La truffa
del pacco colpisce ancora e questa volta a pagarne le spese sono stati una
coppia di filippini che martedì pomeriggio, mentre passeggiavano a Borgo
Panigale davanti al supermercato In’s, sono stati avvicinati da un uomo, alla giuda di Citroen che, dapprima ha chiesto informazioni
su un mercatino dell’usato per vendere materiale informatico, poi ha proposto
loro l’acquisto di tre smartphone di ultima generazione a 350 euro, che,
per non dare nell’occhio, mostrava dentro un borsello. I due filippini,
valutato il prezzo vantaggioso, hanno deciso di acquistarne tre. Il venditore,
sempre a bordo della vettura, ha pregato i due di attendere per consentirgli di
sistemare i tre telefoni in un borsello che ha poi consegnato agli acquirenti in
cambio della somma pattuita. Perfezionata la transazione l’uomo si è subito
allontanato con la sua auto.
I due ‘ingenui’
acquirenti hanno subito voluto
verificare gli oggetti del loro desiderio e hanno tentato di aprire la zip del
borsello ma non ci sono riusciti. Solo dopo numerosi tentativi e rompendolo hanno aperto il borsello e con
loro spiacevole sorpresa vi hanno trovato,
non gli smartphone, ma una busta di sale fino e alcuni rotoli di pagine di
giornale. Le vittime del raggiro si sono subito rivolte ai Carabinieri di Borgo
Panigale per sporgere denuncia.
Sono immediatamente
partite le indagini al fine di rintracciare il ‘venditore’ di telefonini, descritto dai due filippini come
un uomo sulla quarantina di nome ‘Marco’. Nel pomeriggio, mentre una pattuglia
dei Carabinieri era alla ricerca del truffatore, la donna che si era recata in
caserma assieme al coniuge per la denuncia del raggiro, ha contattato
nuovamente i Carabinieri per informarli che il marito, trovandosi a piedi in
via Marco Emilio Lepido, era stato avvicinato da un altro venditore
ambulante di telefonini.
Nella rete questa
volta c’è finito il truffatore. I Carabinieri
hanno subito raggiunto il luogo indicato dalla donna e vi hanno trovato il ‘nuovo’
commerciante. Nella sua auto, una Renault Scenic, hanno rinvenuto 9 borselli
a tracolla, 1 borsello a tracolla di colore grigio, sigillato con la
colla e appositamente confezionato ai fini della truffa, un tablet, un
telefonino, una videocamera, una fotocamera digitale, 5 mattonelle, 1
confezione di colla e una scatola di cartone. Nelle tasche dei pantaloni,
il truffatore aveva una ‘mazzetta’ di nove banconote da 50 euro, per un totale
di 450 euro. L’uomo è stato identificato in ESPOSITO Massimiliano, trentottenne
nativo di Desenzano del Garda, con numerosi precedenti di polizia per truffa e
reati contro il patrimonio. I Carabinieri lo
hanno arrestato per tentata truffa. L’uomo ha poi sostenuto a sua
discolpa di aver cominciato a truffare a causa di forti difficoltà economiche
che sta affrontando, soprattutto per mantenere i tre figli, anche se la sua
fedina penale presenta episodi vecchi, anche di 15 anni. L’uomo, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato rimesso in libertà ai sensi
dell’art. 121 c.p.p..
Proseguono
le indagini dei Carabinieri finalizzate alla cattura dell’altro truffatore.
Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.
Lui a cercato di fare una truffa e la denuncia ci sta, e quelli che volevano acquistare? Denunciavo anche loro per incauto acquisto.
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