venerdì 22 novembre 2013

Monzuno inaugura 'Vado in Mostra 3'.



Ermanno Pavesi, assessore alla cultura del Comune di Monzuno, invita a partecipare  domani, sabato 23 novembre alle 17.30,  all'inaugurazione di ‘VADO IN MOSTRA 3’, terza mostra bi-personale che si tiene nella sala Renato Mazzanti a Vado.

Espongono gli artisti Giancarlo Costanzo e Mario Serra.

Dino Formaggio, nel 2003, ha così presentato i protagonisti della mostra:


Giancarlo Costanzo è un amante dell'arte, è un sensibile pittore. La sua passione per la cultura lo portano continuamente alla ricerca, alla sperimentazione, all'invenzione. Nei suoi ultimi lavori è approdato a una pittura di immagine dove il colore è rigoroso, essenziale, strutturale, una pittura monocroma. Costanzo, viene dall'esperienza costruttivistica ed espressionistica, con accenti Pop che evidenziano nei suoi quadri una qualità "mentale". Istinto di ricercatore, non si accontenta dei risultati raggiunti. Cerca di svuotare il "campo" taglia il racconto e la figurazione e lascia la superficie nuda nella sua struttura primaria. A volte accentua con "lettere" o "numeri" il grande campo bianco e nero per catturare lo sguardo del fruitore e farlo entrare nel suo libero spazio di superficie, nella pura dimensione del vuoto significante.

Quella di Mario Serra è una coscienza meditata e sofferta di un lavoro che è scavo interiore e ragione dell’anima e partecipazione esistenziale, prima ancora che prodotto plastico. Impulso, fervore, meditazione e intelligenza: è questa la percezione davanti alla sua pittura, c’è in lui un’energia controllata che eccita l’immaginazione fino a farla deflagrare, ad accenderla di potenza espressiva. Non si tratta dunque di un pittore che consenta di riposare solo sulla bellezza cromatica delle sue composizioni ma principalmente di interrogarsi sui sensi della condizione umana, sull’oscurità, sull’intimo...Le opere di Mario Serra sono caratterizzate da una dominante cromatica ben precisa: si tratta di toni molto netti e contrasti che conferiscono all’immagine un’impronta non eccessivamente plastica, e di matrice prevalentemente accademica, il fondo dei dipinti è sempre unito e non ha alcuna funzione decorativa, il colore dell’immagine si unisce allo sfondo, e serve a correggere, quasi ad annullare, il soggetto dell’opera. Per Mario Serra il colore è come una dimensione sacra e sentimentale:…… l’artista guarda in faccia la realtà, all’ipocrisia, alla
goffaggine, oltre che alla morte, il tutto è caratterizzato da un’evidente matrice ironica……..Serra, in ogni attimo della sua esistenza, resta coerente con il suo sapere stilistico. La sua poetica di sempre è: chi cerca la vita trova la forma. Egli è pienamente in questo...



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