La casa di Amedeo Nerozzi |
Marzabotto ha ricordato oggi,
sabato 21 settembre, il suo primo
sindaco, Amedeo Nerozzi, in occasione del 75° anniversario della morte,
in modo semplice come lui avrebbe
gradito, nell’aia della sua casa natale come fosse una festa contadina, e nel
contempo con molta ufficialità. Erano presenti infatti il sindaco di Marzabotto
Romano Franchi accompagnato dal gonfalone del comune, Federico Sandrolini segretario
dell’Anpi locale, Stefano Caliandri
presidente del Consiglio Provinciale. Erano presenti anche Valter Cardi,
presidente del Comitato Onoranze alle Vittime di Marzabotto e l’assessore
Silvio Baccilieri.
Amedeo il nipote del sindaco Amedeo Nerozzi |
Amedeo Nerozzi, intensamente impegnato nella lotta politica del suo
tempo, fu eletto sindaco mentre era imprigionato a San Giovanni in Monte dove
si trovava in attesa di giudizio. Affrontò il difficile compito che la
popolazione marzabottese gli aveva affidato con determinazione, senza fermarsi davanti a
nulla , racconta il nipote Amedeo, figlio del figlio dell’ex sindaco, Tullio. “Organizzava gli incontri del ‘primo
maggio’ nei suoi boschi e nonostante le difficoltà radunava numerose centinaia
di persone. Questo non era sopportato dai Fascisti che lo perseguitavano in
tutti i modi. Lo picchiavano e gli spararono persino contro,” racconta Amedeo, “proprio mentre stava fuggendo da quella vigna.
Decise allora di espatriare, prima in Svizzera, poi in Belgio, in Francia e
infine in Spagna volontario nelle Brigate Internazionali che si opponevano a Franco.
Al centro, Romano Franchi, a sin. Federico Sandrolini |
Qui divenne prima portantino, quindi infermiere e poi tenente di Sanità e
proprio mentre era all’interno di una tenda a curare i feriti rimase ucciso a
causa di una cannonata”. Amedeo racconta
ancora che il nonno nella sua fuga precipitosa da Marzabotto si trovò a dover
chiedere asilo e cibo, cose che sempre ebbe soprattutto da coloro che lo
conoscevano e forse proprio per questo. Anche per ripagare quanti aiutarono il
suo nonno, ma soprattutto per ricordare questo straordinario personaggio, oggi ha
trasformato l’aia in un ‘ristorante’ dove tutti hanno potuto soddisfarsi a
volontà con le crescentine e i borlenghi della tradizione contadina.
Apertura della cerimonia con l'Inno nazionale |
Il segretario Sandrolini ha messo in risalto la figura di resistente di Amedeo
Nerozzi sottolineando come la Resistenza in effetti non è nata nel 1943 con l’arrivo
dei nazisti, ma molto tempo prima, negli anni appunto di Amedeo quando la lotta
politica era impegno totale e la scelta di campo un obbligo.
Il sindaco Franchi ha inoltre sottolineato la necessità di fare ‘memoria’
degli avvenimenti che hanno portato all’epilogo della Resistenza di massa nel
periodo ‘43-‘ 44 e dei protagonisti di una storia difficile come quella che ha
caratterizzato l’impegno politico di Amedeo. Per lui ha auspicato una ricerca o
una tesi universitaria che ne fissi la memoria nel tempo. Una base di ricerca è
già stata curata da Gian Paolo Frabboni, storico locale.
Gli esperti al lavoro |
Due episodi di questa mattina vanno sottolineati perché caratterizzati da
quella spontaneità che sarebbe certamente piaciuta al sindaco Nerozzi. La cerimonia
commemorativa era programmata per le 12, ma gli stand erano già a pieno ritmo
nella preparazione delle ‘crescentine’ da un po’ di tempo prima. In molti hanno
pensato di ingannare l’attesa iniziando a gustare le specialità prima dei
discorsi ufficiali e qualcuno ha fatto notare che pareva inopportuno .
Altri 'esperti' |
A questi
è stato risposto in un bel dialetto “ in’s
tegnan brisa’ . Poi la commemorazione ufficiale seguita da tutti con molta
attenzione, aperta con l’inno nazionale e chiusa cantando ‘Bella ciao’ . E, a
dimostrazione che quelli che avevano mangiato in anticipo non avevano poi fatto
male, chi ha ‘pranzato’ dopo la cerimonia non ha dovuto fare la fila. La
saggezza della spontaneità.
Secondo episodio, un bambino che ballava in braccio alla zia come si usava
un tempo quando l’aia era anche ‘sala da ballo’. Una immagine di altri tempi e
tanto bella.
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