Mauro Talini e la sua bicicletta. |
Mauro Talini, il ciclista diabetico insulino-dipendente
che si stava cimentando nell’attraversare in solitaria le Americhe da sud a
Nord in bicicletta, è deceduto travolto da un camion sulle strade
del Messico. L’atleta, che aveva già percorso un tragitto di 14.000 chilometri,
stava per raggiungere gli Stati Uniti e affrontare il percorso dell’America del
Nord, ma il destino gli ha impedito di portare a termine anche questa impresa.
Talini, non
nuovo a queste imprese estreme, voleva dimostrare con i suoi viaggi solitari, che il ‘diabete non è un limite’, basta avere
il coraggio di affrontare le difficoltà che comporta la gestione della
malattia. Inoltre voleva portare l’attenzione
dell’opinione pubblica sulle attività
messe in atto dall’associazione dalle missionarie dell’associazione Padre Kolbe, che ha una sede a Borgonuovo di
Sasso Marconi.
Appunto a Borgonuovo è stato presentato il tragitto e da
qui è avvenuta la partenza di diverse imprese di Talini, fra cui quest’ultima.
In molti poi tenevano un contato quotidiano con il ciclista
solitario tramite il web e fra questi Giancarlo Maini, ciclista dell’associazione
‘ragazzi over 70’, che ha dato notizia del decesso con profonda commozione. “Ironia
della sorte l’incidente che è costato la vita a Mauro è avvenuto alla fine del
tratto dell’America del sud e proprio quando il grande e generoso atleta stava
per raggiungere il tratto a nord dove probabilmente avrebbe trovato più tutele.
Sono più che triste, sono costernato. Da due giorni non riuscivamo a metterci
in contatto con lui. Pensavamo a difficoltà di rete. Invece…. La vita è
veramente crudele a volte. Non meritava di morire, lui tanto attaccato alla sua
esistenza da sfidare persino la sua malattia. Le suore di Borgonuovo sono già
in viaggio, come i parenti di Mauro per il necessario rito di riconoscimento,
essenziale per potere riportare la salma in Italia nella sua Massarosa di Lucca.
Mauro ci mancherà moltissimo e con lui il suo indomabile ottimismo e la
serenità con cui sapeva affrontare l’impossibile”.
Una notizia molto triste
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