lunedì 11 marzo 2013

A Marzabotto per rivivere il fascino del mondo etrusco.






l'ingresso al museo

Le signore di Kainua: Paola Desantis e il bronzetto etrusco
L’apertura gratuita del Museo Etrusco e la visita guidata alle sale e all’area archeologica, illustrata dalla direttrice Paola Desantis, hanno richiamato domenica scorsa a Marzabotto gli appassionati della storia antica, ma anche i curiosi e i nuovi estimatori delle vestigia di una civiltà misteriosa e affascinante.
L’accoglienza era affidata a due militi in rigoroso costume dell’epoca che, insieme agli altri rievocatori dell’Associazione ‘Methlum Kainual’ (Popolo di Kainua, antico nome della città etrusca di Marzabotto) hanno poi  riproposto scene e rituali etruschi spiegandoli ai visitatori incantati. Anche i bambini hanno partecipato con interesse ai rituali proposti e si sono poi avvicinati con confidenza ai tesori custoditi al museo.
Abiti femminili

Abiti femminili
La dottoressa Desantis ha fatto una avvincente esposizione di alcuni aspetti della civiltà etrusca, in particolare quelli legati alla moda e alle vesti in voga a quei tempi. Ha messo in risalto come le donne etrusche, a differenza di quelle appartenenti ad altri popoli, rivestissero un ruolo molto importante e godessero di grande considerazione. Ciò è testimoniato dalle numerose rappresentazioni di feste e banchetti in cui si vede che esse sedevano a tavola con i loro mariti o compagni, con pari dignità.





La giornata faceva parte del programma di DONNAFIERA, organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Marzabotto, rappresentata dal vicesindaco Simonetta Monesi, la quale ha ricordato che queste iniziative intendono creare un legame sempre più forte tra gli attuali abitatori di queste zone con i loro antenati etruschi, una realtà che sempre più stupisce man mano la si scopre.


Massimiliano Belluzzi e Emanuela Battista al Bar Kainua
La giornata è stata anche l’occasione per inaugurare la nuova gestione del punto di ristoro accanto al museo, il ‘Bar di Kainua’, affidata alla giovane Emanuela Battista.
La direttrice ha sottolineato che si vuole creare un punto di ritrovo di grande valore, un parco che diventi sempre più frequentato anche dalle famiglie in cerca di uno spazio accogliente e di valenza storico -didattica.  



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