venerdì 26 luglio 2013

La truffa del pacco colpisce ancora. Vende tre smartphone a un prezzo ‘stracciato’, ma quando l’acquirente apre il pacco ci trova dentro una confezione di sale fino.




La truffa del pacco colpisce ancora e questa volta a pagarne le spese sono stati una coppia di filippini che martedì pomeriggio, mentre passeggiavano a Borgo Panigale davanti al supermercato In’s, sono stati avvicinati da un uomo, alla giuda di Citroen che, dapprima ha chiesto informazioni su un mercatino dell’usato per vendere materiale informatico, poi ha proposto loro l’acquisto di tre smartphone di ultima generazione a 350 euro, che, per non dare nell’occhio, mostrava dentro un borsello. I due filippini, valutato il prezzo vantaggioso, hanno deciso di acquistarne tre. Il venditore, sempre a bordo della vettura, ha pregato i due di attendere per consentirgli di sistemare i tre telefoni in un borsello che ha poi consegnato agli acquirenti in cambio della somma pattuita. Perfezionata la transazione l’uomo si è subito allontanato con la sua auto.
I due ‘ingenui’ acquirenti hanno subito  voluto verificare gli oggetti del loro desiderio e hanno tentato di aprire la zip del borsello ma non ci sono riusciti. Solo dopo numerosi tentativi e  rompendolo hanno aperto il borsello e con loro spiacevole sorpresa vi hanno  trovato, non gli smartphone, ma una busta di sale fino e alcuni rotoli di pagine di giornale. Le vittime del raggiro si sono subito rivolte ai Carabinieri di Borgo Panigale per sporgere denuncia.
Sono immediatamente partite le indagini al fine di rintracciare il ‘venditore’  di telefonini, descritto dai due filippini come un uomo sulla quarantina di nome ‘Marco’. Nel pomeriggio, mentre una pattuglia dei Carabinieri era alla ricerca del truffatore, la donna che si era recata in caserma assieme al coniuge per la denuncia del raggiro, ha contattato nuovamente i Carabinieri per informarli che il marito, trovandosi a piedi in via Marco Emilio Lepido, era stato avvicinato da un altro venditore ambulante di telefonini.
Nella rete questa volta c’è finito  il truffatore. I Carabinieri hanno subito raggiunto il luogo indicato dalla donna e vi hanno trovato il ‘nuovo’ commerciante. Nella sua auto, una Renault Scenic, hanno rinvenuto 9 borselli a tracolla, 1 borsello a tracolla di colore grigio, sigillato con la colla e appositamente confezionato ai fini della truffa, un tablet, un telefonino, una videocamera, una fotocamera digitale, 5 mattonelle, 1 confezione di colla e una scatola di cartone. Nelle tasche dei pantaloni, il truffatore aveva una ‘mazzetta’ di nove banconote da 50 euro, per un totale di 450 euro. L’uomo è stato identificato in ESPOSITO Massimiliano, trentottenne nativo di Desenzano del Garda, con numerosi precedenti di polizia per truffa e reati contro il patrimonio. I Carabinieri lo hanno arrestato per tentata truffa. L’uomo ha poi sostenuto a sua discolpa di aver cominciato a truffare a causa di forti difficoltà economiche che sta affrontando, soprattutto per mantenere i tre figli, anche se la sua fedina penale presenta episodi vecchi, anche di 15 anni. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato rimesso in libertà ai sensi dell’art. 121 c.p.p..
Proseguono le indagini dei Carabinieri finalizzate alla cattura dell’altro truffatore.


Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.

1 commento:

  1. Lui a cercato di fare una truffa e la denuncia ci sta, e quelli che volevano acquistare? Denunciavo anche loro per incauto acquisto.

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