Per Luigi Marino è un rischio quotidiano ‘andare nell’ orto’. Sul
piccolo appezzamento, nella parte
collinare dei Borghetti, una grande quercia secolare si è spezzata a metà e
presenta una larga ferita che divide in due l’intero grosso tronco di base. Il rischio che il distacco
diventi definitivo e che di conseguenza una grande mole di fronde e legno cada
a terra è ogni giorno più evidente.
Luigi Marino e la quercia malata |
Se si trovasse a passere proprio in quel momento le
conseguenze fisiche potrebbero essere gravi. Quindi, ogni volta che si trova
all’ingresso dell’area coltivata, Luigi si sincera della stato della bella
quercia poi, velocemente attraversa il tratto ombreggiato dal grande albero con
un po’ di patema. Non si sa mai. Fortunatamente Marino, ex elicotterista
specialista, ora in pensione, con il rischio ha avuto a che fare da sempre e
quindi sa affrontarlo. Ora però lo stato
di quella quercia lo preoccupa molto e non può neppure intervenire poiché non è
nel terreno che ha in uso. Informerà quindi la proprietà, ma si augura possa
esserci una soluzione per mantenere in vita il bellissimo albero, una bella
testimonianza della capacità dei boschi della valle del Reno.
Come dire, se qualcuno ha suggerimenti si faccia
avanti.
Con i problemi che abbiamo sta a vedere che dobbiamo soffrire per un albero. Consiglio: farne legna da ardere per chi non può più riscaldarsi col gas......
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