martedì 21 maggio 2013

Mauro Talini: notizie dal Messico.




Bici in onore di Mauro
 Una bicicletta bianca e una croce collocati sul punto dell’incidente che ha preso la vita a Mauro Talini ricorderanno il ciclista italiano,  la sua battaglia solitaria  contro la malattia e contro la povertà dell’anima dell’uomo quando non guarda chi è in difficoltà.  La notizia è di Marta e Massimiliano giunti da Bologna in Messico subito alla notizia della tragica scomparsa dell’amico. 

Essi scrivono: 
 
L'accoglienza
 Oggi Domenica 19 Maggio, siamo giunti ad Hermosillo volando da Città del Messico, verso le 11 locali. Ad attenderci c’erano Maria del rosario Zamaccona, missionaria dell’immacolata che opera ad Ensenata- Maneadero sulla costa occidentale del Messico (dove Mauro avrebbe fatto tappa proprio in questi giorni) e due funzionari del municipio, oltre ad un numeroso gruppo di fotografi e giornalisti rappresentanti di tv e giornali locali.

La cerimonia con le autorità
Siamo partiti verso Caborca dove abbiamo trovato la salma di Mauro, accompagnati dai 2 funzionari Abbiamo ripercorso la stessa strada che Mauro fece domenica 12 maggio e lunedì 13 maggio, fino a risalire al luogo dell’incidente. Ad aspettarci c’erano i rappresentanti dei comuni limitrofi, il sindaco (Francisco Jiménez Rodrìguez) e il gruppo dei ciclisti ‘club.corallilos MTB’ della città di Caborca.
Ci è stata presentata dalla polizia federale, la dinamica dell’incidente che conferma che un tir ad alta velocità ha travolto Mauro, trascinandolo per circa 100 metri e lasciandolo senza vita ai bordi della strada. Ci hanno assicurato che le indagini sono in corso e proseguiranno con l’intento di individuare il guidatore del tir, che risulta tutt’oggi sconosciuto.
Cosa toccante è stata una bici che il gruppo dei ciclisti ha fatto in onore di Mauro, collocandola assieme ad una croce nel luogo dove è stato trovato il suo corpo.
Dopo un breve momento di preghiera siamo ripartiti per Caborca.
A Caborca abbiamo per prima cosa riconosciuto la salma e poi sbrigato diverse pratiche burocratiche che normalmente richiedono molti giorni, ma che con l’aiuto di molte persone, forse potranno concludersi prima della fine della settimana, con il rimpatrio del feretro.
C’è stata dimostrata grande sensibilità ed accoglienza; l’incidente di Mauro ha toccato il cuore di molte persone creando al tempo stesso dolore e un desiderio di partecipazione e di condivisione a tener viva la testimonianza di Mauro con atti concreti per dare continuità al messaggio di speranza racchiuso nelle 3 S (salute, solidarietà e sport).
Ci son stati riconsegnati  gli effetti personali di Mauro, escluso la bici che rimarrà a disposizione delle autorità fino al completamento dell’indagine.
La giornata si è conclusa con un incontro/intervista con molti giornalisti, che desideravano particolarmente conoscere chi era Mauro, questo ragazzo ciclista insulino-dipendente che con la sua semplicità e umiltà ha seminato valori, come l’amore, la fiducia, il coraggio e trasmesso la fede e la gioia di non mollare mai.
La promessa e la certezza da parte nostra e di tutte le persone che hanno seguito Mauro, è quella che questi semi possano produrre i frutti … che l’amore crede nell’impossibile.

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