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La scuola di vela. |
Gli ‘ortolani del fiume Reno e del Setta’ sono da questa
mattina impegnati in un inventario dei danni ai loro appezzamenti coltivati e
alle strutture di ricovero attrezzi e di sosta per l’estate. Il resoconto per molti di loro è pesante. Il
passaggio dell’improvvisa e incredibilmente violenta piena di ieri ha lasciato dietro di se’ una
devastazione scoraggiante e i fiumi mettono a nudo lo scempio di cui sono stati vittime:
dappertutto tronchi ammassati e rifiuti di ogni genere.
Ai laghetti di Borgonuovo i danni maggiori:l’acqua è
arrivata fino alla strada della Sapaba e il fiume in quel punto ha superato il
livello della stanga che impedisce l’ingresso nella strada privata. Tutto ciò che aveva sede nel tratto fra la via
asfaltata il letto del Reno ha subito
pesanti danni.
Persino i laghetti che ospitano la nascitura scuola
di Vela, avviata dall’associazione ‘Amici di Ulisse’, sono aumentati di livello
in modo più che rilevante generando forti danni alle strutture della scuola,
quelle per il ricovero e la sosta delle barche a vela. Il fatto si è già
ripetuto più volte quasi a riproporre una Odissea per rievocare l’eroe omerico
cui è dedicata l’associazione e a
ricordare che il nemico è proprio il dio Nettuno che scatena gli elementi e le
acque contro la neonata scuola di Vela.
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Il laghetto artificiale prossimo a riempirsi |
In tutto questo una buona notizia: il nuovo invaso d’acqua
realizzato a Pontecchio per essere di riserva estiva a favore del fiume Reno,
si sta riempiendo proprio grazie all’abbondante apporto dal Rio Eva. Fino ad
ora il rio non ha garantito un afflusso tale da poterlo rifornire in modo
adeguato. Certo non pare pensabile svuotarlo in estate per garantire il minimo
vitale al fiume Reno, poiché riempirlo di nuovo pare una impetrazione di
pioggia che richiede un tempo troppo lungo e una sequenza di danni molto sgraditi
in altri luoghi.
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L'acqua ha coperto la stanga di Sapaba |
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Ciò che resta di un orto |
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Come appare il fiume a Borgonuovo. |
speriamo che gli uffici tecnici di tutti i comuni d'italia conservino le rispettive foto di accadimenti come questo così da far contare le giunte a mille prima di concedere la conversione di terreni in aree fabbricabili.
RispondiEliminaI letti dei fiumi intorno alle loro rive, dove si costruisce, dove si fanno gli orti e dove si utilizzano bacini per la pesca appartengono ai rispettivi fiumi da sempre.
RispondiEliminaSono felice che il fiume si riprenda gli spazi che da sempre gli appartengono e spazza via tutte quelle orrende attività che l'essere umano continua a costruire. benvengano le inondazioni a farci capire che la natura non si può sottomettere.
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