Il ricordo delle vittime di Cerpiano |
Di Francesco
Manieri
Il 29
settembre del 1944 quattro colonne tedesche partirono in simultanea dalla valle
del Reno e da quella del Setta per stringere Monte Sole in un abbraccio
mortale. Lungo il tragitto che le portava a convergere sul monte fecero terra
bruciata uccidendo tutti coloro che ebbero la sventura di trovarsi sul loro
cammino. Fu una strage e 770 civili, per lo più bambini, donne ed anziani, caddero impotenti sotto i colpi delle armi
tedesche. Si consumò in quei giorni la più grave strage di civili della
seconda guerra mondiale.
Una delle
quattro colonne, dopo essersi concentrata a La Quercia sul versante del Setta
di Monte Sole, salì alla volta di Casaglia e dopo un primo scontro con i
partigiani a Cadotto, confronto impari per numero di soldati e armamenti, la
formazione militare proseguì passando da Cerpiano dove furono uccisi senza
pietà e con incredibile ferocia i bambini dell’asilo, gli educatori e tutti i
civili. Poi la scia di sangue si allungò
per tutto il tragitto che portava a Monte Sole.
Le celebrazioni
per la ricorrenza della strage quest’anno sono previste per domenica 6 ottobre
a Marzabotto ( la violenza tedesca sui civili proseguì fino al 3 ottobre), con
l’ormai tradizionale programma commemorativo.
Nell’ambito
delle celebrazioni, finalizzate a rinverdire il ricordo delle vittime e di una
azione tanto violenta ai danni dei civili perché possa essere un monito a
impedirne altre, è stata organizzata per sabato prossimo 5 ottobre una camminata dalle Murazze di Vado a Cerpiano,
nel luogo elevato a simbolo e emblema per le future generazioni affinchè le
armi non siano mai più le protagoniste del confronto fra gli uomini.
Sarà presente
anche Udo Gumpel, il giornalista tedesco
che condusse l'inchiesta che portò a ritrovare alcuni dei responsabili ancora
viventi (e mai pentiti) dell'eccidio di Monte Sole, fra cui proprio colui che
tirò la bomba dentro all'oratorio di Cerpiano al fine di finire gli eventuali
feriti e accertarsi così della morte di tutti.
RispondiEliminaAd oggi preferiamo rocordarci e fare qualcosa di utile per i VIVI.
Solo per i vivi si può fare qualcosa per i morti non c'è nulla da fare........ che ricordarli e compiangerli.
Mentre per i vivi si prova disprezzo quando ci accorgiamo di poter fare qualcosa di concreto.