche rivendicato una diversa idea per quanto riguarda la vocazione del nostro territorio, idea che si scontra con gli interessi di un partito che vorrebbe assoggettare tutto quanto sotto il proprio controllo, perchè ad oggi, è proprio questo il "senso" dell'Unione dei Comuni che ci vorrebbero propinare.
Mi dispiace ancora essere mancato all'ultimo Consiglio Comunale, ma posso assicurarvi che ho fatto di tutto per essere presente, ciò nonostante, dopo tre ore di insistenze, i medici non hanno ritenuto opportuno darmi un permesso e la questione si è chiusa lì.
Una volta che mi sarò stabilizzato con la salute, spero di poter tornare a Sasso il prima possibile, in modo da dare, assieme ai colleghi Micheletti, Macchiavelli e Bonani, una valida, seria, pulita e trasparente alternativa di governo a tutti quei cittadini che, con insistenza, la continuano a chiedere.
Un saluto cordiale
Eugenio Salamone