Con
il titolo significativo ‘MENO CAPITALISMO DEL RUSCO, PIU’ AMBIENTE SOSTENIBILE’, il presidente del Circolo di Legambiente SettaSamoggiaReno,
Claudio Corticelli , interviene a nome dell’associazione da lui presieduta con una
dettagliata osservazione al ‘inquietante
possibile sviluppo dello scioglimento di COSEA a favore di Hera’, come da lui
definito. Il primo ente gestisce la
raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in alto Appennino, il secondo il resto della
provincia.
Nel
comunicato si legge:
In
tema di rifiuti abbiamo recentemente letto dell’invito che il Ministro allo
sviluppo economico Zanonato, che ama l’energia nucleare,
ha rivolto a livello nazionale alle 4 grandi multi utilities, protagoniste
negli ultimi anni di importanti fusioni, affinché nelle proprie politiche
espansionistiche diano la priorità all’assorbimento delle piccole e medie
aziende di proprietà pubblica.
Come LEGAMBIENTE, lo consideriamo un messaggio inquietante e sbagliato nella forma e nei contenuti.
Negli
ultimi giorni è apparsa inoltre sulla stampa locale la notizia che 24 Comuni
dell’Appennino Tosco Emiliano, proprietari del Consorzio e delle Società che
costituiscono il c.d. “Sistema–Cosea” che gestisce il ciclo integrato dei
rifiuti sulla montagna Bolognese e Pistoiese, in vista della scadenza
dell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti a Cosea Ambiente SpA, e
di un ormai prossimo esaurimento della Discarica del Co.Se.A. Consorzio Servizi
Ambientali, sono chiamati a valutare il futuro di queste realtà (circa 100
dipendenti diretti e altrettanti nell’indotto) ipotizzando
la cessione dell’attività, in tutto o in parte, alla mulitutility Hera.
L’inquietante notizia si aggiunge alla
avvenuta chiusura del Tribunale e al ridimensionamento delle attività
dell’Ospedale di Porretta Terme, alla eliminazione di numerosi Uffici Postali
in tutta la montagna, agli enormi problemi del trasporto ferroviario della
Linea Porrettana che migliaia di abitanti e numerosi nostri soci LEGAMBIENTE
subiscono. Una situazione di sempre maggiore isolamento e difficoltà di accesso
ai servizi di base, che aggrava la crisi presente a livello nazionale.
Misure che impoveriscono
ulteriormente il nostro Appennino Tosco-Emiliano.
Cosea
Ambiente SpA, leggiamo, ha presentato un proprio Piano Industriale,
proponendosi per un nuovo affidamento del servizio, puntando su un costo del
servizio ad abitante inferiore a quello medio provinciale di Bologna,
nonostante la bassa densità abitativa e la viabilità montane, sull’aumento
della raccolta differenziata, sulla realizzazione di un impianto di selezione e
compattazione presso l’attuale sito della Discarica.
Un piano industriale da accettare
subito, altamente positivo e qualificante.
LEGAMBIENTE
già all’inizio dell’anno in corso ha evidenziato nelle proprie osservazioni al
Piano Regionale Rifiuti quali siano gli obiettivi da seguire sul tema dei
rifiuti, contenuti nella Direttiva Europea sui rifiuti ( 2008 / 98 / CE), ma
anche e soprattutto nelle esperienze locali, in particolare dei Comuni
Ricicloni di LEGAMBIENTE: tutte le possibili azioni di riduzione, raccolta
differenziata spinta, selezione e
riciclo del materiale raccolto nel rispetto tra gli altri del principio di
prossimità al territorio servito, marginalizzazione delle pratiche di
smaltimento in discarica e termovalorizzazione dei rifiuti.
Quello
che ci piacerebbe ora leggere come LEGAMBIENTE e come abitanti delle Valli del
Setta, Vergatello, Limontra, Sambro e del Reno è che le scelte delle 24
Amministrazioni Comunali avverranno valutando la salute economica finanziaria
patrimoniale del Sistema-Cosea rispetto a quelle di altri eventuali affidatari,
e valutando le ricadute che tali scelte avranno sull’utenza, in termini in
termini di accesso al servizio, di costo ad abitante, e soprattutto in termini
di rispetto dell’Ambiente.
Tra pochi giorni
ci piacerebbe leggere, che la scelta è strategicamente avvenuta, valutando
attentamente gli obiettivi dei Piani Industriali delle parti in causa.
Gli obiettivi in
tema di rifiuti non possono e non devono essere quelli industriali di ricerca
del profitto o di ammortamento dell’impiantistica di smaltimento o di
termovalorizzazione, ma quelli di rispetto dell’Ambiente investendo in
strategie di lungo respiro, obiettivi questi che, rinunciando ad un controllo
pubblico, è facile siano persi di vista.
Una
ulteriore considerazione da fare è relativa alla deindustrializzazione che il
nostro paese ha subito e continuerà a subire. Se non si salvaguardando realtà
economicamente sane come COSEA, situazioni produttive di lavoro e risorse
(pensate alla possibilità di riutilizzo materiali, cernita dei
"ricchi" ma soprattutto al messaggio verso la comunità ) il paese
sarà destinato al declino ed invece di produrre ricchezza si distribuirà
povertà anche in ragione dell'eccessivo accentramento di servizi che
inevitabilmente allontana le periferie, intese come aree non prettamente
metropolitane, fino ad un loro completo abbandono. Un accentramento che graverà
sul cittadino in termini di costi e di qualità della vita.
Lo
ribadiamo, come LEGAMBIENTE chiediamo con forza che non venga sciolta una
realtà industriale positiva, sana, vicina agli abitanti, COSEA deve continuare
a lavorare sul nostro Appennino.
Concordo pienamente col messaggio del dott. Corticelli. Hera e' ormai un "mostro" capitalistico, molto opaco e discutibile nei modi di gestione (vedi per esempio alla voce "subappalti"), al quale troppe amministrazioni comunali nella nostra provincia non hanno saputo e soprattutto voluto opporsi con la necessaria energia, cedendole anzi ampie quote di scelta politica. Come dire che i cittadini non hanno piu' voce in capitolo su scelte di competenza pubblica per rifiuti e ambiente. Non so come sia gestita Cosea, ma non venga assorbita!
RispondiEliminaConcordo con il commento delle 19,19.
RispondiEliminahttp://www.mutinanet.com/albovergato/2013/docs/20130079G.PDF
RispondiEliminaDomanda: Gentile anonimo, ti invito a leggere questa delibera di giunta comunale e ti chiedo se quanto da te affermato viene rafforzato da questo atto.
Inoltre sappiamo tutti che Cosea è una Società di proprietà pubblica (Consorzio di Comuni).
Ci sarà una connessione tra l'atto di Giunta (sarebbe curioso sapere se anche gli altri Comuni consorziati lo stiano/abbiano deliberato in senso conforme al Comune di Vergato) e la possibile cessione della discarica?
Per l'anonimo delle 22.52: ho letto l'atto e posso intuire qualcosa ma non sono un esperto di diritto, spieghi lei il suo significato a noi tutti, e grazie per avere reso pubblica questa deliberazione.
RispondiEliminaGentile anonimo delle 19,03 se ha letto fino in fondo ho posto come segno di punteggiatura un punto interrogativo. Quindi attendo seduto in riva al fiume fiducioso in una risposta.
RispondiEliminae comunque, aggiungo, che se ci di fa un giro tra i vari albi pretori o motori di ricerca dei comuni detentori di azioni Hera credo che la cosa sia dilagante. qui il comune di marzabotto
RispondiEliminahttp://www.comune.marzabotto.bo.it/upload/marzabotto/albopretorio_allegati/20130247g_11545_4954.pdf