giovedì 29 agosto 2013

La tregedia dell'infanzia in mostra a Monzuno.


Da sin, Mario Nanni, Gabriele Lamberti e Leonardo Santoli

Di Ermanno Pavesi
(assessore alla cultura di Monzuno)

E' stata inaugurata, domenica 18 agosto, a Monzuno, con un grande successo di pubblico la mostra ‘La Tragedia dell'Infanzia’.
Una mostra dedicata all'infanzia, momento non sempre felice della vita ma spesso difficile, se non a volte tragico, come lo sono frequentemente i riti di passaggio e le esperienze che fanno maturare.
 Il titolo prende lo spunto da un formidabile testo formativo di Alberto Savinio; testo che più che essere un Bildungsroman è un caustico e visionario pamphlet in difesa della libertà creativa dei bambini costretta e imbrigliata dentro gli angusti binari della razionalità e del buon senso degli adulti.

Bruno Bandini
Ricordiamo che alla mostra, presentata in catalogo da un testo di Bruno Bandini,  partecipano artisti di fama nazionale:
Gianni Cella
Davide Ferro
Cristina Gardumi
Clara  Ghelli
Gabriele Lamberti
Luigi Leonidi
Olinsky  (Paolo  Sandano)
Leonardo  Santoli
Gianfranco Sergio
Giorgio Zucchini.




La mostra sarà aperta anche in occasione di Chef al Massimo, l'evento gastronomico che si terrà a Monzuno domenica 1 settembre.

 Da sinistra: Giorgio Zucchini, Gianni Cella, Bruno Bandini, Gabriele Lamberti, Ermanno Pavesi, Clara Ghelli, Leonardo Santoli, Paolo Sandano, accosciato Davide Ferro.



7 commenti:

  1. ASSESSORE Pavesi,
    perchè non chiama qualcuno a narrare la propria storia della vera "tragedia dell'infanzia" che l'ha vissuta veramente sulla propria pelle negli anni 60" o giù di lì.
    Non sto parlando degli anni della guerra o del dopoguerra ma dell'inizio del boom economico del dopoguerra.
    Per la stoltezza e abusi di potere degli adulti e dei medici il sottoscritto è stato internato in una specie di collegio-sanatorio per bambini all'età di 8 anni x circa un anno. Piangevo sempre e cervavo mia madre..... invano, non si poteva..... i genitori dovevano stare lontani. Abituato a scorazzare nella verde campagna di casa mia........all'improvviso mi sono trovato come stare sotto una campana di vetro, guardavo attraverso i vetri. Non capivo perchè mi trovavo lì. Nessuno mi spiegava perchè ero lì.
    I medici mi davano delle pastiglie solamente e nient'altro. Oggi basterebbe un semplice antibiotico x una settimana, per rimediare alla malattia. Gli anni dell' infanzia dai 7 e 8 sono cruciali per un bambino per la sua crescita, i miei sono stati interrotti. Non mi basta leggere dello scrittore Alberto Savino in De Chirico.......non mi basta.
    Saluti

    RispondiElimina

  2. Dimenticavo di dire assessore Pavesi a quanti altri bambini può essere successo qualcosa del genere, eramo in tanti allora in quel collegio-sanatorio e mi dispiace molto per loro e per chi non è mai riuscito a capire o non ha rimosso il trauma gravissimo dell'infanzia trascorsa lasciandosi andare senza riuscire più a crescere. Credo che a lei e ai rappresentanti intellettuali fotografati assieme al lei non sia capitato niente di simile. Ci sarebbe da scrivere un romanzo ma non ora.

    RispondiElimina
  3. Continua......per l'assessore Pavesi.
    Tornato a casa dopo un anno mi sono accorto che mio padre picchiava mia madre. Oggi, sarebbe allontanato da casa (forse)non picchiava solo mia madre ma anche mio fratello più grande di me, poi ha preso ha picchiare anche me. I così detti "padri padroni" dovevano comportarsi così, solo con questo comportamento erano considerati veri uomini.
    Il risultato di quell'infanzia in età adulta ?? non ho voluto figli pur avendone avuto la possibilità, adoro gli animali e sono rimasto diffidente verso il genere umano.

    RispondiElimina

  4. Non basta una mostra per raccontare gli abbusi sofferti dell'infanzia ma è quello che rimane radicato per sempre, nella pelle e nell'anima.
    Ahimè anche questa è vita !!

    RispondiElimina
  5. Per Savinio l’artista non è uomo comune (e come tale non ne deve portare il nome) ma è prima di tutto filosofo, nel senso etimologico di amico della conoscenza. L’artista deve dar vita a opere in primo luogo pensate e poi tradotte in un linguaggio artistico, poco importa che sia quello della pittura, della scrittura o della musica.

    RispondiElimina


  6. La mostra esposta a monzuno di a. savinio (de chirico fratello di giorgio de chirico) non rappresenta granchè della vera tragedia dell' infanzia, con abusi di potere ed altro, ( fin dall' asilo, scuola e in famiglia ) ancora viene trascurata ma è quello che viene raccontato, attraverso la scrittura la realtà vissuta che a nessuno interessa.

    RispondiElimina


  7. Una nota di surrealismo lo dimostrano i dipinti di savinio ma non vedo nessuna "tragedia dell'infanzia" tra i colori.... forse per capire qualcosa dell' età dell'infanzia e del surreale trasmesso da a. savinio è meglio leggere il libro è più specifico e significativo. I dipinti non trasmettono nulla, non emozionano chi li osserva.

    RispondiElimina