Non ‘mollano’ i furbacchioni del finta rottura dello ‘specchietto dell’automobile’.
Fingono di aver subito un danno per farsi risarcire da incolpevoli
automobilisti che, convinti di aver procurato la rottura dello specchietto,
accettano di togliersi dall’impiccio pagando alcune decine di euro.
I furbacchioni continuano imperterriti a cercare ‘clienti’. Ma non sempre
il tentativo è fruttifero. A volte, come a San Benedetto Val di Sambro, la truffa ‘dello
specchietto’ porta all’arresto.
I Carabinieri
Vergato, in collaborazione con i colleghi di San Benedetto Val di Sambro, hanno
infatti arrestato in flagranza di reato
un ventunenne e un trentasettenne di Melilli (SR) per tentata truffa
aggravata. I due sono stati accusati di aver messo in atto la nota truffa
dello specchietto retrovisore sabato mattina a San Benedetto Val di Sambro, ai
danni di una sessantaquattrenne di Bologna. La vittima stava sorpassando una
Toyota Yaris quando ha udito un rumore sordo provenire dall’esterno, come se
qualcuno avesse scagliato qualcosa contro la carrozzeria del suo mezzo. I
truffatori a bordo della Toyota hanno fermato la vettura e hanno tentato di
imbrogliare la conducente accusandola di avere urtato lo specchietto della loro
auto chiedendo un risarcimento danni immediato di 200 euro. Ai due è
andata male poiché ‘la vittima’ non è caduta nel tranello e ha chiamato i
Carabinieri. Ai ‘truffatori’ non è
restato che darsi alla fuga, ma sono
stati rintracciati e bloccati dai
militari qualche minuto più tardi.
Gli
arrestati sono noti alle forze dell’ordine per i loro reati contro il
patrimonio. Nei loro confronti è in atto un provvedimento della Questura di
Agrigento che impedisce di tornare in quel comune fino al prossimo 2015. Il
ventunenne è stato arrestato il mese scorso dai Carabinieri di Pinerolo (TO)
per lo stesso tipo di raggiro. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Dal COMANDO
PROVINCIALE CARABINIERI DI BOLOGNA
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