E’ divenuto realtà il piano integrato sull’area del campo sportivo del
capoluogo di Marzabotto, il cui iter ha avuto inizio nel lontano 1996.
Il posto occupato dagli atleti verrà usurpato da
nuove costruzioni e gli atleti saranno spediti in una nuova struttura.
Come sempre le novità non piacciono all’intera
collettività anche perché in molti sono abituati a vivere il paese nello stato
attuale e le novità impongono cambiamenti.
“L’originario progetto edificatorio non è però più
attuabile per la congiuntura che comprime il settore immobiliare”, ha detto a tal proposito il sindaco di
Marzabotto Romano Franchi. “. Stiamo verificando proposte che prevedono un ridimensionamento
del programma di riutilizzo dell’area e che saranno sottoposte al giudizio di cittadini”.
Valerio Bignami |
Abbiamo
cercato di capire lo stato dell’opera parlando con l’assessore all’urbanistica
di Marzabotto Valerio Bignami e gli abbiamo chiesto: L’elefante ha partorito un
topolino come qualcuno sostiene?
“L’elefante ha partorito quello che è stato ritenuto
soddisfacente per l’interesse generale della collettività. Se per topolino si intende minor costruzione, è un
topolino. Ma dal punto di vista della qualità urbana e ambientale è un animale
più nobile. Il ridimensionamento della previsione edificatoria originale era inevitabile, sia per la situazione attuale del settore immobiliare ma
soprattutto per la criticità che avrebbe provocato un intervento di densità
edilizia paragonabile a quello attuato
nelle metropoli degli anni sessanta, come era nel disegno originale".
Però siete stati criticati proprio per aver perso la
potenzialità iniziale a causa dei vostri tentennamenti ?
“Non ci sono stati tentennamenti ma solo tentativi
di migliorare la qualità dell’intervento. Infatti i punti maggiormente critici
che abbiamo cercato di risolvere sono l’eccessiva densità edilizia che
prevedeva un indice di edificabilità di mq 0.90 su mq (90 mq di costruzione su
100 mq di superficie). Per avere un confronto l’indice massimo oggi adottato a
Marzabotto per le zone residenziali è di 0.45 al mq. Quindi era esattamente il
doppio di quello applicato ordinariamente”.
Allora in pratica cosa avverrà ?
“La proposta dell’amministrazione è quella di
ridurre la superficie complessiva prevista di 9928 mq in 5.296 mq. Ciò
permetterà di avere una zona di rispetto molto più ampia fra il polo scolastico
recentemente realizzato e i nuovi fabbricati. Inoltre la possibilità di un’area
esterna pubblica prospiciente la zona commerciale, finalizzata allo svolgimento
di attività aggregative”.
I marzabottesi cosa vedranno allora nell’area del
campo sportivo?
“Un piccolo centro commerciale della superficie di
1300 mq e alcuni piccoli fabbricati di tre piani, si ipotizza quattro. Una
vasta zona di verde attrezzato ad uso pubblico e la conseguente sistemazione
della viabilità di servizio alla scuola e ai nuovi insediamenti”.
E gli sportivi dove andranno a svolgere le loro
attività?
Il nuovo campo da calcio, con relativi servizi e
tribuna, verrà realizzato dove previsto originariamente, cioè nella zona
prospiciente il Parco Bottonelli. La novità è costituita dal fatto che verrà
collocato in modo tale da poter, speriamo in un futuro molto prossimo,
costruire la nuova palestra”.
I tempi?
“E’ necessaria una variante urbanistica che
notoriamente ha un iter burocratico non inferiore ad un anno, dopo di che
potranno iniziare contestualmente i lavori per il nuovo centro commerciale e i
l’impianto sportivo nuovo. E’ verosimile indicare per i primi due interventi, un
tempo di tre anni. Le residenze dipenderanno dalla volontà dei soggetti attuari e soprattutto dall’andamento
del mercato immobiliare”.
Vi siete già confrontati con la cittadinanza?
“Certamente. La proposta è stata innanzitutto
presentata agli organi istituzionali preposti, commissione consiliare, consulta
dello sport e consiglio di frazione del capoluogo. Inoltre il progetto è stato
presentato in una assemblea pubblica molto partecipata”.
Allora tutto bene?
“Come tradizione di questa amministrazione, il
confronto con i cittadini e la valutazione di tutte le istanze e le esigenze
hanno prodotto un risultato giudicato da tutti soddisfacente anche alla luce
delle grosse difficoltà economiche che stiamo vivendo. Il tempo impiegato, che
può sicuramente essere sembrato lungo, ha permesso di individuare una soluzione
strategica più aderente alle aspettative della comunità di Marzabotto”.
C'è una terribile urgenza di nuovi edifici.
RispondiEliminaIn tutta la valle, che dico, in tutta la provincia e in tutta la regione non c'è più un vano vuoto, uno, neppure a cercarlo col lanternino. Gli edifici commerciali poi sono introvabili. Mesi e mesi di ricerche anche a Pian di Venola per trovare un piccolo capannoncino, piccolo vuoto, non si trova nulla.
Anche i proprietari degli immobili attuali non ne possono più di offerte di acquisto a prezzi sempre più alti dovuti alla spaventosa richiesta di nuova edilizia che non può in nessun modo essere placata.
Nel 2012 è assolutamente indispensabile realizzare nuovi edifici, consumare del terrirorio che tutto 'sto verde inutile è pure dannoso per i daltonici che non lo distinguono dal rosso del semaforo o dall'autopompa dei vigili del fuoco.
E' necesasrio assolutamente fare.
Ancora di più costruire.
Sì, l'elefante deve partorire non un topolino, deve partorire un altro elefante.
Anzi, meglio subito un mammuth, possibilmente obeso.
Più ediliza.
Più vani.
Di più.
Di più
Più fare, più betoniere
Più cave, più strade e più lampioni.
Mom si può mica pensare che Marzabotto conservi la scadente e mediocre qualità del vivere attuale. Bisogna assolutamente costruire edificare di più, bisogna assolutamente fare. Facciamo qualcosa, anzi, facciamo partire le ruspe e le betoniere pure senza progetti e variazione del piano irregolatore.
Non c'è un secondo da perdere.
Indubbiamente.
UNA PISCINA GRAZIE.
RispondiEliminaVISTO CHE A VERGATO LA MENANO DA ALMENO TRE AMMINISTRATIVE DICHIARANDO CHE HANNO IL PROGETTO MA NON HANNO SOLDI PER QUESTA OPERA (PER IL PARCHEGGIO VICINO AL FIUME SI ), FATE SISTEMA E COSTRUITE UNA BENEDETTA PISCINA.
VISTO CHE SIETE UNITI PER IL NUOVO PSC FATE UNA COSA DI DIVERSO DAL FAR CEMENTIFICARE IL TERRITORIO DALLE IMPRESE COSTRUTTRICI.
un esempio tangibile di cio' che afferma Zecca è il capannone a Pian di Venola (dove c'è il supermercato Dico).
RispondiEliminaI commercianti sono in assemblea permanente insieme ai dipendenti perchè da tanto chiedono la sopraelevazione per eccesso di domanda di imprenditori che vogliono a tutti costi insediarsi proprio lì.
Nel frattempo un pirla come me che da bologna va a vergato col treno e scende a pian di venola per andare a PIEDI a far spese al DICO deve passare tra il nuovo guard rail e il vecchio (che si son ben guardati di togliere) dovendo sollevare le borse della spesa. E non solo: in caso di pioggia l'unico sentiero pedonale è la terra melmosa.
Ma a che cacchio serve quel ponticello di legno chiuso da una parte e dall'altra che, se fruibile, permetterebbe ai pirla come me di giungere al supermercato dalla fermata di pian di venola in tutta sicurezza?
Ma che pirla che sono nell'insistere ad andare a fare la spesa al Dico quando potrei comodamente fare spesa alla Meridiana (Esselunga).
Anche io faccio tutti i giorni scendo a Bologna x lavoro, ma la spesa la faccio a vergato, perché dovrei fermarmi a pian di venola alla dico?
RispondiEliminaA vergato ci sono solo supermercati e botteghe dall eccelsa qualità.
Fermo restando che quel ponte deve essere aperto x la sicurezza di tutti!!!
quando uno capisce lo spirito dei commenti.
RispondiEliminamah!?!?!?