In Italia dal 1923, fino alla sua prematura scomparsa, il grande Guglielmo Marconi è stato sempre vittima di un trattamento ostile verso le sue proposte che miravano a rendere il suo paese, l’Italia, all’avanguardia
nel campo delle radio comunicazioni e indipendente dalle commesse straniere.
Aveva anche rinunciato ad assumere la cittadinanza inglese affinchè la sua invenzione rimanesse un patrimonio della cultura scientifica italiana.
L’ostruzionismo nei suoi confronti si è manifestato anche verso l’ultima sua opera, la più sofferta: una radio per la sua città natale e da cui tutto era cominciato. Infatti Bologna nel 1936 non aveva ancora una sua stazione radiotrasmittente al contrario di tante altre città italiane.
Marconi, che nel 1924
aveva offerto a sue spese all’Italia la prima stazione radio, teneva moltissimo
alla realizzazione di una stazione radio a Bologna che venne infine realizzata
nei terreni di proprietà del Comune di Bologna a Budrio (nella foto). Marconi sostenne anche ingenti spese
a causa delle sanzioni imposte all’Italia che non gli permettevano di ottenere
delle parti elettroniche dalla casa madre
inglese da Lui fondata.
Oggi le risposte della Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali a più interrogazioni arrivano persino a negare la partecipazione e il coinvolgimento in prima persona di Marconi al progetto della radio
realizzata a Budrio oltre che dare il via libera alla demolizione.
Condanniamo fermamente la demolizione del centro Marconi di Budrio fortemente voluto dal nostro illustre concittadino. Ulteriore sfregio alla memoria del premio Nobel che si aggiunge all’ingiustificata e
gravissima soppressione della ricorrenza annuale dedicata a Guglielmo Marconi.
Questa scellerata e sistematica demolizione del ricordo e dell’opera di Marconi non fa che avvallare testi infondate che attribuiscono erroneamente l’invenzione della radio ad altri scienziati esteri: Russi, Croati,
Tedeschi, Inglesi, Americani ecc ognuno fortemente sostenuto dal proprio paese.
L’Italia, unico paese che ha dato i natali al vero inventore della radio, fa di tutto per disconoscerne la paternità e giustificare lerrata riscrittura di unimportante pagina della storia.
Per questo i Parlamentari Emiliano-Romagnoli presenteranno una petizione per istituire un anniversario dedicato a Marconi e alla SUA fondamentale scoperta scientifica ed invenzione tecnica: la radio!
Oggi le risposte della Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali a più interrogazioni arrivano persino a negare la partecipazione e il coinvolgimento in prima persona di Marconi al progetto della radio
realizzata a Budrio oltre che dare il via libera alla demolizione.
Condanniamo fermamente la demolizione del centro Marconi di Budrio fortemente voluto dal nostro illustre concittadino. Ulteriore sfregio alla memoria del premio Nobel che si aggiunge all’ingiustificata e
gravissima soppressione della ricorrenza annuale dedicata a Guglielmo Marconi.
Questa scellerata e sistematica demolizione del ricordo e dell’opera di Marconi non fa che avvallare testi infondate che attribuiscono erroneamente l’invenzione della radio ad altri scienziati esteri: Russi, Croati,
Tedeschi, Inglesi, Americani ecc ognuno fortemente sostenuto dal proprio paese.
L’Italia, unico paese che ha dato i natali al vero inventore della radio, fa di tutto per disconoscerne la paternità e giustificare lerrata riscrittura di unimportante pagina della storia.
Per questo i Parlamentari Emiliano-Romagnoli presenteranno una petizione per istituire un anniversario dedicato a Marconi e alla SUA fondamentale scoperta scientifica ed invenzione tecnica: la radio!
Qualcuno potrebbe spiegarmi per quale motivo Marconi ha presentato il brevetto della radio tre anni dopo un certo Nikola Tesla, e con meno particolari rispetto a quello di Tesla ' Grazie.
RispondiElimina