lunedì 22 luglio 2013

Frana di Ripoli. Defranceschi ironizza: 'aveva ragione Tozzi, non è una frana, è il terreno che si muove'.




Variante di Valico.
Andrea Defranceschi, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, scrive:

 “Aspetto di leggere le motivazioni della disposizione di archiviazione, perché certo qualcosa manca all’appello, ovvero: le responsabilità. Un paese frana sotto la costruzione di un’infrastruttura che gli sventra la montagna sotto i piedi e,  senza aver compiuto studi specifici o indagini geologiche, la procura archivia il caso? Perché?
Nella relazione del 27 febbraio 2013 gli stessi tecnici scelti dalla procura, l’Ing. Paolo Berry, il Prof. Dott. Luciano Blois e il Prof. Ing. Daniela Boldin, confermavano, non solo quanto andiamo affermando da anni, ovvero che i rischi legati allo scavo sono stati ampiamente ignorati e sottovalutati in sede di progetto sia definitivo che esecutivo, ma anche che questi studi avrebbero consentito l’accertamento di un nesso fra gli scavi e la frana.
Stando a quanto dissero: i dati cartografici non sono omogenei e si basano su pochi elementi misurati strumentalmente; la relazione fra scavi e aumento della velocità delle frane è evidente; le modifiche al progetto sono state classificate sotto la ‘sorpresa geologica’ e la recente attività (2010-2011-2012) di segnalazioni, monitoraggio e interventi ‘sembrano concorrere alla stabilizzazione dei movimenti’.
Pochi dati, ma granitici: ci sono degli scavi, c’è una frana, e degli studi che l’avrebbero prevista ed evitata che non sono stati fatti.
Superficialità, noncuranza, irresponsabilità, e la colpa non sarebbe di nessuno? Disastro colposo e frana dunque non sussistono?
Superficialità, noncuranza, irresponsabilità: archiviate.
Evidentemente aveva ragione Gennarino Tozzi, dg di Autostrade, quando disse che “Non è una frana, è il terreno che si muove”. Parafrasandolo: “non è colpa di Autostrade, è il paese che si agita”.
Quindi, ora che ci penso, se le responsabilità non ci sono, la frana nemmeno: perché non chiedere agli abitanti di Ripoli i danni per procurato allarme?”

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