Dante Franchi |
Dante
Franchi ha inviato l’allarmante comunicato del Presidente Nazionale dell'ANPI
Carlo Smuraglia nel quale denuncia
con preoccupazione i tentativi di stravolgere la Carta Costituzionale Italiana.
Franchi,
dopo aver sottolineato l’importanza dell’argomento poiché si tratta della base legislativa su cui
poggia l’ordinamento che disciplina l’intera vita comunitaria nazionale, precisa di ritenere giusto e utile che l’appello venga portato a
conoscenza del maggior numero di Cittadini e Cittadine e ne chiede la pubblicazione.
Con piacere procediamo come da lui richiesto.
Questo
il comunicato integrale
Carlo Smuraglia |
Lettera
aperta del Presidente Nazionale dell’ANPI alle cittadine ed ai cittadini
italiani
“Riguardo
alle riforme costituzionali si vuole togliere l’ultima parola ai cittadini su
una norma di garanzia costituzionale (art. 138 della Costituzione). Mobilitiamoci
insieme per impedirlo. L’ANPI invita tutti il 24 novembre, nelle piazze
d’Italia, per un appuntamento con la Costituzione e propone a tutte le altre
Associazioni un presidio da tenere nei pressi della Camera dei Deputati nei
giorni immediatamente precedenti al voto (attorno al 10-11 dicembre)”
Care cittadine e cari cittadini,
mentre si discute su tutto, sulla
stabilità del Governo, sugli sbarchi in Sicilia, sulla decadenza di un uomo
politico condannato con sentenza definitiva, sulla difficilissima situazione
del lavoro in Italia, c’è un silenzio assordante, anche degli organi di
informazione, su un tema di grande importanza perché investe la Carta
fondamentale della nostra convivenza, la Costituzione.
In questo quadro, anche di diffusa
indifferenza, ci si appresta a compiere uno strappo vero e proprio alla nostra
Costituzione e ad impedire ai cittadini di fare sentire la propria voce.
Fra poco più di un mese, la Camera
voterà, in terza ed ultima lettura, le modifiche dell’art. 138 della
Costituzione; e se lo farà con una maggioranza che superi i 2/3 non ci sarà la
possibilità di promuovere un referendum.
Finora, ci sono state
manifestazioni, iniziative, lettere ai parlamentari, appelli; ma tutto è
caduto nel vuoto e, se non si riesce, col contributo dei cittadini a cambiare
le cose, sarà inferta una grave ferita alla Costituzione.
Sì, perché l’art. 138 della
Costituzione, a cui si sta cercando di derogare, è collocato, nella
Costituzione, tra le “Garanzie Costituzionali”; e prevede un rigoroso, ma
garantista, sistema per le eventuali modifiche alla Costituzione. Questo si
vuole modificare, delineando meccanismi sostanzialmente diversi, tant’è che lo
stesso disegno costituzionale che si sta votando è intitolato garbatamente
“Istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed
elettorali”.
Questo disegno di legge (che
costituisce una deroga “straordinaria” all’art. 138) è inutile, ingiustificato
e dannoso.
Inutile, perché per fare le riforme già mature e su cui si dichiarano
d’accordo tutti (riduzione del numero dei parlamentari, differenziazione del
lavoro delle due Camere, riordino del sistema delle autonomie) basterebbero le
procedure ordinarie, senza toccare, appunto, le “garanzie costituzionali”. Non
c’è alcun bisogno di istituire un nuovo Comitato, quando ogni Camera è dotata
di apposita Commissione per gli affari istituzionali e costituzionali; e non
c’è ragione di prescrivere tempi e modi al di là di quelli ordinari;
dannoso, perché in pratica viene collocata all’ultimo posto, anziché al primo, la
riforma della vergognosa legge elettorale vigente (che invece è urgentissima);
perché si prevede di investire ben quattro titoli della Costituzione, per un
complesso di una cinquantina di articoli, per eventuali modifiche alla forma di
Stato, alla forma di Governo, alla struttura del Parlamento, al ruolo del
Presidente della Repubblica, cioè un lavoro enorme e pericoloso (sullo
sfondo, c’è il presidenzialismo o il semipresidenzialismo), oltretutto
estensibile anche ad altre disposizioni della Costituzione (art. 2 del testo
fin qui osservato).
E’ vano il tentativo di dimostrare
che in tutto questo non c’è nulla di male o di grave, di accusare chi dissente
di essere “conservatore” (laddove siano tutti d’accordo su alcune riforme, già
mature, che si potrebbero fare in breve tempo e senza toccare né procedure nè
garanzie) e di spiegarci che il disegno di legge prevede un vantaggio, cioè la
possibilità di referendum in
ogni caso, anche quando le modifiche siano state approvate con la maggioranza
dei 2/3. Sarà anche un vantaggio per il futuro, ma intanto non si applica
proprio a questa legge che deroga ad una garanzia costituzionale, togliendo –
ora e subito – la parola ai cittadini, nonostante si sia a perfetta conoscenza
dei dissensi e delle contrarietà esistenti nel Paese e non solo da parte di
autorevoli giuristi.
L’ANPI non ci sta; e per questo, mentre invita tutte le cittadine e i cittadini a
riflettere, a informarsi, ad intervenire presso i parlamentari che hanno
eletto, ha deciso di dedicare la tradizionale giornata del tesseramento, che
quest’anno cade domenica 24 novembre, ad una grande campagna di informazione e
di chiarimento sul tema, facendo di quella giornata un vero e proprio
appuntamento diffuso per la Costituzione. I cittadini potranno avvicinarsi ai
banchetti ed ai gazebo, assumere informazioni, ricevere materiale, affinché
siano consapevoli di ciò che sta accadendo e facciano tutto quanto sta in
loro con l’ANPI e con tutte le altre Associazioni che si occupano di
Costituzione, per impedire un autentico strappo a danno dei cittadini.
L’ANPI intende poi invitare tutte le
altre Associazioni ad un presidio da tenere nei pressi della Camera dei
Deputati nei giorni immediatamente precedenti al voto (attorno al 10-11
dicembre), per formulare una civile protesta, per esprimere contrarietà e per
chiedere ai parlamentari che, quanto meno, se proprio devono approvare questo
disegno di legge, lo facciano con una maggioranza inferiore ai 2/3 sì da
consentire che l’ultima parola spetti ai cittadini, col referendum.
Tutti gli organismi nazionali e
periferici dell’ANPI sono mobilitati fin d’ora perché l’intero mese di novembre
sia dedicato a iniziative, incontri, manifestazioni per impedire, nei modi
consentiti dalla legge, che si consumi questo ennesimo attacco alla
Costituzione, con evidente danno per i cittadini e per la stessa democrazia.
Chiarissima la lettera del Presidente Smuraglia.
RispondiEliminaSperiamo trovi il tempo di leggerla anche la nostra Parlamentare on.le Marilena Fabbri.......e soprattutto ne faccia tesoro.
Ma quale costituzione ???
RispondiEliminaGli italiani sono cambiati, l' italia intera è cambiata è giusto modificare l'atto costituzionale risalente all'anno 1948. Siamo nel 2013 e ne è passata di acqua sotto i ponti, anche le esigenze degli italiani....se mai si potrebbe applicare la costituzione ma quale ????? quella de 48'? non assomiglia minimamente alle esigenze (vedi ruberie, corruzioni ed ipocrisie)politiche, morali ed economiche odierne, non sono reali, da tanto è stata stravolta la nostra costituzione.
Ci hanno tolto già tutto. Togli la dignità ad un popolo se lo vuoi vedere chinato alla pecorina.
RispondiEliminaIl nemico numero uno al governo attuale è saccomanni ex governatore della banca d'italia e fascita incompetente volutamente, di primo livello assieme a tutti quelli del PD. NON PARLATE DI DEMOCRAZIA MA QUELLO CHE STIAMO VIVENDO E' GIA' REGIME.
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