Pubblichiamo questa ‘lettera
aperta' di un residente della Alta Valle del Reno indirizzata a Simonetta
Saliera (nella foto) , vicepresidente della Regione Emilia Romagna e Assessore regionale:
Finanze, Europa, cooperazione con il sistema
delle autonomie, valorizzazione
della montagna, regolazione dei servizi pubblici locali, semplificazione
e trasparenza, politiche per la sicurezza, in cui si espone un elenco di
perplessità e interrogativi sul processo in atto di unificazione dei Comuni.
Quale semplice cittadino dell’Alto
Reno, ho tentato di comprendere il processo di
riordino istituzionale
attualmente in atto, disciplinato da ultimo dalla recente Legge Regionale n. 21, approvata in Dicembre 2012.
Prima di tutto vorrei
complimentarmi con l’Ente da Lei rappresentato, per l’ottimo lavoro di analisi e di sintesi
pubblicato in merito sul Sito Internet istituzionale, tale da consentire a qualsiasi
cittadino l’approccio a questo complesso argomento.
Rimangono però alcuni aspetti
da chiarire, che espongo di seguito:
1. Considerato che la legge
dello Stato pone precisi obblighi associativi solo per i
Comuni montani con meno di
3.000 abitanti, cosa ha spinto la Regione a
coinvolgere anche i Comuni di
dimensioni maggiori?
2. I Comuni montani con più di
3.000 abitanti, dal 1° Gennaio 2014 dovranno
svolgere in forma associata,
oltre alle funzioni che attengono i sistemi
informatici, almeno 3 delle
seguenti funzioni fondamentali:
- Pianificazione territoriale
- Servizi sociali
- Polizia municipale
- Protezione civile
quale logica è stata seguita
nell’individuazione di tali funzioni?
Considerato che la scelta è
stata indipendente (non dettata dallo Stato), la
Regione avrebbe anche potuto
entrare maggiormente nel merito (non
limitandosi a richiamare
alcune funzioni fondamentali) definendo ambiti più
mirati, magari evitando
proprio i servizi di maggiore prossimità territoriale. Un
esempio può essere
rappresentato dall’Ufficio Personale (già gestito con
soddisfazione dalla nostra
Comunità Montana per conto di alcuni Comuni).
Quale impatto potrebbe avere
sulle abitudini di vita dei cittadini, il fatto che i
cedolini paga dei dipendenti
di diversi Comuni vengano elaborati in un’unica
sede? Forse proprio in tali
ambiti si potrebbero ottenere le maggiori
economie di scala.
3. Il superamento delle
Comunità Montane costituirà comunque un costo per i
relativi Comuni, sia nel caso
di subentro di Unioni di Comuni montani sia
qualora si procedesse allo
scioglimento delle stesse. Nel 1° caso perché i
contributi che la Regione
erogherà all’Unione non saranno sufficienti per
coprire gli attuali costi
della Comunità Montana; nel 2°, perché i debiti e il
personale verranno ripartiti
tra i Comuni.
Se le Comunità Montane, Enti
territoriali istituiti dallo Stato, vengono chiuse
dalla Regione, perché i
relativi oneri devono essere posti a carico dei Comuni?
Seguendo questa logica bisogna
sperare che non chiudano anche le Province.
Le Comunità Montane che furono
istituite per attuare il principio
costituzionale di speciale
sostegno alla montagna, per la stessa si trasformano
invece in una penalizzazione.
Quando nel 2009 in Regione
sono state chiuse 9 Comunità Montane, è stato
adottato lo stesso metodo?
Il Comune di Pianoro, per
esempio, di cui Lei era all’epoca Sindaco, quali costi
ha dovuto sostenere a seguito
della chiusura della Comunità Montana delle
Cinque Valli Bolognesi?
Un’ultima considerazione: la
nostra Comunità Montana svolge
prevalentemente funzioni
regionali delegate (difesa del suolo e assetto
idrogeologico, forestazione,
ecc.), le uniche funzioni svolte per conto dei
Comuni sono quelle relative
alla gestione e formazione del personale. Per
logica, soltanto i rapporti
attivi/passivi e il personale dipendente, relativi a
queste ultime funzioni,
dovrebbero essere ripartiti tra i Comuni interessati.
Ringrazio per l’attenzione e, fiducioso, rimango in attesa di
chiarimenti.
Molti altri residenti in questa Valle del Reno, come chi scrive, confidano molto nel fatto che l'assessore Regionale vorrà rispondere anche qui e pubblicamente ai puntuali questi posti.
RispondiEliminaNon devono esserci ombre in un percorso di riordino Istituzionale.
Di pasticci che producono gravissime conseguenze, ne abbiamo già visti troppi ed a tutti i livelli.
Sono d'accordo con chi ha scritto la lettera e con l'anonimo delle 16.16 e scommetto che la Saliera non fara' sentire la sua voce, perche' dovrebbe dire che il riordino e' guidato da sole logiche di partito e pre-elettorali.
RispondiEliminaDECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267
RispondiEliminaTesto unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
(GU n.227 del 28-9-2000 - Suppl. Ordinario n. 162 )
Articolo 32
(Unione di comuni)
qualcosa esisteva già in proposito.
andando su www.normattiva.it si puo' leggere questo decreto soprattutto il capo iv e v
http://www.renonews.it/casalecchio-di-reno/2013/05/06/unione-dei-comuni-simonetta-saliera-risponde-al-nostro-lettore/#comment-529
RispondiEliminaqui ci sono le risposte
Ringraziamo il zelante "collaboratore" ma ribadisco che la Signora Assessore potrebbe trovare il tempo per fornire la Sua risposta ai questi posti in modo educato e trasparente.
RispondiEliminaSi ricordi Signora che domandare è lecito e rispondere è cortesia.se
gentile anonimo dell 10,23, sono solo un lettore ANONIMO di questo blog.
RispondiEliminaperaltro, a difesa della categoria degli ANONIMI, ho postato alla signora Saliera 3 commenti sul sito di reno news che riporto:
Chi scrive è un anonimo.
Anche la Signora Saliera non è al corrente che se i cittadini vogliono conservare l’anonimato ne hanno tutto il diritto.
E se si avvalgono di questo diritto un amministratore pubblico non ha diritto di critica nei confronti di questi ultimi.
Al massimo possono declinare all’invito di chiarimenti chiesti da un lettore di un blog.
Salvo il fatto che un cittadino eserciti diritto di accesso amministrativo DIRETTAMENTE nell’amministrazione pubblica.
Ma qui siamo nell’orbita di un blog.
Stesso diritto un cittadino lo può esercitare scrivendo anche ad una testata giornalistica (declinando comunque le proprie generalità ma chiedendo la non pubblicazione a margine della lettera che verrà pubblicata. Generalmente la redazione scrive “lettera firmata”.
D’altronde, in materia di evidenze onomastiche, mi sovviene la segretezza nell’urna da parte di noi cittadini elettori o di parlamentari allorquando questi votano il nostro Presidente della Repubblica o un provvedimento a scrutinio segreto.
DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267
Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.
(GU n.227 del 28-9-2000 – Suppl. Ordinario n. 162 )
Articolo 32
(Unione di comuni)
qualcosa esisteva già in proposito.
andando su http://www.normattiva.it si puo’ leggere questo decreto soprattutto il capo iv e v
Faccio inoltre sommessamente notare che non i cittadini bensì le pubbliche amministrazioni devono aderire al dettato del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale del 5 aprile 2013, scaricabile dal sito http://www.normattiva.it)che detta norme circa il riordino della disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
Questo a seguito anche delle note vicende alle quali noi tutti cittadini abbiamo fin qui assistito circa taluni episodi di gestione dei rimborsi elettorali e altro.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-05-06/rumore-regioni-indietro-113428.shtml?uuid=AbXAQStH
RispondiEliminaoccupatevi di sta roba qui