Di Claudio Cervellati
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In trent’anni,
in provincia di Bologna, le aziende agricole che si prendono cura del bosco
sono più che dimezzate, passando dal 7.750 del 1982 a 3.450 del 2010. Lo rivela
una verifica di Coldiretti Bologna, stilato sulla base del
censimento Istat, che tra il 1982 e il 2010 ha evidenziato un calo anche dei boschi di proprietà delle aziende agricole,
passati da 40 mila a 28 mila ettari.
La chiusura
delle aziende, secondo Coldiretti, rischia di lasciare molti territori senza
nessuno che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di
protezione e di sorveglianza. E’ per questo motivo che Coldiretti Bologna ha
costituito il consorzio forestale ‘ForestAmica’ che associa imprenditori che
svolgono già attività di valorizzazione e utilizzazione forestale. L’obiettivo
del consorzio, precisa Coldiretti, è gestire in modo sostenibile le risorse
forestali disponibili sul territorio di Bologna, creando collaborazione tra le
imprese forestali associate per creare e valorizzare la filiera del legno.
ForestAmica sarà
impegnata a sviluppare quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione
del territorio svolte tradizionalmente dagli imprenditori agricoli. Punto di
partenza è l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa dal quale si possono
conseguire risultati importanti, come la valorizzazione della risorsa
forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi, la prevenzione di
frane e alluvioni, il sostegno al mondo rurale.
Secondo il
presidente del Consorzio, Luca Comellini e il vice presidente Claudio Cervellati,
‘occorre cogliere con più attenzione le opportunità offerte dalla legge di
orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni
con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia
del paesaggio agrario e forestale. Per questo serve un accordo con le pubbliche
amministrazioni che fissi, le regole per l'incentivazione e lo sviluppo
dell'attività di presidio del territorio e dell'ambiente, specialmente nelle
aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni.
evidentemente e' più comodo cementificare e fare il muratore o lavorare in fabbrica o fare il pendolare andando a fare l'impiegato nella pubblica amministrazione.
RispondiEliminaL'idea di per se' sembra buona, bisogna vedere i dettagli e qual e' il compenso per il lavoro degli agricoltori.
RispondiEliminahttp://notiziefabbriani.blogspot.it/2013/07/la-linea-ferroviaria-porrettana-soffre.html
RispondiEliminami piacerebbe sapere, tra quanti di questi astanti, ci siano coloro che direttamente o per tramite dei parenti prossimi non abbiano un pezzo di terra da coltivare come valida alternativa.
RispondiEliminaNon potendo lucrare, speculare e rubare.......
mancano politiche mirate riguardo al settore.