Di LEGA NORD
EMILIA ROMAGNA
Bernardini
accoglie così le richieste di Legambiente: ridimensionare le
previsioni dei piani urbanistici attualmente vigenti, penalizzare il
consumo di suolo vergine, favorire il recupero del patrimonio edilizio
esistente, monitorare l’utilizzo del territorio. “Stando ai dati forniti
dall’associazione - rileva l'esponente del Carroccio - il ritmo di
urbanizzazione a cui si è assistito negli ultimi 30 anni in Emilia Romagna è di
oltre 8 ettari al giorno. Dati allarmanti, da frenare all’istante”.
Per Bernardini
“l’Emilia Romagna predica bene e razzola male: per anni le giunte hanno
propagandato il consumo zero, facendo l’esatto contrario. Giorno dopo giorno
assistiamo alla rincorsa sfrenata agli oneri di urbanizzazione per sostenere le
spese correnti. Un escamotage che, a beneficio di pochi, ha bruciato suolo e
impoverito intere comunità. Contro la dittatura del cemento la politica,
colpevolmente, non è ancora stata in grado di costruire argini”.
Tra le regioni più devastate dal cemento ci sono Lombardia, Piemonte e Veneto dove non è che manchino i voti alla Lega e sue persone al “governo”.
RispondiEliminaIl problema solo in parte è di questo o quel partito (Lega e Forzitalia sono stati certamente i peggiori in termini di decennale antipolitica di devastazione speculativa edilizia, ben emulati da Il Partito nostrano ora noto come PD).
Il problema, purtroppo è di democrazia demagogica e di modello.
1 -
Mantenere insostenibilmente alto il tenore di consumismo (di beni e servizi) recuperando gli oneri a necessari per questi ultimi con la distruzione edilizia del territorio e dell'economia e garantendo alle masse che quei denari possano essere utilizzati in consumismo/crescita demografica.
2 -
Assecondare i gruppi di portatori di voti concedendo con nuove aree di edificazione sul verde.
Di fatto un voto di scambio che avviene nella quasi totalità dei comuni italiani.
3 -
Antiurbanistica decennale basata sull'unico criterio della speculazione privata e delle bizze di mode idiote e vagolanti del mercato.
4 -
Ignorare problema n° 1 che è il problema della crescita demografica, Si noti che ora che finalmente le donne italiane si sono emancipate da inquinamenti culturali e religiosi di vario genere e sono a 1.2 figli a testa il problema è stato drammaticamente riattivato dalla violenza delle immigrazioni di massa e dei tassi di natalità aberranti di non poche comunità migranti.
5 -
Semplicemente creare ed aumentare un conflitto intergenerazionale scaricando deficit e debito (in primis ecologici ma anche finanziari ed economici) con il metodo “io cementifico/infrastrutturizzo per il guadagno mio, per le generazioni a venire problemi e caxxi loro).
6 -
Collettivizzando i costi dovuti alla gestione e manutenzione del territorio cementificato/infrastrutturizzato (notoriamente assai più cospicui degli oneri corrisposti) e privatizzandone i profitti.
7 -
Ostilità e disprezzo culturale per il settore primario (v. ad esempio problema del maiale di Luminasio) al quale interessi edilizi e effetti della dispersione edilizia mettono i bastoni nelle ruote quotidianamente.
Non mi pare che a parte il punto 4 la Lega non abbia mai proposto alcuna soluzione.
guarda che stai parlando dell'Emilia Romagna.
RispondiEliminaNon riesco proprio a seguire il sig. Zecca nell'analiticita' delle sue argomentazioni. E non accetto i soliti benaltrismi. Sappiamo tutti molto bene che l'Emilia-Romagna e' tra le regioni piu' devastate d'Italia per consumo del territorio. Questa volta, vivaddio, ha ragione la Lega (a sposare le tesi di Legambiente).
RispondiElimina> guarda che stai parlando dell'Emilia Romagna
RispondiEliminaIo osservo come è la devastazione edilizia del territorio nelle regioni e nei comuni a guida leghista.
Se uno viene da un clan di “topi”, penso che concorderai che avere qualche timore per il formaggio è ragionevole, no!?
Poi bene che si inizi a prendere atto che il consumo di territorio "verde" è in assoluto il crimine ambientale e politico n° 1 e che ciò venga riconosciuto anche dalla Lega.
Ma il problema è strutturale, non di questo o quel partito. Le giunte (anche leghiste) degli enti locali (qui non c'entra un tubo il governo nazionale) cedono a demagogia, pressioni speculative, culto della crescita demografica e continuano a devastare sempre più territorio.
Se qui si fa opposizione a questa follia cementificatrice e infrastrutturizzante e al falsissimo mito del buongoverno centrosinistra (PD e correi vari) bene.
Noto con piacere alcune critiche della Lega sul passante Nord ma che la stessa Lega è favorevole allo scempio della Porrettana pseudo veloce.
Nota: il tumore viario apre la strada al tumore edilizio che a sua volta richiede un aumento della ipertrofica rete viaria che l'ha favorito (caso studio: devastazione speculativa edilizia della valle del Reno e Setta e problemi di immobilità su gomma a Casalecchio di Reno / area urbana/tangenziale di Bologna).
Insomma non c'è una presa di coscienza sulla nocività dell'edilizia cementificatrice (civile o infrastrutturale). Mi pare un'opposizione al fatto che questa antipolitica la facciano gli "altri" e purtroppo non noi.
> l'Emilia-Romagna e' tra le regioni piu' devastate d'Italia per consumo del territorio
Le regioni "leghiste" limitrofe in termini di devastazione edilizia sono pure peggio dell'ER (conosco bene la costipazione cementificata lombarda).
Regioni più cementificate (percentuale sul territorio regionale, dati 2011)
1 - Lombardia (LegaN) 14%
2 - Veneto (LegaN) 11%
3 - Campania (PdL) 10.5%
*4 (5?)- Lazio (PdL prima, PD-L ora), Emilia Romagna (PD-L), 9%
(per altre fonti, ISPRA, la Liguria (PD-L) è in 4a posizione)
Fonti: qui e qui.
Se guardiamo alla cementificazione in rapporto alla popolazione: Veneto, Lazio, ed Emilia Romagna e Veneto sono le peggiori per distruzione di territorio "verde" pro capite.
d'accordissimo con legambiente.. che dice la verità e le sue richieste scaturiscono semplicemente dall'analisi della realtà. per anni le cooperative di costruttori e cementificatori, maxiserbatoi di voti per le sinistre, sono state agevolate e chiamate a costruire in regione a seconda delle necessità elettorali. ci sono state credo anche diverse indagini, ma è l'italia signori..
RispondiEliminaIl primo a evidenziare come in Emilia Romagna il consenso bulgaro fu ottenuto pompando i servizi sostenuti con la distruzione edilizia del territorio fu Edoardo Salzano (non riesco ora a recuperare quell'articolo).
RispondiEliminaIl problema, purtroppo, è un problema di incultura nazionale.