Foto CC Nucleo Investigativo |
Un semplice
controllo a un veicolo in transito sulla Porrettana, i cui destinatari hanno
tentato di sottrarsi, ha portato nella ‘rete’
dei Carabinieri tre rumeni, due 25enni e un 23enne, intenti ad allontanarsi dal luogo del ‘delitto’
, una salumeria di Gaggio Montano da loro saccheggiata. Dopo un rocambolesco inseguimento dei Carabinieri a sirene
accese e dopo il disperato tentativo di fuga dei ladri, tutto si è concluso con
l’arresto dei tre malviventi. La scorsa notte, intorno alle 3, i Carabinieri hanno intimato al conducente
di un furgone Peugeot Range con tre persone a bordo di fermarsi per un controllo. Ne è seguita la fuga
del mezzo lanciato a tutta velocità in direzione di Bologna, prontamente inseguito
dalla pattuglia dei Carabinieri . All’uscita della galleria di Marano, località di Gaggio Montano, il furgone si è trovato la strada
bloccata da altre pattuglie dei Carabinieri, nel frattempo
informate dalla Centrale Operativa del 112 che stava coordinando l’attività. A
quel punto l’autista del furgone ha azionato il freno a mano inducendo il mezzo
a compiere uno spettacolare testa a coda per ripartire verso la direzione
opposta dove gli altri militari che lo stavano seguendo gli hanno chiuso la
strada. Vistosi braccato, l’autista ha tentato una disperata manovra per
forzare il blocco ma ha perso il controllo del mezzo che è andato a sbattere
contro un’auto dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e la fiancata della
galleria. I tre occupanti, fortunatamente illesi, sono usciti dall’abitacolo
allontanandosi a piedi. I passeggeri, il 25enne e il 23enne, sono stati
raggiunti e fermati, mentre il conducente ha minacciato di lanciarsi dal
cavalcavia se i Carabinieri non si fossero allontanati per consentirgli la
fuga. Dopo alcuni minuti di trattative, i militari sono riusciti a
tranquillizzarlo e a farlo desistere. All’interno del furgone sono stati trovati
diversi prodotti alimentari, tabacchi, liquori, detersivi, una cassettiera di
un registratore di cassa e alcuni monili in oro che i tre avevano rubato a una 63enne di Gaggio Montano,
proprietaria di una tabaccheria-salumeria. Stando alla ricostruzione dei
Carabinieri, i tre malviventi, dopo aver danneggiato la saracinesca dell’esercizio
pubblico ed aver ‘ripulito’ il locale si sono diretti nell’appartamento della
donna che abita al piano di sopra. La stessa ha riferito ai Carabinieri di non
essersi accorta di nulla perché stava dormendo. Il Peugeot Range utilizzato
durante la fuga era stato rubato lo scorso agosto a un 48enne di San Giorgio di
Piano. Altri due furgoni rubati, un Fiat Ducato e un Fiorino, sono stati
rinvenuti a Bologna, davanti all’abitazione del conducente che aveva minacciato
di suicidarsi. All’interno del Fiorino sono stati trovati diversi attrezzi
utilizzati nell’edilizia che, secondo gli inquirenti, potrebbero provenire da
altri furti commessi in Provincia. Nel Fiat Ducato, invece, sono sati trovati fusti di plastica vuoti, solitamente utilizzati per contenere gasolio. All’azione
hanno partecipati i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando
Provinciale di Bologna, unitamente ai Carabinieri di Vergato e diLizzano in
Belvedere che hanno arrestato i tre per concorso in rapina aggravata e
ricettazione.
Al termine
degli atti, i tre soggetti sono stati condotti alla Dozza a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.
Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
" I tre occupanti, fortunatamente illesi, sono usciti dall’abitacolo allontanandosi a piedi. I passeggeri, il 25enne e il 23enne, sono stati raggiunti e fermati, mentre il conducente ha minacciato di lanciarsi dal cavalcavia se i Carabinieri non si fossero allontanati per consentirgli la fuga"
RispondiEliminaPer me "Sfortunatamente" ne sono usciti illesi. e l'altro per me poteva anche buttarsi.
Poverini...ma diamogli anche un premio.
poi tutti noi pagheremo i danni all'autovettura dei carabinieri. Senza tener di conto che nel frattempo gli stessi avranno per un pò una vettura in meno per gestire queste cose.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/interni/scandalo-campi-nomadi-ci-costano-100-milioni-euro-963579.html
RispondiEliminapure.... e che ca..o!!!!!!!
solita storia.nessun commento agli articoli con delinquenti italiani.quando i delinquenti sono stranieri invece si scatenano i benpensanti..
RispondiEliminaevidentemente anche i delinquenti non sono tutti uguali e non meritano tutti lo stesso trattamento.
quale sarebbe stato il problema nel caso si fosse buttato di sotto?
RispondiEliminafalli tu i commenti a quegli articoli. Oppure aspettiamo te per sapere quando dove perchè fare i commenti?
RispondiEliminaa poi sai caro compagno, parlare dei figli di papà che a Roma spaccano i blindati delle forze dell'ordine (quindi di noi contribuenti. Per noi intendo noi che paghiamo le tasse) non ha senso. Per loro alemno dietro ci sono i loro facoltosi genitori che almeno in parte pagano qualche spicciolo di tassa.
RispondiEliminaLa differenza è che qui i genitori di questi e lo Stato fa poco e niente cosi' come nei confronti di quelli di cui alla notizia oggetto di questi commenti.
In Romania, i soggetti di cui sopra prova chiedere ai Romeni che vivono in Romania come vengono amministrati dalla Giustizia.
X Anonimo delle 10,40. Nel post del 30 ottobre, riguardante i furti a Grizzana i commenti ci sono e i delinquenti sono italiani...quindi?
RispondiEliminail fenomeno delle 10 e 40 lo sa che nella gazzetta ufficiale n.236 del 31.10.2013 (a meno che lui legga solo la gazzetta dello sporto) è stato pubblicato il dl 126/13 dove vengono stanziati cinque milioni di euro per la creazione di un fondo per risarcire le imprese che abbiano subito danni dalle proteste de NO TAV?
RispondiEliminaBè quei soldi dove pensa che li prendano? dalle tasche di questi malviventi oppure dalle nostre?
Peraltro è bene chiarire che questo solito modo di fare denota una sconfitta dello stato che non ha il coraggio di utilizzare il sequestro preventivo dei beni ai delinquenti che spaccano e sfasciano(come anche i delinquenti dei blindati)fino a quando non saranno stabilite le loro responsabilità.