Un 61enne, dopo aver parcheggiato l'auto sotto casa, è tornato indietro per
riprendere un oggetto dimenticato all'interno. Giunto in prossimità della sua
Peugeot 107, ha notato la presenza di un soggetto che stava armeggiando accanto
allo sportello della sua auto. E’ istintivamente intervenuto per impedire che
il ladro postasse a compimento il suo progetto. Lo ha bloccato e ‘costretto
alla resa’. Infine ha chiamato i Carabinieri che giunti velocemente sul posto il ladro e lo hanno arrestato il ladro per rapina
impropria e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.
Il tutto ha
avuto origine dalla smemoratezza del proprietario dell’auto, un 61enne di
Bologna, che, dopo aver parcheggiato l’auto sotto casa, è tornato indietro per
riprendere ciò che aveva dimenticato nell’automobile.
Giunto in prossimità della sua Peugeot 107, ha notato la presenza di un
soggetto vestito con abiti scuri che stava armeggiando accanto allo sportello
della sua auto, nell’evidente tentativo di forzare la serratura. La certezza
del tentativo di ‘portare via’ il veicolo si è materializzata quando il
silenzio del mattino è stato rotto da un tonfo sordo accompagnato dal rumore di
vetri infranti. A quel punto il 61enne ha cominciato a correre e dopo pochi
istanti è riuscito a raggiungere il ladro che, accortosi dell’uomo, aveva già
accennato la fuga. La colluttazione tra i due è stata inevitabile, fino a che
il ladro si è arreso, consentendo al proprietario di chiamare il 112. Il
tunisino è stato identificato e perquisito: all’interno del suo zainetto c’era
il classico kit da scassinatore, composto da tronchesi, chiavi a brugola e
altri accessori di metallo. L’autore dei fatti descritti è già noto alle forze
dell’ordine, in particolare per un recente provvedimento di obbligo di
presentazione alla P.G. per reati contro il patrimonio. Nella zuffa, il 61enne
è rimasto ferito lievemente a una mano.
Nella
mattina successiva si è tenuto il processo per direttissima. L’arresto è stato
convalidato e i legali dell’uomo hanno chiesto i termini a difesa. Nel
frattempo, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare dell’obbligo
di firma, in attesa dell’udienza dibattimentale prevista a fine mese.
E anche questo è stato lasciato libero di continuare a delinquere nel nostro paese.
RispondiEliminaViva l'Italia , viva la magistratura e viva i politici che hanno fatto leggi che permettono ciò.
solita storia, bisognerebbe che mentre si aspettano i carabinieri sti signori ricevessero una bella spolverata nel didietro, forse così ci penserebbero a commettere altri reati che le nostre leggi e magistrati gli permettono di fare.
RispondiElimina....perché rubava?
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