Il centro marconiano che no cìè più. |
Elio
Antonucci, uno dei radioamatori che più si è battuto per difendere la palazzina Marconi di Budrio, abbattuta
per far posto a un supermercato , non abbandona la presa e inviperito continua
la sua battaglia informativa di reazione alla insensibilità verso l’inventore
della ‘radio’, il bolognesissimo Guglielmo Marconi.
Elio Antonucci scrive:
In questo Paese si dichiarano storici degli edifici
in cui un personaggio ha dormito una
notte, mentre si abbatte un edificio che fa parte della storia della radiofonia italiana.
Il centro marconiano di Budrio doveva diventare un
centro di studi e di scienze, in special
modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il
prof. Giuseppe Sartori, l’ing. Aldo Righi e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune di Bologna aveva assicurato che
sarebbe stato sempre in prima fila
perché l’alta e nobilissima iniziativa divenisse realtà. I risultati smentiscono gli impegni.
Incredibile ma vero: alcune emittenti televisive
straniere hanno fatto un servizio sulla demolizione dell’edificio storico, mentre le emittenti
bolognesi non hanno dato la notizia. Vergogna!
Gli interrogativi:
Risulta veritiero che tre associazioni Ente Morale, fra
cui La Fondazione Marconi e il WWF, quindi
portatrici di interessi collettivi, che
avrebbero chiesto di essere ascoltate in merito all’ex centro trasmittente
Marconi di Budrio dalla soprintendenza di
Bologna,
non sarebbero state ascoltate?
Per quale motivo il Ministro della cultura Bray non ha ancora risposto alle varie interrogazioni parlamentari sulla palazzina Marconi di Budrio.
Ricorda:
Per quale motivo il Ministro della cultura Bray non ha ancora risposto alle varie interrogazioni parlamentari sulla palazzina Marconi di Budrio.
Ricorda:
Segnalo un francobollo emesso dall’Irlanda in cui viene menzionata l’unica vera Radiomarconi:
1995 Irlanda Centenario della radio. Nel primo francobollo, Guglielmo Marconi e le apparecchiature utilizzate a Londra nel 1895. Il secondo francobollo raffigura la scala parlante di una radio su cui sono
indicate in rosso le capitali dei cinque Stati che hanno partecipato all’emissione congiunta. Emissione Congiunta con: Italia, San Marino, Città del Vaticano, Germania, evidenziamo la scritta in rosso R.MARCONI.
1995 Irlanda Centenario della radio. Nel primo francobollo, Guglielmo Marconi e le apparecchiature utilizzate a Londra nel 1895. Il secondo francobollo raffigura la scala parlante di una radio su cui sono
indicate in rosso le capitali dei cinque Stati che hanno partecipato all’emissione congiunta. Emissione Congiunta con: Italia, San Marino, Città del Vaticano, Germania, evidenziamo la scritta in rosso R.MARCONI.
Antonucci riporta poi una informazione di
Defranceschi che recita:
Apprendo che la magistratura ha aperto unindagine
sulla Palazzina Marconi di Budrio, per
demolire la quale le nostre amministrazioni avevano apposto una variante alla
pianificazione territoriale ed urbanistica,
nonché esercitato le loro pressanti richieste sulla Sovraintendenza per i beni culturali dell’Emilia-Romagna affinché rimuovesse il vincolo sull’immobile, espressamente apposto al fine di tutelarne l’interesse storico testimoniale.
A seguito delle nostre numerose denunce, la Giunta si era vista costretta a risponderci, e l’assessore coinvolto aveva tentato di tranquillizzarci spiegando che non era stato nemmeno necessario
attivare la pressante richiesta candidamente ammessa sul sito della Provincia affinché fosse superato il vincolo di tutela per interesse culturale del complesso ex centro trasmittenti ad onde medie di Budrio
dando così il via all’ennesimo progetto di un centro commerciale in aperta campagna.
Nella lettera scritta a sei mani a firma dell’assessore regionale Peri, il vicepresidente provinciale Venturi e il sindaco di Budrio Pierini, si faceva presente che il progetto: è stato fortemente voluto dalle tre amministrazioni; che non serve riportare qui le dimensioni economiche dell’intervento e delle sue ricadute in termini economici e lavorativi.
Cosa che, come avevamo già detto, in un paese civile, avrebbe comportato quantomeno le dimissioni di tutti e tre i firmatari. A maggior ragione, ora che la procura ha aperto un fascicolo mi piacerebbe che qualcuno, ogni tanto, si prendesse le proprie responsabilità e ammettesse quantomeno la propria superficialità. In tutto ciò, mi chiedo e ci chiediamo: la Sovraintendenza, da che parte sta?
Attendiamo che le istituzioni deputate riportino ordine nelle competenze e blocchino ingerenze che deturpano a proprio uso e consumo beni pubblici.
nonché esercitato le loro pressanti richieste sulla Sovraintendenza per i beni culturali dell’Emilia-Romagna affinché rimuovesse il vincolo sull’immobile, espressamente apposto al fine di tutelarne l’interesse storico testimoniale.
A seguito delle nostre numerose denunce, la Giunta si era vista costretta a risponderci, e l’assessore coinvolto aveva tentato di tranquillizzarci spiegando che non era stato nemmeno necessario
attivare la pressante richiesta candidamente ammessa sul sito della Provincia affinché fosse superato il vincolo di tutela per interesse culturale del complesso ex centro trasmittenti ad onde medie di Budrio
dando così il via all’ennesimo progetto di un centro commerciale in aperta campagna.
Nella lettera scritta a sei mani a firma dell’assessore regionale Peri, il vicepresidente provinciale Venturi e il sindaco di Budrio Pierini, si faceva presente che il progetto: è stato fortemente voluto dalle tre amministrazioni; che non serve riportare qui le dimensioni economiche dell’intervento e delle sue ricadute in termini economici e lavorativi.
Cosa che, come avevamo già detto, in un paese civile, avrebbe comportato quantomeno le dimissioni di tutti e tre i firmatari. A maggior ragione, ora che la procura ha aperto un fascicolo mi piacerebbe che qualcuno, ogni tanto, si prendesse le proprie responsabilità e ammettesse quantomeno la propria superficialità. In tutto ciò, mi chiedo e ci chiediamo: la Sovraintendenza, da che parte sta?
Attendiamo che le istituzioni deputate riportino ordine nelle competenze e blocchino ingerenze che deturpano a proprio uso e consumo beni pubblici.
Ma ci si meraviglia????
RispondiEliminaStiamo parlando di politici che hanno i loro porci interessi in tutta la vicenda.
Da che parte sta la Sovrintendenza? Perche', non si e' capito? Una vergogna e spero che i media stranieri ne parlino!
RispondiElimina